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Francesco Boezi,
Quell'ultimo muro della Chiesa che non si inchina alla sinistra
La Chiesa cattolica sta o non sta combattendo una battaglia contro quella che Joseph Ratzinger chiamava "dittatura del relativismo"? Le risposte possono differire. E, più in generale, non è semplice venire a capo di un quesito di questa portata. Bisogna anzitutto chiarire cosa significa "dittatura del relativismo". Le parole pronunciate dal teologo tedesco nella Missa pro eligendo che ha preceduto la sua elezioni vengono in nostro aiuto: "Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie"
Pubblicazione: 31 10 2021 (in il Giornale, 5 luglio 2020)


Raymond Burke
Correggere il Papa per obbedire a Cristo
Jorge Bergoglio, argentino insediato al vertice della Chiesa Cattolica, le vicende della quale altamente mi interessano e coinvolgono, non l'ho mai avvertito, fin dalla prima comparsa sulla loggia vaticana, come autentico sommo pontefice della Chiesa Universale. Mi è sempre parso inadeguato, impreparato, lontano dalle Scritture, dalla tradizione e dal magistero dei predecessori, paradossale in parole e opere. Sono stato presso che costretto innumerevoli volte a criticarlo, anche con asprezza, nulla condividendo delle sue fonazioni e dei provvedimenti con atteggiamento rancoroso assunti. Sono arrivato perfino a sostenere che, se appartenessi a una professione fondamentalista del Cattolicesimo, non esiterei a ritenere Bergoglio emissario del principe delle tenebre. Cresce a vista d'occhio la quantità di indagatori che considerano Bergoglio antipapa, poiché, tra altro, Ratzinger ha rinunciato all'esercizio del ministerium petrino non al munus. Essendo però i due "caratteri" indissolubili la quiddità papale afferisce tuttora a Benedetto XVI.
Bergoglio è individuo portatore di un cumulo di disvalori: tra di essi la rancorosità e la propensione alla vendetta. Chissà come avrà percepito il lucidissimo intervento dell'intemerato cardinale Raymond Burke, il quale non sembra mettere in dubbio la legittimità del carisma papale nel sedicente Francesco però ne riconosce la proclività ad errori di ogni sorta e proclama il diritto di tentare di correggerli, come atteggiamento testimoniante la fedeltà e l'obbedienza primaria a Cristo Gesù
Pubblicazione: 22 03 2021  


Marcello Veneziani
Il Papa che si dimise
Sono trascorsi sette anni dal drammatico giorno in cui Joseph Ratzinger papa Benedetto XVI in lingua latina annunciò la rinuncia all'esercizio del ministero petrino. Egli addusse a motivazione del clamoroso gesto la progressiva attenuazione delle energie fisiche e mentali indispensabili per operare quale capo della Chiesa e vicario di Cristo. Certamente non ha barato con la giustificazione dichiarata: con tutta probabilità però altre concause intervennero. Con estrema lucidità investigativa  e accorata intensità papa Benedetto percepiva la crisi della religione cattolica, coincidente con quella della cultura e della tradizione europea e occidentale in toto. Ateismo, relativismo, nichilismo: ecco i disvalori contro i quali egli si era intrepidamente battuto, divenuti nella mentalità di una massa in lievitazione di individui "valori".
Purtroppo i porporati detentori del diritto di scelta del successore del Principe degli Apostoli hanno assunto la decisione più inverosimile e sciagurata (se fossi "infantile" praticante sosterrei la convinzione che essi hanno agito ad assecondamento della determinazione a prevalere del Satana): innalzando al papato un tizio senza arte né parte, privo di cultura, portatore della sacralità di uno scarafaggio, totalmente alieno alla tensione al Trascendente, esclusivamente impegolato nella dimensione mondana, nei condizionamenti del "secolo".
La grottesca figura dell'argentino di bianco malamente vestito ha accentuato con le sue dissennate iniziative l'immanenza dei disvalori dal predecessore rilevati e osteggiati. Marcello Veneziani, intellettuale libero dagli schematismi ideologici che le menti di moltissimi "esegeti" ottundono e frastornano, argomenta sulla situazione da me a grandi linee considerata con acutezza di intendimento
Pubblicazione: 14 08 2020 (in La Verità, 28 febbraio 2020)

Andrea Cionci
I preti che dicono "no" a Bergoglio
Ho più e più volte esplicitato la mia anti-patia per Giorgio Bergoglio. Sorta in me istintiva fin dal momento in cui l'individuo, stralunato e sciamannato, apparve sulla loggia di San Pietro. Negli oltre sette anni da allora trascorsi l'anti-patia ha in me assunto forma di distanza cosmica e avversione per i comportamenti dell'uomo, rancoroso, vendicativo, dissimulatore, impegnato in un'opera esecrabile  di compartecipazione alla dissoluzione della civiltà occidentale e di stravolgimento della Chiesa Cattolica, mediante disgregazione dei suoi fondamenti, Scrittura, Tradizione e Magistero. Io fatico a dichiarare me stesso fiducioso nell'esistenza di Dio o perennemente avvolto nel dubbio al riguardo: metto però la mano sul fuoco a sostegno della convinzione che l'argentino in interiore cordis professa  il più integrale ateismo (del resto non sarebbe il primo capintesta del Vaticano a non credere nell'Essere della Divinità). L'articolo qui e così introdotto presenta posizioni duramente avverse alle emissioni verbali e agli atti di governo del tizio fiondato sul soglio petrino, forse con procedura illegittima, sostenute da una pletora di ecclesiastici in esponenziale progressione quantitativa, i quali si spingono fino all'accusa a Bergoglio di apostasia ed eresia
Pubblicazione: 03 06 2020 (in Libero quotidiano, 23 maggio 2020)  

Gian Guido Vecchi
Sarah, il cardinale amato dagli oppositori di Francesco: "Chi è contro il papa è fuori dalla Chiesa"
Lunga intervista al cardinale Robert Sarah, nella quale il porporato africano compie una analisi di straordinaria incisività della esiziale crisi che attanaglia la civilizzazione occidentale, alla quale sciaguratamente concorre la Chiesa Cattolica con una catena di aberrazioni comportamentali e concettuali a cui si abbandonano preti, vescovi e cardinali. L'intervista prende le mosse da un recente volume pubblicato dall'alto prelato, Le soir approche e déjà le jour baisse. Ammirevoli e di alto livello sono la sapienza teologica e la perizia argomentativa che il cardinale palesa nell'intervista. Egli, con perfetto spirito cristiano, proclama la sua totale comunione di spirito e di visione con Bergoglio (che l'ha irosamente trattato, secondo il suo spregevole costume, a proposito della vicenda di un'ulteriore pubblicazione di Robert Sarah, il volume Dal profondo del nostro cuore, alla stesura del quale ha collaborato il vero papa Benedetto XVI). Sarah si prostra in tutta umiltà dinnanzi a Bergoglio; però, implicitamente, si pone a distanza siderale dall'alieno argentino: perché tutte le malversazioni che il prelato africano censura e rampogna, nelle azioni di preti, vescovi e cardinali, sono proprio quelle che il Bergoglio quotidianamente propina e i cattivi maestri che Sarah redarguisce sono proprio gli ecclesiastici che acefalicamente si abbandonano agli stravizi dal capo del Vaticano sommamente prediletti
Pubblicazione: 22 02 2020 (in Corriere della Sera, 19 ottobre 2019)

Maurizio Blondet
Il Cardinale Robert Sarah: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
Recensione del libro "Le soir approche e déjà le jour baisse" del cardinale guineano Sarah, uomo di salde e ferme convinzioni  e mente speculativa di rilevante caratura. Il punto focale del testo riguarda la questione più problematica e dirompente che attanaglia l'Europa e l'Italia, l'immigrazione clandestina/invasione di milioni soprattutto di africani. Il cardinale anch'egli africano è uno dei pochi ecclesiastici d'alto livello gerarchico a percepire la drammaticità del problema che i burocrati europei e i politicanti italiani non riescono proprio a intendere nella sua primaria e distruttiva immanenza. L'invasione va bloccata perché essa procura e progressivamente sempre più ciò accadrà danni colossali all'identità culturale, sociale, umana degli europei tutti. "Bisogna fare di tutto perché gli uomini possano restare nel Paese nel quale sono nati", sostiene l'eminente prelato, in contrasto con l'atteggiamento scervellato di Bergoglio, così nettamente riconoscendo che l'emigrazione selvaggia dall'Africa è di grave nocumento per la sopravvivenza e lo sviluppo del continente nero, come del resto già rilevato da pontefici autentici quali Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e non agevola affatto i singoli evasori dalle loro terre natie, in Europa sfruttati, non sopportati, quasi di necessità costretti a esistenze squallide, malavitose, irregolari e criminaloidi
Pubblicazione: 27 01 2020

Luciano Lelli
Dio e il diavolo figure coessenziali
Per millenni è stata dall'umanità professata la convinzione che tutto il creato è governato da Dio, all'azione del quale si oppone il demonio. Negli ultimi due secoli, per impulso precipuo dell'Illuminismo, la figura del maligno è stata costantemente e anzi progressivamente marginalizzata. Anche la Chiesa Cattolica, imperante sciaguratamente in Vaticano Jorge Bergoglio, si è tutta arroccata "nel secolo", con egemonia della credenza che il male che flagella il genere umano sia insito in una pletora di individui iniqui (i ricchi e potenti) responsabili di ogni malversazione (distruzione del pianeta tramite alterazione del clima, oppressione dei cosiddetti poveri, subordinazione di tutti e tutto alla prevalenza dei loro laidi interessi e privilegi, .....). Io grandemente fatico a confidare in pienezza totale di adesione nella Presenza dell'Assoluto e, a maggior ragione, nell'immanenza ontologica di lucifero implacabile oppositore. Per l'assidua, insopprimibile mia vocazione all'analisi razionale sempre e comunque disincantata. Però, se si espunge il principe dalle tenebre, anche il Dio largamente antropologico delineato dalla teologia cristiana esce di scena assieme al suo sempre sconfitto competitore. D'altronde, considerando i comportamenti di un'infinità di individui afferenti a un ventaglio espanso di categorie ideologiche (ad essi in testa essendo lo squallido uomo di Buenos Aires), tale sterminata moltitudine di assatanati si fatica a comprenderla fuori dall'ipotesi che essa sia con condivisa coscienza o inconsapevolmente al servizio del distruttore
Pubblicazione: 16 12 2019

Antonio Socci

Papa Francesco, i veri numeri che sbugiardano il pontefice
Ho esitato prima di collocare questo articolo, scritto da Socci alcuni mesi fa ma tuttora totalmente attuale, essendosi anzi la situazione in esso descritta ulteriormente aggravata, nel settore riservato alla tematica religiosa, ritenendo che esso con più pertinenza afferisca alle questioni della politica. Perché nei comportamenti "pastorali" (sic!) di Jorge Bergoglio, io sono convinto che nulla abbia a che fare con l'autentica religione cristiano-cattolica, dall'argentino totalmente ignorata (come storia, Scritture, Tradizione, Magistero), privilegiando il pessimo individuo le cose del "secolo", ovvero sia la politica, interpretata da lui, con voluttà partecipativa ebbra, in accezione sinistrorsa e para-marxista
. Socci crudamente rileva che tra il popolo cristiano e il falso pontefice si dà una divaricazione progressiva: nel senso che quanto da lui sostenuto viene spietatamente rigettato da quelli che dovrebbero essere suoi seguaci. Mia convinzione è pure che il Bergoglio sia uno straordinario dissimulatore del proprio ontologico ateismo (del resto egli spasima per i maomettani, dell'arte della dissimulazione cultori magistrali). Se professassi una visione fideistica e millenaristica dell'Essere, proclamerei che il Bergoglio è messaggero del Satana nel contingente momento storico trionfatore (del resto fu il profetico papa eminentissimo Montini ad affermare che il Maligno si aggirava nei palazzi del Vaticano...)
Pubblicazione: 03 12 2019 (in Libero Quotidiano, 28 maggio 2019)
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Luciano Lelli
Lettera aperta al cardinale Gianfranco Ravasi
Da molti anni sono un attento fruitore dei messaggi dell'attuale cardinale Ravasi, teologo, esegeta della Bibbia d'alta sapienza, comunicatore estremamente efficace, sia con la penna che con la parola orale. Da qualche tempo però la pregnanza delle sue letture della realtà in chiave religiosa ed esistenziale si è alquanto illanguidita, probabilmente per sudditanza a un personaggio d'infima qualità quale l'attuale capo del Vaticano Giorgio Bergoglio. Non mi è piaciuta di recente la critica superficiale di Ravasi alle manifestazioni di religiosità del leader leghista Matteo Salvini, supposto tout court profittatore e ipocrita. Ma rispetto all'ipocrisia dell'argentino con tutta probabilità falso vicario di Cristo, quella di Salvini è minuzia, cosa irrilevante, anzi, neppure come tale annoverabile
Pubblicazione: 04 07 2019

Rod Dreher (intervista a)
"Gli USA si allontanano dal Papa: Rod Dreher svela perché"
Rod Dreher, scrittore americano, ha pubblicato qualche tempo fa un libro, L'Opzione Benedetto, al quale ha arriso un vasto e duraturo successo, per qualche critico il testo concernente problematiche religiose più importante dell'ultimo decennio. Benedetto menzionato nel titolo è il grande santo medioevale nato a Norcia, fondatore del monachesimo occidentale. L'autore però evidenzia anche un riferimento alla figura di Benedetto XVI, l'insigne teologo che per disgrazia dell'umanità e della Chiesa ha rinunciato all'esercizio del ministero petrino, lasciando che sulla cattedra apicale sedesse il Bergoglio, individuo divisivo e del tutto inadeguato allo svolgimento del supremo magistero. Lungamente nell'intervista Dreher indugia sui comportamenti dell'argentino, manifestando stupefazione per l'inconsistenza ed anzi la negatività della sua guida, inane soprattutto nel valutare ed affrontare la più terribile piaga che affligge oggigiorno la Chiesa, quella della diffusa pedofilia in cui indulgono cardinali, vescovi, prelati e religiosi di bassa collocazione. Ad avviso di Dreher una sola possibilità di salvezza ancora balugina: quella dei cristiani determinati a mutare l'orientamento della vita come fecero i monaci benedettini, lucidi nel constatare d'essere ormai una minoranza senza autorevole ed illuminata guida, anche destinati a dileggi, irrisioni, persecuzioni

Marcello Veneziani
"Camerata" Bergoglio
Emilio Novi in La riscossa populista rivela informazioni stupefacenti su Jorge Bergoglio, sciaguratamente eletto capo della Chiesa Cattolica, nella distruzione della quale, assieme a quella dell'identità culturale italiana ed europea, è scatenato. Fino alla caduta del regime dei generali argentini, dopo il 1980, l'individuo avrebbe professato posizioni politiche di estrema destra, anche collaborando con i militari golpisti del suo Paese. Successivamente avrebbe compiuto una inversione a U, divenendo estremista di sinistra, per una sorta di contrappasso e di camuffamento delle precedenti sue predilezioni. Dando vita - pervenuto fuor d'ogni sensatezza al vertice del Vaticano -  a quello che Novi definisce papulismo, connotato da una teologia "improvvisata e arruffona"
Pubblicazione: 01 03 2019 (in La Verità, 31 gennaio 2019)

Luciano Lelli
Ricognizioni ad ampio raggio, non poco esacerbate
Una doppia argomentazione. Concernente la prima una improvvisa tensione rivelativa su una parola che pure attiene a una pratica della lingua abbastanza usuale, profeta. Con espressione di un misticheggiante vagheggiamento ad essere profeta, per concorrere, con immeditezza e concretezza di compartecipazione, allo svelamento dei disegni esoterici dell'Onnipotente agli individui umani.
La seconda argomentazione scende a discettare sul maggiore problema sociale e culturale dell'Europa contemporanea, ovvero sia l'invasione di immigrati clandestini in prevalenza islamici, non contrstata con ogni mezzo e quindi destinata a distruggere la civilizzazione e l'identità europee.
La critica colpisce con particolare acrimonia l'atteggiamento autolesionista e acefalo della Chiesa presieduta dall'iman Bergoglio che, in luogo di seguitare nella tradizionale e millenaria difesa del Cristianesimo e di coloro che ad esso aderiscono, incoraggia l'invasione e la conseguente distruzione di sé, vaticinata dal Maometto, sognante la mezzaluna islamica garrente sulla cupola di san Pietro (nel suo tempo, per altro, non ancora edificata)
Pubblicazione: 25 02 2019

Luciano Lelli
In principium erat Verbum
Con riferimento a una pregnante argomentazione di Stefano Arduini "Dio con chi parla? Breve storia di una risposta, dai Padri cappadoci a Erasmo", pubblicata nel quotidiano telematico Il Sussidiario. Attenzione acuita accentrata sul termine λόγος. tradotto in latino con Verbum. Ma circa la pertinenza della trasposizione dissensi (ritenuta da vari esegeti più perspicua la designazione Sermo (tra di essi Erasmo da Rotterdam). Nella riflessione, fornita una personalizzata interpretazione di Verbum e di Sermo, esplicito che a me pare più pregnante l'opzione prevalente, appunto Verbum
Pubblicazione: 11 01 2019


Antonio Socci
Se Dio è morto ... Alcune voci autorevoli denunciano l'anticristianesimo delle elite. Da cui deriva l'attuale agonia (anche economica) dell'Europa e dell'Occidente
Una analisi, molto condivisibile, delle ragioni che provocano la sempre più grave crisi dell'Europa e dell'Occidente. Due le componenti più catastrofiche: la perdità individuale e sociale dell'identità e il conseguente inaridimento delle radici giudaico-cristiane. Il laicismo oggi imperante in Europa, sempre più protervo e sfrontato nella sua pretesa di occupazione integrale delle coscienze, è il fattore più catastrofico del dissolvimento che inesorabile nullifica Europa e Occidente. E' addirittura stupefacente la circostanza che i sé dicenti leader non s'avvedano dell'esiziale pericolo che incombe e che addirittura concorrano con l'ignavia, l'ideologismo, la miseria etica, la mancanza di forza e di coraggio che è loro tratto costitutivo all'affermazione dell'annientamento. Senza identità e radici persone e nazioni diventano sagome di nebbia, incapaci di controbattere la ferocia in specie degli islamici, incistati in una identità religiosa demenziale ma fortissima, per l'adesione a-razionale ad essa di milioni e milioni di obnubilati adepti, intrisi di spirito di morte
Pubblicazione: 12 12 2018 (in Libero, 28 luglio 2016)

Antonio Socci
Il doppio gioco
Quasi mi spiace di ricorrere con tanta frequenza alle analisi di questo commentatore concernenti le ricorrenti aberrazioni di Jorge Bergoglio, stupratore delle Scritture, annichilatore della Tradizione, edificatore di un abnorme suo magistero del tutto allotrio alla cultura bimillenaria della Chiesa Cattolica, alla quale l'uomo venuto dai confini del mondo sta infliggendo vulnera catastrofiche. Il fatto è che, pur aumentando in progressione vertiginosa la schiera dei cultori di problematiche religiose avvertiti delle affabulazioni insensate e distruttive dell'argentino, pressoché nessuno è informato, lucido ed esplicito come Socci. Certo, masse enormi di minus habentes (diciamo, caritatevolmente , "poveri di spirito") e di laicisti gaudiosi stanno proni ai piedi invero non calzanti "sacre pantofole" del tizio che staziona in Vaticano: ma è ciò segno che io e altri critici più o meno aspri dei comportamenti dell'uomo in questione atrocemente erriamo e il popolo e gli avversari endemici della Chiesa risiedono nella verità? Inclino a negare ciò. Le folle dei seguaci carenti di propensione riflessiva fanno quel che possono e appena un altro subentrerà al Bergoglio - sperabilmente rispetto a costui antitetico - si accoderanno come sempre esaltanti ed esultanti. I biechi laicisti in veste di farisei del Terzo Millennio fan finta di lodare perché finalmente il nemico si è rassegnato alla condivisione delle loro turpitudini. E Colui che è qual parte ha in questo bailamme? Ignoro, ovviamente. Il fatto è che la confusione del sacro e del profano, il probabile predominio del Satana fin nel cuore e nel cervello della Chiesa ha avuto principio dal momento in cui Benedetto XVI, legittimo pontefice, permanendo nel ministero petrino si è estraniato dall'esercizio dello stesso e l'inverosimile Bergoglio è entrato in scena, forse eletto in spregio delle norme canoniche. Due papi? Sì, uno umile e sapiente cultore della vigna del Signore, l'altro ..... non si sa a quale essere ultramondano riferisca il suo convulso gestire nel mondo. Due papi costituiscono una anomalia mostruosa: "E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Matteo, 16, 17-19). Dunque un solo Pietro, non Pietro più la riserva Giorgio, entrata forse abusivamente in campo
Pubblicazione: 21 03 2017 (in Lo Straniero, il blog di Antonio Socci, 24 febbrario 2017)

Antonio Socci
C'è un golpe nella Chiesa. Ribelliamoci alla "Dittatura del relativismo" che distrugge Cattolicesimo e la nostra civiltà
Implacabile Bergoglio, falso papa, continua a imperversare con le sue iniziative catastrofiche. Qui l'autore argomenta in merito all'esortazione bergogliesca Amoris laetitia. Chissà che cosa spinge l'individuo argentino ad egutturare anche più volte al dì esternazioni che non stanno in cielo ma solo in terra. Possibile che l'uomo non s'avveda di stare scardinando ab imis l'edificio bimillenario della Chiesa Cattolica? Che non capisca una verità elementare: la Chiesa è in scena da duemila anni proprio perchè s'è sempre proclamata espressione definitiva e immutabile per quanto concerne i principi e i valori fondanti dell'Assoluto, quindi riverbero perenne, nel "secolo", dell'eternità. Dovrebbe essere ovvio che la mondanizzazione, l'appiattimento sulla terrestrità della costruzione del Cristo la svilisce, la scarnifica dei carismi, la rende volatile, transeunte, inessenziale come tutte le altre istituzioni umane .....
Pubblicazione: 14 05 2016 (in Lo Straniero, il blog di Antonio Socci)


Antonio Socci
Antonio Socci feroce contro il Papa: "Ora basta, stai umiliando la Chiesa"
Continua qui la critica a 360 gradi di Socci contro Bergoglio, dopo le performances americane dell'uomo di Buenos Aires, critica che il titolista definisce feroce. Io, in alcun modo condizionato da legami di filiazione con la Chiesa Cattolica (pur da me innanzi la devastazione bergogliesca seguita con attenzione e rispetto), nella riprovazione dei comportamenti dell'individuo sono animato da asprezza molto maggiore. Mai arrivato, almeno negli ultimi secoli, alla missione petrina un tizio tanto attaccato alle questioni sostanzialmente miserabili della Terra, così indifferente alle cose dello spirito, alla salvezza ultraterrena delle anime, anticaglie evidentemente esulanti dal suo interesse, dalla sua fede tutta abbarbicata alla materialità dell'hic et nunc. Una vera catastrofe la dissoluzione dell'essenza della Chiesa che egli pervicacemente giorno dopo giorno compie
Pubblicazione: 06 10 2015 (in Libero, 28 settembre 2015)
 

Antonio Socci
La Chiesa che non ti aspetti: "Emigranti statevene a casa vostra"
Nel momento in cui l'invasione dell'Europa dall'Africa e dal Medio e Lontano Oriente è in corso con progressiva intensità ormai più tragica che drammatica, mentre lievita giorno dopo giorno l'opposizione e l'ostilità delle popolazioni europee e di non pochi stati a questo flusso sterminato di fuggiaschi, ecco un segnale incoraggiante, argomentato con icastica lucidità da Socci: vescovi africani hanno formulato un messaggio d'esortazione per i giovani del continente nero a non emigrare, a restare nelle proprie terre impegnandosi a rendere in esse vivibile e decorosa l'esistenza, con il lavoro, la solidarietà sociale, il perseguimento del progresso civile, sociale ed economico. Tesi sostenuta nel testo è che l'emigrazione comporta più danni che benefici, per i fuggiaschi e per quanti restano. Esiste dunque una Chiesa più illuminata e cosciente di quella impersonata dal mai abbastanza esecrato Bergoglio, tra i maggiori responsabili dell'invasione e delle migliaia di morti annegati che il mostruoso esodo provoca
Pubblicazione: 01 09 2015 (in Libero, 30 agosto 2015)  


Antonio Socci
Com'è dura sfuggire all'Inquisizione dell'esercito rosso dei bergogliani
A Socci il magistero petrino di Jorge Bergoglio proprio risulta del tutto inappropriato, dalla sua ottica di cattolico già fascinato dalla grande figura di Joseph Ratzinger egli incessantemente critica e prende le distanze. Ritengo che abbia pienamente ragione. Folle immani di non pensanti e intellettuali laicisti (cioè intrinsecamente ostili al messaggio "integrale" della Chiesa) stravedono per l'argentino, degustano come fossero perle di sapienza le chiacchiere che eguttura, i gesti propagandistici di infima qualità che compie. Ma sono sicuro che il suo pontificato verrà considerato uno dei più catastrofici della storia, in quanto l'uomo di Buenos Aires porterà il prestigio e la capacità di vivificazione spirituale della Chiesa ai minimi del suo bimilleranrio percorso. Bergoglio non ne azzecca una, basta una sua comparsata televisiva a intendere quanto egli sia clamorosamente "unfit" .....
Pubblicazione: 01 03 2015 (in Libero, 4 gennaio 2015)


Maurizio Belpietro
Il Bergoglio verde non mi convince
Commento a caldo della sé dicente enciclica bergogliana "Laudato si'", che il giornalista analizza con spirito critico acuminato non tacendo per altro alcune ragioni di consenso. Dopo puntigliosissima lettura il mio giudizio su tale testo è molto più negativo, anzi, ritengo che mai nella storia bimillenaria della Chiesa un pontefice abbia emesso un documento così privo di sacralità, ideologizzato, estremistico, tutto versato sul materiale e sul sociale, senza un alito di spiritualità o un riverbero di trascendenza. Scritto tra l'altro in stile mediocrissimo, farcito di strafalcioni e oscurità espressive. Mi spiace di dover assumere un atteggiamento tanto negativo ma questo individuo conferma tutta la sua pochezza e una incontrollata pericolosità. Se dura a lungo al vertice della Chiesa, istituzione già in crisi comatosa, questo tizio la distrugge (a meno che non intervenga ad azzerarne le improvvide iniziative la .....Divina Provvidenza)
Pubblicazione: 30 08 2015 (in Libero, 19 giugno 2015)


Luciano Lelli
E' in corso la Jiahd: Allah la vuole, come recita il Corano
Questo saggio è stato scritto mesi fa (agosto 2014), sotto l'impressione suscitata dalla spaventosa quantità di mostruosi eccidi compiuti da fondamentalisti islamici e a commento d'una lettura accuratissima e approfondita del Corano. Da allora la situazione si è ulteriormente aggravata, a seguito in particolare della strage di Parigi compiuta da fanatici maomettani che hanno massacrato quasi al completo i redattori della rivista satirica Charlie Hebdo. E' vergognosa l'ignavia dell'Europa che, malgrado l'epidermica indignazione per l'attacco a Parigi, rifiuta di prendere coscienza d'una evidenza solare. L'Islam è religione del male assoluto, i satana che decapitano, crocifiggono, ammazzano con una pluralità di armi ne sono interpreti esemplari e coerenti. Senza un improbabile soprassalto di coscienza, l'Europa è perduta
Pubblicazione: 10 02 2015


Vittorio Messori
La svolta, i dubbi
Con imbarazzo, cautela e palesamento di vivo disagio, uno degli intellettuali cattolici italiani di maggiore rilevanza è presso che costretto a confessare le perplessità che generano in lui molti dei comportamenti dell'attuale vescovo di Roma (papa?) Bergoglio/Francesco. Con perfetta aderenza a quanto impone ai credenti la dottrina, Messori vorrebbe astenersi dal giudicare, rimettendosi all'onniscienza e alla gestione del mistero peculiari dello Spirito Santo. Io, pur affiliato alla Chiesa per cultura e tradizione, non soggiaccio alle remore che frenano Messori e sostengo senza infingimenti che Bergoglio è uno dei peggiori pontefici della storia e che il Paraclito, quando ne ha consentito l'elezione al Soglio, si è troppo affidato all'iniziativa di nient'affatto lungimiranti cardinali
Pubblicazione: 29 12 2014 (in Corriere della Sera, 24 dicembre 2014)


Antonio Socci
Ecco chi sono i veri nemici della Chiesa
Dopo la pubblicazione del suo "Non è Francesco", su Socci si è riversato un profluvio di contumelie, dall'interno del mondo cattolico e dalla periferia dello stesso. Perchè Socci in detto libro diffusamente argomenta su due questioni legate alle "dimissioni" di Ratzinger e all'elezione al Soglio di Jorge Bergoglio. Le considerazioni che l'autore svolge sembrano assai pertinenti: Benedetto XVI non avrebbe rinunciato al papato ma solo all'esercizio del ministero petrino. L'elezione di Bergoglio sarebbe inficiata dal non rispetto delle disposizioni circa la scelta dei pontefici emanate da Giovanni Paolo II. In ogni caso indubbio è che l'inopinata designazione dell'argentino ha inferto alla Chiesa un colpo midiciale, in fatto di deriva teologica e comportamentale e di inabissamento nel più pacchiano relativismo
Pubblicazione: 04 12 2014 (in Libero, 12 ottobre 2014)

Joseph Ratzinger/Benedetto XVI
Lettera in occasione del Convegno "Dio oggi: con lui o senza di lui cambia tutto"
In ricordo e per rimpianto del prestigioso magistero petrino esercitato fino a meno di un anno fa da Joseph Ratzinger, divenuto nel 2005 papa Benedetto XVI, purtroppo acceduto alla esternamente inspiegabile risoluzione di scendere dalla Cattedra di San Pietro, sulla quale si è fortunosamente arrampicato uno sprovveduto ecclesiastico argentino, del tutto privo delle doti minimali per guidare nella odierna imperversante procella la sconquassata barca della Chiesa Cattolica. Anche in questo breve scritto Ratzinger evidenzia la sua eminente statura di pastore, filosofo, teologo, contrassegnato da carismi di profezia. Egli è, nel panorama del pensiero contemporaneo, il più convincente assertore dell'endiadi "Credo ut intelligam" e "Intelligo ut credam". Nella scia di Agostino di Ippona, gigante del pensiero di ogni tempo
Pubblicazione: 01 01 2014 (testo reperito in Internet)

Angelo Scola
Il primato del lavoro e la centralità dell'uomo
L'arcivescovo di Milano cardinale Scola in questo intervento inquadra mirabilmente una problematica essenziale nella vigente temperie di crisi cosmica finanziaria ed economica, da molti interpreti fraintesa o mistificata: quella, appunto evocata dal titolo, del primato del lavoro e della centralità della persona umana. Attenzione però: la tesi implica conseguenze operative sulle quali in genere si sorvola: il lavoro è un diritto ma anche un dovere, nel senso ovvio che ciascuno è intriso dall'obbligo etico di dare il proprio contributo al bene comune lavorando senza pretendere che siano gli altri ad affrontare e risolvere i problemi, rifiutando ogni suggestione di parassitismo. Fondamentale poi è l'idea del lavoro "gratuito": da intendere come amore e gusto del "lavoro ben fatto", a prescindere dai risvolti finanziari ed economici
Pubblicazione: 08 08 2012 (in Corriere della Sera, 26 aprile 2012)


Angelo Scola
Crisi e travaglio all'inizio del Terzo Millennio
In questo cupo momento della storia nel quale in Italia (ma non solo) i professionisti della politica e anche i cosiddetti tecnici evidenziano la loro drammatica incapacità nell'affrontare positivamente i gravi problemi del Paese, tocca a un ispirato uomo di Chiesa come il neoarcivescovo di Milano indirizzare al popolo dei suoi fedeli (a tutti, in realtà) un alto e ispirato messaggio, nel quale le problematiche economiche e finanziarie vengono "aspirate" e investite di nuova luce di rivelazione entro le superiori ragioni, ontologiche e religiose, che connotano ogni persona umana. Così nobilitate le contingenze della crisi che implacabilmente morde possono addirittura innescare un processo virtuoso di riscatto da egoismi e culto dell'immanenza, di innalzamento dello sguardo di tutti verso orizzonti più ampi ed elevati
Pubblicazione: 15 12 2011


Luciano Lelli
Effetti negativi della pratica dell'elemosina esercitata dalla Chiesa Cattolica e imitata dallo Stato Italiano
Questo testo risale a quasi tre anni fa, redatto nei primi mesi di manifestazione della crisi finanziaria ed economica mondiale che tuttora imperversa ancor più micidiale e preoccupante di allora. Esso mantiene una intatta validità, almeno nella parte più eminentemente "religiosa" dell'argomentazione. Una società non migliora e non diventa più giusta e civile se indulge nell'elargizione di oboli agli "incapienti". Solo la responsabilizzazione e il lavoro di tutti sono in grado di far lievitare la floridezza, il benessere di ciascuno e dell'intera comunità nazionale
Pubblicazione: 24 09 2011


Luciano Lelli
La lotta dell'uomo contro Dio nella Genesi
Alcune riflessioni molto "libere" scaturite da una lettura testualmente rigorosa del primo libro della Bibbia, Genesi, e in specifico dell'episodio fondamentale per l'intero svolgimento della vicenda dell'umanità sulla Terra riguardante l'infrazione da parte dei primi progenitori dell'interdetto divino
Pubblicazione : 20 04 2011


Joseph Ratzinger, Ernesto Galli Della Loggia
Dialogo sulla religione
Una densissima analisi delle più attuali e in certo senso drammatiche problematiche religiose (in senso lato), svolta in serrato confronto dialettico, alcuni anni fa, tra l'attuale pontefice e Galli Della Loggia
Pubblicazione: 03 01 2010 (in Corriere della Sera, 20 aprile 2005)

Luciano Lelli
La "lectio magistralis" di Joseph Ratzinger all'università di Regensburg: dai sillogismi su "invidiosi veri" alla matta bestialità
Esegesi ammirata d'un testo filosofico e teologico di straordinaria pregnanza speculativa, che rilancia la ricerca sulle potenzialità di scoperta della ragione umana. Irragionevolmente esecrato dagli islamici
Pubblicazione: 27 09 2009


Luciano Lelli
Quasi una preghiera a Dio, per supplica di luce in merito all'immanenza proteiforme del male
Una meditazione disincantata sull'Essere di Dio, in concorso con eminenti indagatori di ogni tempo, in specie per esaminarne la "correità" nelle manifestazioni del male sulla Terra e tra gli uomini
Pubblicazione: 08 08 2009


Gianfranco Ravasi
"Nessuna figura vedevate... Solo una voce"
Testo della "lectio magistralis" che l'eminente teologo ha presentato nell'ambito dell'evento "Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto", svoltosi in Roma dal 10 al 12 dicembre 2009. Finissime e rivelatrici sono qui in particolare le introspezioni concernenti la rappresentazione figurativa, nell'Antico Testamento e nel transito da esso al Nuovo. Estremamente acuta la tesi che il Cristo, anello di congiunzione tra la trascendenza del Dio d'Israele e l'immanenza dell'essere umano, con la sua venuta nel mondo legittima la tensione raffigurativa a rendere la divinità per icone, essendo appunto Egli "impronta del volto divino". E dunque l'arte, "immagine dell'immagine" predispone a "vedere Dio faccia a faccia ... così come Egli è".
Pubblicazione: 27 12 2011 (testo prelevato da Internet)


Carlo Caffarra
Omelia per la solennità di San Petronio
L'arcivescovo di Bologna, durante la cerimonia celebrativa della solennità di san Petronio, ha proposto una straordinaria omelia, incentrata sulla problematica condizione della città di Bologna, ma emblematica di uno stato generalizzato dei luoghi della convivenza umana. Partendo dalla constatazione del degrado da cui è "sfregiata e deturpata nella sua bellezza" la città, il cardinale suggestivamente evoca una serie di connotati relazionali carenti e auspicabili: l'amicizia civile, la costitutiva dimensione sociale della persona umana, la "capacità di donarsi", l'imprescindibile conversione culturale che ha nome di sussidiarietà
Pubblicazione: 01 11 2011

 

Roger Scruton
La bellezza e il sacro
Analisi dei rapporti intercorrenti tra alcune categorie fondanti la conoscenza e l'esistenza dell'umanità: bellezza, arte e religione. L'insigne filosofo che qui originalmente ne tratta si sofferma in specie sulla contemporaneità per rilevarne criticamente le rotture intervenute nel rapporto fondante tra bellezza e sacralità e gli effetti sciaguratamente negativi che la frattura ha arrecato sia al sentimento della religione che alle pratiche dell'arte
Pubblicazione: 01 05 2011 (Relazione proposta a Roma, l'11 dicembre 2009 nell'ambito del convegno Dio oggi. Con Lui o senza di Lui cambia tutto)


Luciano Lelli
Sull'enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI: alcune postille
Ricognizione analitica e sistematica, conglobata in 12 nuclei argomentativi, del documento papale menzionato nel titolo. Trattasi, ad avviso dell'autore dell'esegesi qui introdotta, di testo d'alta rilevanza teologica e culturale, come presso che tutte le riflessioni di questo eccezionale pensatore religioso
Pubblicazione: 04 11 2009
 

Luciano Lelli
Ipocrisia: sesta piaga nel corpo sofferente della Chiesa Cattolica
Lettura  fuori dal coro della grave vicenda esistenziale-mediatica riguardante l'ex direttore di Avvenire Dino Boffo e del sostegno incondizionato a tal personaggio espresso dalla comunità episcopale italiana. Da parte di un "cristiano per cultura", deluso
Pubblicazione: 06 09 2009


Luciano Lelli
Del mio atteggiamento nei riguardi di Dio e della religione cattolica: ricognizione complessiva
Una puntigliosa introspezione, in prospettiva "storica", sull'evoluzione intellettuale ed etica del rapporto con il Dio cristiano e la sua religione
Pubblicazione: 08 08 2009

Gianfranco Ravasi
Vacanze o riposo dello spirito?
Per il riscatto delle "ferie" dalla banalità: una riflessione
illuminante

Pubblicazione: 03 07 2009 (da Avvenire, 28/06/2009)


Paul Ricoeur

Beatitudini, l'imperativo della felicità
"Discorso della montagna" ed "Etica nicomachea": tra ermeneutica e ontologia
Pubblicazione: 03 07 2009 (da Avvenire, 21/06/2009)
 
       

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