Luciano Lelli
Esacerbazione emotiva per i crimini russi (di Putin)
nell’invasione della Ucraina
Orrore. Indignazione. Furore. Sconforto.
Pietas. Mai avrei supposto che nel 2022 si potesse
pervenire a siffatti livelli di abiezione e mostruosità. Non
soltanto un
capo di nazione rivelatosi senza ombra di camuffamento
despota sanguinario e massimamente criminale ha scatenato la sua
feroce soldataglia contro una nazione per un cumulo di ragioni
alla Russia tra tutte la più affine ... Pubblicazione: 11
04 2023
Luciano Lelli
Ragionamenti, valutazioni e intenti nell'imminenza della
giornata elettorale Tra due giorni si vota,
con anticipo di qualche mese, per il rinnovo del Parlamento
italiano, ridotto nella quantità di deputati e senatori.
Campagna elettorale estiva di bassa qualità, soprattutto quella
delle fazioni di sinistra, impegnate a spargere fango e a
denigrare gli avversari. I sondaggi profetizzano una larga
prevalenza del centro-destra. Nelle due note qui introdotte
argomento al riguardo e manifesto il mio orientamento,
criticamente circostanziato. Se quale premier toccherà a Giorgia
Meloni la presidenza dell'esecutivo, la grintosa leader di FdI
avrà un compito più che oneroso da affrontare: terrificante
crisi economica e finanziaria, avversione a tutto campo dei
sinistri sconfitti, niente simpatia dei vertici di basso conio
dell'Unione Europea, atteggiamento adeguato da adottare in
merito alla guerra scatenata dalla Russia del despota Putin a
devastazione dell'Ucraina, ... La speranza è sempre l'ultima a
dissolversi, ma nella corrente occasione è difficile intravedere
una via d'uscita di configurazione positiva
Pubblicazione: 23 09 2022
Luciano Lelli
Ulteriori
considerazioni sulla scienza e gli scienziati perdurando la
pandemia
Doverosa e pertinente una apprezzativa considerazione per la
scienza e la tecnologia, per il contributo che nella corrente
implacabile pandemia apportano alla difesa contrastiva delle
persone. Non poche perplessità però riguardo ai comportamenti
degli scienziati (o se dicenti tali) e dei tecnologi, palesatisi
alquanto distanti dalle figure umane "ideali" che si sarebbe
confidato essi incarnassero. Molti dei medesimi non repulsivi
contro le sirene dell'ideologia e ignoranti in merito ai
fondamenti epistemologici delle discipline che praticano,
evidenziati nel secolo scorso da svariati studiosi di alta
caratura, in testa ai quali campeggia Karl Raimund Popper. La
scienza in ogni sua manifestazione si esprime quale congettura e
realtà probabile, non come Verità e certezza
Pubblicazione: 15 03 2022
Luciano Lelli
Sentimento del sacro e voluttà di desacralizzazione
Incombe una catastrofe dalla quale, progressivamente, è
afflitta l’intera umanità: la desacralizzazione. Sue
manifestazioni prevalenti sono la riduzione in larga misura
volontaria degli esseri umani alla terrestrità. La prevalenza e
l’adesione incontrastate all’hybris, inclinazione alla sovra estimazione delle potenzialità umane coltivata
fin dalle prime espressioni dei progenitori più ancestrali sulla
Terra ma, forse, lungo i millenni e i secoli mai tanto invasiva
come nella contemporaneità. Ancora, la desacralizzazione opera
come confidenza esorbitante nella dotazione intrinseca di
potestà risolutrice dei problemi maneggiabile da presso che
tutti gli individui. Altro suo connotato è la volontà e la
voluttà di dissolvere l’aura di mistero che si ostina a
circondare e permeare il
tutto... Pubblicazione: 23 02 2022
Luciano Lelli
Due
contingenze casualmente sincroniche: i no vax e l'elezione, in
Italia, del presidente della Repubblica Nei
giorni depressi attualmente scorrenti, due occorrenze attraggono
l'attenzione (entro un ventaglio assai variegato di
intensità) della "gens italica": l'ormai annosa immanenza della
pandemia da Coronavirus e l'imminente elezione del nuovo
presidente della Repubblica. Qualche connessione strutturale tra
i due eventi imperversanti? Presso che nessuna, a prima vista.
Però, se Covid-19 non fosse, forse, evaso da un laboratorio
cinese, Mario Draghi non sarebbe diventato capo del governo e
candidato "naturale" alla suprema carica e il quadro politico
italiano, senz'altro sempre con vistosi tratti di ripugnanza
endemica, si presenterebbe comunque notevolmente diverso. La
riflessione che segue si occupa di due fenomeni in sé
entrambi sorprendenti: la comparsa in campo dei cosiddetti no
vax, individui strabilianti per le distorsioni mentali da cui
sono caratterizzati, e la candidatura di Silvio Berlusconi al
Quirinale. Nell'argomentazione si sostiene che, per almeno tre
motivazioni, sarebbe auspicabile che l'uomo di molti meriti,
ignobilmente perseguitato e aborrito da legioni di nemici d'ogni
specie certamente più di lui gravati da trave nell'occhio,
sarebbe per lui e il Paese opportuno che nobilmente rinunciasse
all'aspirazione presidenziale Pubblicazione: 22 01 2022
Luciano Lelli
Esultanza
per la deflagrazione dello sgoverno giallorosso e moderata
soddisfazione per l’avvento del governo presieduto da Mario
Draghi
Con
motivazioni risibili Mattarella, capo dello Stato iscritto nel libro
paga dei sinistri (trattasi, ovviamente, di rozza immagine
"fumettistica" per rammemorare che il personaggio è stato issato
alla suprema magistratura dal capintesta d'allora dei sé dicenti
progressisti), ha negato agli italiani il diritto di voto, per
elezioni che avrebbero sancito il successo inequivocabile del
centro-destra. Fosse dipeso dal residente in Quirinale sarebbe stato
varato il Conte-ter. Non potendo avallare un siffatto grado di
abiezione, l'uomo di vertice ha chiamato alla presidenza del governo Mario Draghi,
probabilmente la scelta migliore (dopo la celebrazione delle elezioni).
L'economista-banchiere di gran nomea deve però dimostrare fondato e
reale il generalizzato apprezzamento riversato sulla sua persona. Le sue
prime mosse generano in me qualche perplessità. Lo avrei preferito più
perentorio e decisionista, nello stile della figura romana del
dictator che, per la salvezza della Patria, sospendeva
sostanzialmente tutte le magistrature della Repubblica; per un arco
temporale prefissato e rispettato Pubblicazione: 24 02 2021
Luciano Lelli
Due
investigazioni, connesse dalla virulenza della contemporaneità
Pubblico in ritardo questo editoriale, dalla
vorticosa evoluzione degli eventi reso oggetto di "storia" (di
rilevanza tutt'altro che memorabile) più che di "cronaca",
intesa come riflessione a caldo su avvenimenti in grado di
suscitare forti reazioni emotive, se pure di volatile
permanenza, appunto perché affossate dalla sovrapposizione ad
essi di contingenze annichilatrici. Focus del primo
pezzo: la meraviglia per l'abbarbicamento alla ultremediocre
figura di Giuseppe Conte dei comunisti del PD e degli
squinternati politicastri seguaci di Grillo il comico che non
genera il riso. Argomento della seconda riflessione: l'entrata
in scena dei vaccini anticovid, gestita come peggio non era
presagibile da governo italiano, unione europea, capintesta dei
Paesi dell'universo mondo Pubblicazione: 23 02 2021
Luciano Lelli
Dei rapporti umani e politici: rispetto, dialogo, tolleranza e
liceità della reazione violenta
Nei rapporti umani è endemico un tasso di violenza più o
meno spiccato. Lungo l’intero corso della storia. Esso si
riverbera inevitabilmente nelle interrelazioni politiche nelle
quali una controllata percentuale di animosità è perfino
auspicabile altrimenti la pulsione innovativa e risolutrice dei
problemi permarrebbe inespressa. Si è diffusamente convinti del
fatto che, lungo un processo in corso da millenni, si realizzi
incessantemente la civilizzazione umana: probabile che così sia;
però non è forse manifestazione di pessimismo amaro la
constatazione che gli esiti dell’itinerario sono purtroppo di
consistenza infima [.....] Pubblicazione: 03 01 2021
Luciano Lelli
Pandemia virale: stupidità e ignoranza degli individui umani
Per
l’ennesima volta indotto dalla circostanza vigente a discettare
in modalità di non esperto del Coronavirus, tornato dopo
l’allentamento estivo a imperversare in Italia, così come in
quasi tutti i territori dell’universo mondo. Quali ulteriori
discorsi in proposito sono stimolato a formalizzare, dalla mia
tensione esplicativa, dopo le innumerevoli considerazioni da
mesi appuntate in questo zibaldone?
Ribadisco il mio disappunto per la dotazione veramente
scarsa di intuizione profetica: con convinzione ho più e più
volte preconizzato una sollecita estinzione del virus,
reputandolo all’inizio della stagione estiva ormai
definitivamente languente. Invece, è esplosa la seconda ondata
ad inverno ancora non immanente, la quale sembra intenzionata a
flagellare l’intera umanità con pulsione distruttiva non meno
catastrofica di quanto avvenuto nella prima fase
Pubblicazione:
23 12 2020
Luciano Lelli
Della
connessione strutturale tra etica e politica
Argomentazione abbastanza estesa sulla relazione essenziale
e imprescindibile tra etica e politica. Tesi fondativa del
saggio: la concezione dell'etica come "sole" e della politica
come suo "pianeta". Il testo si profonde in una analisi di ampia
estensione se pure non esaustiva dei connotati che qualificano
una pertinente etica e dei risvolti concettuali e operativi che
attoscano l'etica rendendola, ciascuno e complessivamente,
realtà distopica. Con intenzionale riferimento al sinolo che
intreccia "ontologicamente" etica e politica, operazione
ricognitiva di similare configurazione è riservata alla
identificazione dei caratteri che rendono antinomicamente di
alto valore ideale e prassico o ineluttabilmente degradata la
politica. Il riferimento "realistico" è alla corrente situazione
italiana ove in desolata coerenza imperversano etica distopica e
politica gestita sotto ogni livello di decenza valoriale. La
riflessione approda, in chiusura, al noto rigetto della
concezione del sommo Platone secondo il quale la buona politica
comporta il governo dei filosofi effettuato dall'eminente
epistemologo K. R. Popper. Assai probabile che, nella
circostanza, Popper sia incorso in un misreading
(inappropriata conoscenza) per eccesso di passione
argomentativa: non apprezzando la perspicua convinzione
platonica che per funzionare adeguatamente uno Stato è
necessario che sia governato dai filosofi (ossia i migliori, i
più colti, i più onesti, i più solleciti del bene comune e degli
interessi dei cittadini) Pubblicazione: 28 10 2020
Luciano Lelli
Io
e la letteratura, fino a quest'era d'imperio del WEB
In questo ampio testo di non recentissima
elaborazione do corso a una sorta di bilancio delle mie
frequentazioni letterarie dall'adolescenza alla corrente mia età
pervenuta alla senescenza. Genera contestualmente in me diletto
e nostalgia la rievocazione sintetica della ventina (più uno) di
scrittori (narratori e poeti) con i quali intensamente mi sono
cimentato, leggendoli e rileggendoli. E' pertanto nel merito
adeguata la constatazione che essi hanno sostanziato la mia
personalità culturale, evidenza per la quale io sono persona
costituita dagli apporti spirituali, etici e cognitivi assorbiti
dalla insigne compagine di eminentissimi maestri del pensiero
sub specie di immagini e della parola letterariamente
sacralizzata. Opportuno è che io qui precisi non essere stati i
rammemorati con accenni critici di caratterizzazione i soli
autori che mi hanno sostanziato: essendo io per decenni e
decenni stato lettore quotidiano vorace e infaticabile (la
bulimia d'approccio tuttora alla grande mi contrassegna), anche
con altri narratori e poeti - dei quali in questa rassegna
sintetica a posteriori per la sua essenzialità non faccio cenno
- ho spesso vividamente interloquito. Il bilancio complessivo
nella memoria formulato è anche spunto e occasione per
interrogarmi sulla mia velleità di scrittore, sia di prose che
di testi in versi. Con disincanto rilevo che io ho congegnato
parole soprattutto per me stesso (se si prescinde dalle assai
numerose scritture argomentative attinenti alla pedagogia e alla
didattica che ho redatto e pubblicato in una molteplicità di
volumi, saggi e articoli) Pubblicazione: 13 06 2020
Luciano Lelli
Tra pre-visione e sogno: ombre e luci oltre l'esplosione della
pandemia pestilenziale Da oltre tre mesi,
come gran parte degli altri Paesi affini per civilizzazione ed
evoluzione tecnologica, l'Italia in situazione di segregazione
generalizzata dei cittadini entro le mura domestiche. Il
cosiddetto lockdown dovrebbe essere agli sgoccioli: se
il Covid-19 davvero è debellato (o sua sponte batte in
ritirata) che cosa accadrà in Italia per incidenza della
pandemia massacrata da una crisi economica di gravità
probabilmente apicale? Non è escludibile che dopo un certo lasso
di tempo impiegato in sospiri di sollievo e coltivazione di
propositi di palingenesi, i comportamenti rifluiscano nell'alveo
consueto, grevi, depressi, malmostosi, farciti di negatività.
Quando invece sarebbe indispensabile una vera e propria
renovatio, sostanziata dalle innovazioni che nell'articolo
vengono a maglie larghe passate in rassegna .....
Pubblicazione: 16 05 2020
Luciano Lelli
Tre
esternazioni connesse dalla concomitanza A
proposito di un giudizio ambiguamente espresso dal deputato
leghista Vito Comencini su Sergio Mattarella e dell'intervento
della magistratura con accusa di vilipendio del Capo dello
Stato. Il tutto nella più assoluta ignoranza delle
consapevolezze che un minimo di conoscenza dell'epistemologia
congetturalista esigerebbe fossero possedute almeno al livello
istituzionale dei giudici inquirenti. Disgusto suscitato dai
politicastri comunisti (incistati nel PD) e afferenti alla
cosiddetta sinistra tutta, allorché intervengono in un talk show
televisivo. Ghigno di ribrezzo allorché gli altri argomentano,
continue interruzioni. Io non resisterei a siffatte
provocazioni, passerei a vie di fatto. Esecrazione contro la
Turchia maomettana e solidarietà vibrante con i curdi aggrediti.
Ennesimo criminale comportamento di un autocrate (Recep Tayyip
Erdogan) che sì è ammantato della feroce legge islamica a
fondazione dei suoi delitti. Solidarietà sconfinata con i
fierissimi curdi e in specie con le meravigliose combattenti di
tale martoriato popolo. Radicale presa di distanza dalla
decisione del presidente USA di abbandonare i curdi alla voluttà
di sterminio dei turchi Pubblicazione: 28 10 2019
Luciano Lelli
Due problemi: uno grottescamente
gonfiato, l'altro non percepito Intruppati per
sudditanza alla pifferaia svedese adolescente Greta Thunberg dal
grugnetto perennemente contratto dall'indignazione e dal disgusto,
milioni di studenti dell'intero mondo si sono astenuti dalle
lezioni per protestare avverso i cambiamenti climatici, dei
quali non sono noti a livello scientifico i responsabili. Meglio
avrebbero fatto a permanere a scuola, magari dediti alla
conoscenza autentica di un fenomeno importante, contro il quale
è ridicolo protestare ignorandone la natura e le evoluzioni.
Avendo Matteo Salvini staccato forse improvvidamente la spina al
governo del quale era magna pars e agguantato il potere
in immonda copulazione con i grillini i comunisti del PD, è
ripresa l'invasione degli africani, sempre per antonomasia
"disperati". I minus habentes italioti al governo in
combutta con i fecali burocrati europei discettano di
redistribuzione. Illusione ed ennesima turlupinatura per
l'Italia che sarà costretta ad accollarsi gli africani che non
fuggono dalla guerra e dalla fame ma mirano a campare a sbafo
senza nulla fare per il mantenimento decoroso di sé. Come è
possibile non comprendere che l'unica soluzione sensata del
maggior problema sociale e politico contemporaneo è impedire
l'invasione e "costringere" con ogni mezzo i nati in Africa a
restarci, impegnandosi al massimo per la qualificazione di sé e
lo sviluppo dei loro Paesi? Pubblicazione: 27 10 2019
Luciano Lelli
Considerazioni non amichevoli
sull'esordio del governo giallorosso presieduto da Conte
Giuseppe Ieri (5 settembre 2019), dopo giorni di
ripugnanti patteggiamenti, ha giurato il governo giallorosso che
sostituisce quello giallo-verde, sempre con la presidenza di
Conte Giuseppe. Secondo una opinione generalizzata, è entrato in
scena il governo più sinistrorso nella storia della Repubblica
Italiana, quindi il più nemico del popolo e quello che fa
presagire il massimo danno per la disgraziata popolazione
italica; anche per l’infima qualità dei soggetti ai quali sono
state attribuite le responsabilità ministeriali.....
Pubblicazione: 10 09 2019
Luciano Lelli
Del
clamoroso avvinghiamento politico di comunisti e grillini e
degli errori nei quali è incappato Matteo Salvini
“Il sacrificio della patria nostra è consumato:
tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci
resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra
infamia”. Sono più che consapevole del fatto che iniziare una
nota sul ritorno al potere dei comunisti, ovviamente senza
consenso dei cittadini, secondo lo stile classico della
“democrazia popolare”, con l’incipit di Ultime lettere di
Jacopo Ortis, romanzo epistolare di Ugo Foscolo, è senza
dubbio rimando letterario esagerato, al massimo enfatizzato.
D’altronde, come diffusamente si sa, la storia una prima volta
si esprime in tragedia (quindi in modalità drammaticamente
nobile) successivamente replica se stessa in forma di farsa.....
Pubblicazione: 30 08 2019
==================================================================================================================================== Luciano Lelli
Squagliatosi vivaddio l’osceno connubio tra grillini del M5S e
Lega salviniana
Finalmente, come da tutte le persone ragionanti auspicato, il
fecale avvinghiamento tra M5S e Lega per iniziativa di Matteo
Salvini è stato sgrovigliato. Se l'Italia fosse un Paese
autenticamente democratico, serenamente l'autorità di scegliere
sarebbe con immediatezza riconosciuta al popolo asserito dalla
Costituzione sovrano. Invece è ormai certo: a guisa di meretrice
per la quale tutti i partner sono assimilabili e intercambiabili
purché arrechino vantaggi e prebende il M5S rigettato dalla Lega
si accinge a copulare con i comunisti del PD, i quali urlano in
continuazione "democrazia, democrazia" della stessa essendo i
peggiori nemici. Il Mattarella celebrerà la catastrofica,
delittuosa unione, così varando il governo più sinistrorso e
sinistrato della storia italiana, in spregio dell'orientamento
della stragrande maggioranza degli italiani che ritengono il
ricorso al voto la sola soluzione sensata, razionale, in linea
con gli interessi del Paese. Il lurido matrimonio tra le due
"debolezze" politiche nazionali (entrambe massacrate dallo
scorso anno in tutte le consultazioni eletttorali e quindi
totalmente delegittimate a governare) durerà poco e sarà
tempestoso, oltre che devastante per i provvedimenti che i due
deliranti soci prenderanno.. Quando finalmente si tornerà
all'opzione, la sola democratica, del voto, i due compagni di
merende usciranno distrutti dalla prova elettorale: ma nel
frattempo avranno combinato sconcezze e abomini talmente
colossali da affossare il derelitto Paese da tali repellenti
masnade di ideologizzati vessate. Certo, tutto sta avvenendo nel
rispetto della "forma" prevista dalla esausta Costituzione del
1948: ma sui formalismi dovrebbe prevalere la democrazia
sostanziale che non è abbarbicamento agli scranni dei capintesta
politicastri, ma generoso e disinteressato servizio per il bene
comune del Paese Pubblicazione: 26 08 2019
Luciano Lelli
Invasioni barbariche del Terzo
Millennio Ripropongo qui un testo elaborato
alcuni anni addietro, ancora connotato da piena attualità,
perché la tematica in esso trattata è lievitata ulteriormente
nella sua drammaticità, senza che l'Europa abbia in merito
acquisito netta coscienza. Il blocco dell'invasione degli
stranieri soprattutto africani è il maggior problema
dell'Occidente: tutti gli altri sono risolvibili se esso viene
affrontato con razionale consapevolezza della sua primarietà. Lo
stanno comprendendo sempre di più le genti d'Europa che
massicciamente attribuiscono il loro consenso elettorale ai
leader politici che promettono di impegnarsi nella opposizione
estrema all'invasione. In Italia la Lega di Matteo Salvini, il
quale sta dimostrando che un risolutivo contrasto al
catastrofico fenomeno è realizzabile, ottiene da mesi risultati
elettorali strepitosi. così come avvenuto in molti altri Paesi
europei nelle recenti elezioni per rinnovo del Parlamento
continentale. E'
ignobile e stupefacente il comportamento di alcuni indegni capi
di governi (Macron e Merkel) e dei burocrati incistati a
Bruxelles che, in luogo di opporsi con fierezza e lungimiranza
all'invasione, la tollerano riversando le nefaste conseguenze
della quale in specie sull'Italia e addirittura, invece di
contrastare con orgoglio, sentimento della propria forza e consapevolezza del pericolo
che l'Europa corre a causa dell'occupazione progressiva da parte
dei maomettani, calano le braghe al cospetto delle loro proterve
pretese, li blandiscono, ne scusano le atroci mattane,
supponendo da ebeti di acquetarli così, non comprendendo che tal
feroce gentaglia legge l'acquiescenza quale debolezza, intende
soltanto il linguaggio della forza e della violenza, si fa un
baffo dell'illusione dei mentecatti europei che palpitano da
stupidi cosmici per l'inclusione di siffatti invasati in nessuna
maniera integrabili e assimilabili Pubblicazione: 10 06
2019
Luciano Lelli
Prima e dopo le
elezioni: in Italia e in Europa
Trascorsa una
settimana dalla celebrazione del rito ricorrente delle elezioni
- stavolta per il rinnovo del Parlamento Europeo, tutto è
tornato nell'alveo consueto: contrapposizioni ideologiche
apocalittiche, insulti, manovre di basso conio, spurghi emotivi,
previsioni acrobatiche di stampo in prevalenza catastrofistico,
... La circostanza - per altro forse da sempre persistente - che
dovrebbe stupire è l'nterpretazione antitetica della stessa
realtà: secondo i litigiosissimi partner di governo sono state
realizzate comunque rilevanti iniziative di miglioramento;
secondo le opposizioni tutto è schifo e malaffare e disgrazia
progressiva ... In ogni caso io manifesto l'avviso che l'esito
della recente consultazione, con il successo innegabile dei
critici e degli ipercritici degli assetti ormai sclerotizzati
nella sé dicente Unione Europea, sia sviluppo apprezzabile e
positivo, sia per l'aggregazione europea che per la comatosa
situazione politica italiana: perché, funzionando quale forte
shock, potrebbe/dovrebbe indurre tutti a una riconsiderazione
analitica radicale di quanto è stato posto in essere (malamente)
e di quel che è indispensabile mutare. Sarebbe in ogni caso
evoluzione di buona caratura se anche i numerosi obnubilati
mentali tentassero di impegnarsi nelle ardue arte e scienza del
pensiero
Pubblicazione: 04 06 2019
Luciano
Lelli
A
proposito di parole adoperate a guisa di pietre
Sono le parole a cui alludo nel titolo
fascismo, razzismo,
populismo, sovranismo. In merito alle
prime tre ho già riflettuto in altri interventi di questa
rivista. Quasi sicuramente anche in avvenire riguardo ad esse mi
intratterrò. Come si sa, esse vengono egutturate ad ogni pie'
sospinto dai politicastri (in specie da quelli che si
compiacciono d'essere "sinistri") e dai se dicenti
intellettuali, anch'essi per lo più incistati a sinistra.
Vengono scagliate fuori di bocca quali pietre perché gli utenti
non dimostrano la minima avvertenza della loro articolazione
concettuale e storica, le sbattono nelle loro affabulazioni come
se fossero del tutto univoche, universalmente condivise o da
condividere. Quasi grottesca è la circostanza che i propalatori
del quartetto di termini di sostanza tutta tenebrosa non
s'avvedano del fatto che, con alta e reiterata frequenza, loro
stessi sono portatori viziosi dei disvalori sulle menzionate
brutte parole caricati
Pubblicazione: 13 03 2019
Luciano
Lelli
Mia professione di fede in quanto liberale
conservatore Il testo qui presentato costituisce
al momento il mio manifesto antropologico, nel quale, con
serrata e assillante argomentazione, mi sforzo di configurarmi
dal punto di vista ideale, valoriale, politico. Ho molto
intensamente riflettuto sulla problematica: dopo un percorso di
adesione a principi e idealità protratto per decenni - e di
distanziazione prevalentemente perentoria dalle lusinghe delle
ideologie e delle verità ritenute ingenuamente e protervamente
catturabili senza limitazioni, in totalità di appropriazione -
ritengo che solo nella dottrina del "liberalismo" ideale,
valoriale, culturale io mi possa riconoscere. Alla parola chiave
trascelta abbino l'attributo "conservatore", precisato però che
non adopero il termine nell'accezione stantia e abusata
generalmente prevalente, ma emendato dal vecchiume semantico,
caricato di declinazioni con piena intenzionalità rinverdite.
Nel testo m'avvalgo inoltre di una serie di parole attinenti al
liberalismo che distanziano la mia concezione (così sostanziata
d'alcuni connotati fortemente personalizzati) da quella stanca,
rituale, minimalistica con cui in prevalenza la luminosa
espressione (e il complesso di comportamenti individuali e
sociali ad essa sotteso) è diffusamente mal trattata
Pubblicazione: 05 01 2019
Luciano
Lelli
Dichiarazione di voto in forma di endorsement a persone
Domani, vivaddio, si vota,
per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della
Repubblica. Dpo un settennio di governi nella messa in scena dei
quali i cittadini non hanno avuto neppure uno straccio di voce
in capitolo. Ormai presso che tutti i partiti sono divenuti
organismi fatiscenti, privi di valori, ideali, principi
fondativi, a un passo dal coma. Che fare, allora? Astenersi
dalla partecipazione all'opportunità di contare se pure
minimalmente, come domani milioni di disgustati italiani
faranno? No. Io però non voterò propriamente per un partito, ma
specificatamente per persone che conosco, stimo e ritengo dotate
di capacità e vocazione a operare per il conseguimento del
bene comune. Essi sono
Anna Maria Bernini e Galeazzo Bignami, proposti da Forza Italia,
tra i partiti in lizza il meno peggio. Ad essi e a FI chiedo e
raccomando di affrontare prioritariamente le problematiche nel
testo che segue condensate in decalogo. Pubblicazione:
03 03 2018
Luciano
Lelli
Quindici ragioni di diniego nel referendum concernente la
cosiddetta riforma costituzionale
Il 4 dicembre p.v. i cittadini
italiani sono chiamati ad approvare o rigettare la cosiddetta
riforma costituzionale, puntigliosamente elaborata e ferocemente
sostenuta dall'inquilino di Palazzo Chigi e dal suo cerchio
magico, gabellata come "cambiamento" che arrecherà all'Italia
benefici e vantaggi inenarrabili. Io ho letto con spasmodica
acribia e postillato il testo, ho ascoltato le diatribe sempre
di basso livello culturale, etico e politico di sostenitori e
affossatori. Ritengo che per il Paese i giovamenti
dell'innovazione siano inferiori al rigetto della stessa, anche
perché non di riforma grandiosa si tratta ma di piccolo inutile
cambiamento, che ulteriormente divide una Nazione la quale
invece necessiterebbe di condivisione, rispetto, tolleranza,
comprensione, civic religion.
Quindici sono le ragioni principali del mio perentorio dissenso
Pubblicazione: 30 11 2016
Luciano
Lelli
Cittadini, Stato e patto sociale
La convivenza umana è regolata da un
patto permanente tra cittadini e Stato. I cittadini rinunciano a
certi comportamenti e si assoggettano a esborsi di denaro, lo
Stato si impegna a garantire sicurezza, esercizio dei diritti,
difesa dai nemici esterni e dagli eversori interni. Che cosa
succede se uno Stato, imbelle, inetto, colluso con gli stranieri
vogliosi di invadere, incline al latrocio e all'irrazionalità,
agisce in maniera diametralmente opposta a quello che sarebbe il
suo compito istituzionale? I cittadini possono legittimamente
prendere atto del fatto che il patto sociale è stato infranto e
disconoscere lo Stato traditore, con ogni mezzo oppositivo,
anche violento. Ciò è accaduto un'infinità di volte lungo il
corso della storia. Nulla autorizza a ritenere che uno
condizione di "guerra civile" non divampi di nuovo, per
rimuovere i governanti indegni e ripristinare l'indispensabile
rapporto di fiducia e spirito di servizio tra cittadini e Stato
Pubblicazione: 04 11 2016
Luciano
Lelli
Stato del mondo all'esordio dell'anno 2016
Alcuni mesi sono trascorsi dalla
stesura di questo testo: le argomentazioni delle quali esso si
sostanzia però non hanno perduto neppure uno iota della loro
valenza rilevativa e di denuncia, anzi gli stati endemici di
malessere della natura e della società umana complessiva nello
scritto evidenziati si sono ulteriormente accentuati in ottica
inesorabilmente degenerativa. Mentre la catabasi procede a ritmo
accelerato e progressivo, in specie gli Europei, eredi
della più significativa civiltà fiorita nell'orbe terracqueo,
invece di valorizzarla e implementarla rinunciano supinamente
alla salvaguardia della stessa e anzi addirittura empiamente la
rinnegano, etsi Deus non daretur proni ad assurde
pretese contra naturam e rassegnati a soccombere
innanzi all'aggressione dei barbari islamici
Pubblicazione: 26 04 2016
Luciano
Lelli A
proposito dell'ecolalia razzismo
Per millenni effettivamente l'umanità di
pelle bianca ha considerato i consimili con differenze somatiche
rispetto a sè (in specie le persone di pelle nera) quali esseri
inferiori, da utilizzare, sfruttare, ridurre in schiavitù.
Oggigiorno tale atteggiamento si è largamente dissolto e in
particolare gli europei elaborano il lutto della propria passata
perversità vergognandosi e marchiando coloro che non spasimano
per i diversi da sé per appartenenza a culture allotrie con
l'epiteto infamante di "razzismo" e con provvedimenti punitivi
di svariate peculiarità. Tutto ciò promana largamente da demenza
buonista. Chiunque ha il diritto di professare opinioni anche
aberranti, fatta salva ovviamente ogni facoltà di replica e
vietato con ogni perentorietà che dal livello degli
apprezzamenti verbali si transiti ad atti lesivi degli altrui
diritti. La tesi vale però anche a difesa dai migranti
(immigrati clandestini) che in progressione lievitante arrecano
danni agli ospiti "bianchi" che non li hanno chiamati e sono
infastiditi dalla loro ingombrante e parassitaria presenza
Pubblicazione: 26 06 2015
Luciano
Lelli
Considerazioni esacerbate e flagellanti sull'abolizione, in
Italia, del reato di immigrazione clandestina
Italia, luogo abitato sciaguratissimo e demenziale, non Stato,
in cattiva sostanza! Proprio nel momento in cui tutti gli Stati
meritevoli di tale designazione giuridica si impegnano nel
rafforzare e aggravare le misure di contrasto dell’intromissione
illegale nei loro territori degli stranieri cosiddetti migranti
(esemplare in proposito è il comportamento dell’Australia che
agli invasori neanche consente di mettere piede sulle sue coste
ma li respinge senza lasciarli neppure fugacemente sbarcare),
proprio dunque allorché sarebbe indispensabile l’adozione di
politiche di salvaguardia dei confini più rigorose e rigide, che
cosa hanno combinato gli esimi patres conscripti .....
Testo scritto il 22 01
2014 [continua .....]. Pubblicazione: 03 03 2014
Luciano
Lelli
Dalla politica come potere all'utopia della politica come
servizio La gente
normale è costretta a occuparsi in continuazione dei politici,
anche le persone che da essi vorrebbero stare alla larga. A
causa di un accentramento frenetico e maniacale su di loro
dell'attenzione, spesso morbosa e maliziosa, da parte dei mezzi
di comunicazione di massa. Le cose cambierebbero se,
utopicamente, nello svolgimento dell'attività politica,
prevalesse lo spirito di servizio rispetto alla smania di
potere. E se i politici sentissero costantemente sul capo la
spada di Damocle della responsabilità degli atti compiuti,
comportante anche durissime sanzioni per i ribaldi, gli
incapaci, i profittatori. Occorrerebbe che la politica fosse
considerata una attività indispensabile sì e purtroppo ma non
procacciatrice di vantaggi per i gestori bensì di inconvenienti
e rischi. Da svolgere, quindi, nell'ombra, con umiltà e
riservatezza, lontano dalle luci della ribalta
Pubblicazione: 18 03 2013
Luciano
Lelli La
cultura, utopico valore primario per lo sradicamento della crisi
imperversante Siamo
attanagliati dalla crisi, che investe ogni aspetto delle vite
personali e della convivenza sociale con moto inesorabilmente
espansivo, mordendo con particolare accanimento nei settori
finanziario ed economico della vicenda esistenziale complessiva
di ciascuna persona. Ontologicamente argomentando, in sé il
fenomeno "crisi" non è senz'altro negativo: ogni tipologia di
crisi, infatti, quasi di necessità stimola a decisioni e scelte
per il superamento. Presso che certo è che la modalità di crisi
più rilevante e angustiante sia quella della cultura. In merito
sono qui riprese e commentate considerazioni molto fini di
Giovanni Reale. Massima attenzione merita la tesi che se non si
riesce ad affrontare la crisi culturale che imperversa e tutto e
tutti corrode, è altamente improbabile che si riesca a
fuoriuscire anche dal pantano finanziario ed economico
Pubblicazione: 23 01 2013
Luciano
Lelli
Alcune annotazioni accorate sulla situazione politica italiana
La crisi della derelitta
Italia seguita imperterrita a manifestarsi e ad agire: alla sua
evoluzione verso uno stadio sempre più patologico concorrono con
raro accanimento distruttivo presso che tutte le istituzioni e i
soggetti di vertice del Paese, i quali invece, se non fossero
intrisi di endemica nequizia, dovrebbero non tralasciare sforzo
alcuno per implementare l'asfittico bene comune: presidenza
della Repubblica, premier e governo, partiti politici, casta dei
politici e politicanti, magistratura in larga misura deviata ed
esondante. Una crisi d'identità e di senso dirompente attanaglia
soprattutto i due maggiori partiti, PD (nato deforme) e PdL, in
fase di demenziale autodistruzione per responsabilità e
inettitudine morale e politica di quasi tutti i "capi", dal
fondatore Berlusconi ai colonelli ambiziosi e inconcludenti,
ormai preoccupati solo del mantenimento delle loro traballanti
poltrone Pubblicazione: 06 12 2012
Luciano
Lelli
Evasori fiscali e Stato gabelliere esoso: due nefandezze
simbiotiche Una delle
piaghe sociali endemiche di questa derelitta Italia è il
mostruoso fenomeno dell'evasione fiscale, che sottrae ogni anno
allo Stato centinaia di miliardi e induce lo stesso a tassare
sconciamente coloro che alla mannaia fiscale non intendono o non
possono sottrarsi. Per tale motivo non è lo Stato la vittima
della spregevolezza degli evasori ma la gente che il medesimo
ipertassa. Occorre a questo punto proclamare una evidenza con
ogni fermezza: lo Stato gabelliere che massacra i contribuenti
onesti, non rende loro prestazioni e servizi adeguati all'entità
dei prelievi, usa il pubblico denaro per ingrassare la casta dei
politici e degli amministratori di vertice, esiste non in quanto
curatore del pubblico bene ma per pasturare ad abundantiam tutte
le caste, ebbene, tale Stato non è inferiore in nequizia ai
malfattori che il fisco frodano e sbeffeggiano
Pubblicazione: 16 09 2012
Luciano
Lelli Da
Berlusconi a Monti: democrazia sospesa ma malattia dell'Italia
invariata, aggravatasi anzi
Otto mesi di governo degli ottimati
capeggiati da Mario Monti, imposto dal presidente Napolitano per
trarre fuori l'Italia dai guai, non hanno risolto problema
alcuno, essendosi anzi tutti aggravati. Non era dunque
l'inadeguatezza, gridata a gran voce dagli assatanati degli
ideologismi di sinistra, di Silvio Berlusconi la causa delle
disgrazie del Paese. La compagine dei tecnocrati, avente quale
punta di diamante il sobrio, sapiente, illuminato neosenatore a
vita Monti, sì è dimostrata, alla dura prova dei fatti, assai
peggiore della squadra dei legittimi governanti che Berlusconi
(voluto dalla maggioranza degli elettori) coordinava e
presiedeva. Ora il pronostico è più fosco che mai: soltanto un
soprassalto d'orgoglio e un insperabile nuovo spirito di
solidarietà nazionale ci trarrebbero, forse, fuori dalle secche.
Ma è questa utopia fuori portata per un non popolo quale
l'accozzaglia dei residenti sul suolo italico
Pubblicazione: 26 07 2012
Luciano
Lelli La
spregevolezza delle caste è indubbia: ma gli Italiani sono
migliori? Ormai quasi
tutti dicono peste e corna delle caste (non solo di quella dei
politici ma anche degli affiliati ad altri gruppi di potere e di
privilegi). Neppure si può escludere che, incedendo la
catastrofe finanziaria ed economica, qualcuno sia tentato di
passare dalle parole ai fatti, contro coloro che del disastro
sono ritenuti i responsabili. Ma gli Italiani sono poi migliori
di quanti li governano, amministrano e giudicano? Una succinta
analisi dei vizi endemici che ci contraddistinguono costringe a
sostenere che no, si dà perfetta omologia tra l'endemica
a-moralità della gente e la nequizia degli appartenenti alle
caste Pubblicazione: 21 01 2012
Luciano
Lelli
Apocalisse nell'anno all'esordio? Sì, se tutto dipendesse dagli
individui sciaguratamente al timone dell'Italia (e delle altre
Nazioni) Il 2012,
preconizzato annus horribilis, comincia in Italia con
una novità di enorme rilevanza: il sostanziale siluramento - per
iniziativa del Presidente della Repubblica - della democrazia
parlamentare e l'imposizione d'un premier e d'una squadra
governativa di "ottimati" da nessuno eletti, voluti, fuor d'ogni
sua competenza, dal Capo dello Stato. Stanno il Monti e sodali
risolvendo i gravi problemi del Paese? Per nulla affatto, la
situazione è anzi peggiorata. E l'Italia ha ceduto la sua
sovranità al provvisorio asse franco-germanico e ai "poteri
forti" della finanza internazionale Pubblicazione: 15 01
2012
Luciano
Lelli
Indignati, protestatari, professionisti del lamento: all'opera!
Questo testo era stato appena
confezionato quando la cruda realtà degli eventi ne ha
immediatamente evidenziato la pertinenza: Roma messa a ferro e
fuoco, appunto da indignati, protestatari e professionisti del
lamento. Subito è cominciato il consueto scaricabarile: la
manifestazione era pacifica e sacrosanta, a rovinarla sono stati
pochi delinquenti. Errore, menzogna: non tutti hanno palesato la
medesima carica di violenza e criminalità ma la collusione, la
connivenza di tutti è indubbia. Come si esce dall'impasse? Con
una sola strategia: evitando sterili sfilate e piazzate,
ragionando, studiando, sfruttando con la massima determinazione
i propri talenti, esercitando una critica rigorosa nei riguardi
di se stessi oltre che degli "altri" Pubblicazione: 16
10 2011
Luciano Lelli
In merito
ai blateramenti ossessivi oggidì egutturati sulla cultura
Da settimane, con insistenza
inconsueta, si conciona in Italia di cultura, soprattutto per
rampognare il governo che, incline alla nequizia, cinico e baro
(secondo il cristallizzato giudizio degli oppositori) taglia a
man bassa le risorse da destinare alla cultura e così infligge
colpi esiziali agli assetti civili del Paese. Ma che cos'è
propriamente la cultura? Solo il complesso delle espressioni di
coloro che protestano a gran voce? Oppure la cultura è,
robustamente, anche altro? Perché poi dev'essere lo stato (cioè
tutti i cittadini paganti le tasse) a sostenere la cultura e non
invece, con più pertinenza, la "società civile" e coloro che di
una certa cultura si nutrono?
Pubblicazione: 29 03 2011
Luciano Lelli
Allons
enfants de la patrie: bombe sulla testa del folle di Tripoli
Entrato il mondo islamico in
sorprendente fibrillazione, con esiti al momento da nessuno
prefigurabili, Francia, Inghilterra e USA (purtroppo l'Italia
non ha potuto esimersi dall'associarsi) hanno all'improvviso
deciso - sotto bucherellato ombrello ONU - di abbattere il
regime di Muammar Gheddafi. Con l'ipocrita motivazione di volere
così difendere "il popolo libico" dai massacri perpetrati dal
suo despota (con tutta probabilità ad essi aggiungendo i propri
ammazzamenti di innocenti). In effetti l'insensata operazione si
fonda su inconfessabili motivazioni economiche e di prestigio
politico, in specie per quanto concerne l'invasato Nicholas
Sarkozy
Pubblicazione: 21 03 2011
Luciano Lelli
A proposito
di alcune esternazioni sulla scuola di Silvio Berlusconi
Parlando in una occasione
pubblica anche della scuola, il premier Berlusconi ha
stigmatizzato la presenza, in quella statale, di insegnanti che
inculcano negli allievi principi diversi da quelli professati
dalle famiglie. Apriti cielo! Un diluvio di proteste,
denigrazioni, ingiurie, minacce di ritorsioni e piazzate. Ha
davvero esternato una convinzione abnorme il Presidente del
consiglio? Per nulla affatto, la sua constatazione è
semplicemente ovvia. Coloro che dichiarano di voler "difendere
la scuola pubblica" dovrebbero convenire con lui, invece di
stracciarsi scioccamente le vesti e sbraitare
Pubblicazione: 05 03 2011
Luciano Lelli
Alcune
congetture per la palingenesi dell'opposizione dallo sfacelo che
la paralizza
Un paese in cui vige la
democrazia di tipo liberale per funzionare fisiologicamente ha
bisogno di una adeguata maggioranza e di una opposizione attiva,
razionale e critica, pena il degrado patologico di sé. In Italia
questo non avviene, presso che da sempre e in specie da quando
assolve alla responsabilità di governo lo schieramento politico
capeggiato da Silvio Berlusconi. La responsabilità d'una
siffatta perdita di senso dell'opposizione è quasi tutta da
ascrivere alla componente di "sinistra" da cui è egemonizzata.
Questo contributo addita un decalogo di mutazioni strutturali
indispensabili all'opposizione per riacquistare la smarrita
dignità politica
Pubblicazione: 06 01 2011
Luciano Lelli
De Politica
et de hominum politicorum iniquitate
La politica è necessaria e
inevitabile, anche se le persone dall'azione di coloro che la
praticano come professione traggono più danni che vantaggi. In
proposito l'attuale situazione italiana è addirittura esemplare:
entro il flagello della crisi finanziaria ed economica, ci si
aspetterebbe che tutti i politici lottassero solidalmente a
perseguimento del bene comune. Nulla di tutto ciò. Prosegue
imperterrita l'oscena partita che da oltre sessant'anni massacra
il Paese: l'abbattimento del governo, l'estromissione dalla
gestione del potere del premier che la maggioranza dei cittadini
ha scelto quale nocchiero pro-tempore
Pubblicazione: 17 11 2010
Luciano Lelli
Ricognizioni
e scandagli alla ricerca dell'essenza e delle epifanie della
verità
Esiste qualcuno convinto di
non sapere che cosa sia la verità e di non possederla? Eppure
nulla v'è di più sfuggente e proteiforme della verità. La
riflessione che segue investiga da varie prospettive il concetto
di verità, evidenziando la necessità della ricerca incessante
della stessa e mettendo in guardia avverso la presunzione di
risiedere in essa in termini definitivi e perentori.
Pubblicazione: 01 05 2010
Luciano Lelli
Homo faber
fortunae suae
Solidarietà è convincimento
che tutti sono responsabili di tutti. Ma a condizione che
ciascuno si impegni al massimo, mettendo a frutto i talenti che
ha ricevuto, pochi o tanti che siano
Pubblicazione: 22 09 2009
Luciano Lelli
Politica al
servizio delle persone o persone asservite alla politica?
Utopia della politica come
servizio per il perseguimento del "bene comune", a contrasto
totale della concezione della stessa quale soddisfacimento della
"cupiditas dominandi"
Pubblicazione: 24 07 2009
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