Esorcismi nell’espansione dell’ombra
Sforzo assoluto dell’insetto non alato
per evadere dalla buca di sabbia
franante sotto la frenesia delle zampe
spossate che un doppio richiamo attrae
la malia dell’azzeramento nell’oscurità
del vortice, l’utopia d’una visione edenica
al di là della barriera più infida.
Ma sono stanco di modellare fantasmi
a sostegno della sfida: il baratro
dilata i propri confini e rende opaco
a mortificazione dell’occhio febbrile
il colore vagheggiato della luce.
Vischiosa traccia di lumaca transitata
sulla pietra, risonanza di parole spruzzate
sulla pelle d’uomini indifferenti
ferocia dell’invasato che incatena
a destini di felicità: il tempo stinge
a enigmi le figure dell’intenzione
la dilazione nel futuro partorisce
assenza di memoria.
Solo un flusso di luce che rampollasse
dai tuoi occhi di nuovo per incanto melodiosi
sciorinerebbe arcobaleni sopra l’orizzonte
del presente rattrappito
che l’inverno ostinato del tuo volto
illanguidisce a icona ottenebrata del passato.
30 novembre 1981