Epistemologia  
 
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Eleonora Barbieri
"Niente certezze assolute
ma idee sempre migliori"
Una illuminativa intervista all'epistemologo Giulio Giorello, nella quale il rilevante studioso, con riferimento alla incredibile situazione dell'orbe terracqueo aggredito dall'invisibile e micidiale Coronavirus, specifica, con rigorose riflessioni, la natura e il funzionamento della scienza, chiamando in causa a sostegno delle sue asserzioni straordinari uomini di pensiero: Spinoza. Kant, Leopardi, Russell, Popper. Le puntualizzazioni di Giorello sono quanto mai opportune in una contingenza nella quale esperti e sedicenti tali in combutta con individui che campano di politica nulla di nulla sapendo discettano in fiero contrasto tra di loro di virologia, infettivologia, pandemia et similia, basando i loro opinabilissimi discorsi su ignoranza assoluta dei fondamenti epistemologici che dovrebbero sostenere ogni tesi aspirante a dignità di scienza
Pubblicazione: 20 04 2020 (in il Giornale, 19 aprile 2020)

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Francesco Perfetti
Gli antifascisti militanti? Sono fascisti
Secondo Del Noce entrambe le posizioni erano figlie della filosofia di Gentile. E ne auspicò il superamento. Comune sostanza filosofica del fascismo e dell'antifascismo: l'attualismo di Giovanni Gentile cui attingevano sia il rivoluzionarismo di Mussolini sia l'intransigentismo morale di Gobetti. E Del Noce sarebbe giunto a parlare della continuità del fascismo nell'antifascismo e ad auspicare il superamento e l'abbandono della contrapposizione fascismo-antifascismo. Un auspicio ancora valido
Pubblicazione 23 01 2017 (in Il Giornale, 13 agosto 2015)


Marcello Veneziani
Il "Tramonto" di Spengler. Alba del (neo) pessimismo
Il tramonto dell'Occidente, opera epocale di Oswald Spengler, è stata considerata descrizione esemplare della distruzione "endogena" dell'Europa causata dalla catastrofe della Prima guerra mondiale. Il testo riacquista oggi una nuova attualità, al cospetto del secondo e forse definitivo "tramonto dell'Occidente", generato dalla mistura di due pulsioni: la disgregazione morale e civile degli europei, la loro vecchiezza ineluttabile che li rende imbelli e l'aggressione sempre più micidiale del mondo mussulmano, animato da un feroce spirito di vendetta e di rivincita per attuazione dei dettami coranici
Pubblicazione 29 09 2014 (in il Giornale, 11 agosto 2014


Giampietro Berti
Così Edmund Husserl ripulì le radici d'Europa dal terriccio relativista
Il filosofo tedesco ha riflettuto sulla crisi dell'Occidente Un saggio di Mario Bucci rivela l'attualità del suo pensiero. Fra le voci più alte che esprimono e riflettono la crisi della civiltà europea fra le due guerre, quella di Edmund Husserl è la più drammatica, la più significativa, la più profonda. Il senso tragico che pervade la sua consapevolezza circa il destino dell'Europa, e quello dell'intera civiltà occidentale, è ancora oggi una fonte di eccezionale decifrazione dei caratteri fondamentali del XX secolo.  Nessuno più di lui ha delineato con più lucidità, per quanto ci riguarda, la logica di quel processo culturale caratterizzato dall'indissolubile intreccio fra nichilismo e libertà che designa in modo ineluttabile l'avvento della modernità, il cui flusso trova, proprio negli anni Trenta del Novecento, il suo intralcio più emblematico, vale a dire l'avvento e il consolidarsi dei totalitarismi. [continua .....]
Pubblicazione 08 10 2013 (in
il Giornale, 29 agosto 2013)

Errico Novi
Un'idea per l'Italia. Intervista a Giovanni Reale
Una splendida sequenza di pensieri e suggestioni intellettuali, di un maestro di vita e di filosofia straordinario per levatura culturale e morale. Quale il nucleo concettuale attorno a cui Reale orchestra la sua fascinosa indagine a tutto campo? La constatazione della crisi attuale che non è solo, in prima istanza, economica e finanziaria. Essa promana dallo smarrimento della coscienza della cultura, dall'imperialismo di ciò che è contingente e bassamente utile, dalla convinzione che la salvezza provenga dalla scienza (scientismo) e dalla tecnologia, dalla conseguente incapacità di riconoscere le nostre radici, in assenza delle quali un autore archetipico, fondatore (assieme a Shakespeare) della civiltà letteraria europea viene considerato inutile, superato, inetto a parlare alle generazioni attuali. I cattivi maestri e una scuola in processo mai frenato di degrado sono i maggiori responsabili dello smarrimento in cui l'umanità europea vagola stordita
Pubblicazione: 10 01 2013 (in liberal, 24 agosto 2012)
 

Dario Antiseri
Il relativismo contemporaneo filosofia inevitabile e virtuosa
Questa intensa argomentazione di Antiseri,
concernente una delle problematiche essenziali nella odierna speculazione filosofica, risulta a me glossatore particolarmente centrata e illuminante, quindi condivisibile quasi senza riserva alcuna. Innanzi tutto al massimo pertinente è la distinzione tra livello epistemologico della tematica,ove conformemente all'alta lezione popperiana tutte le spiegazioni razionali sono congetture, e dimensione etica, a-scientifica, ove si alternano e altercano valutazioni e scelte comportamentali non necessariamente "razionali". Però, perché escludere aprioristicamente che ratio et fides, se entrambe emanazioni della divinità, in ultima istanza non si integrino fino alla reciproca compenetrazione?
Pubblicazione: 25 06 2012 (in Corriere della Sera, 19 aprile 2012)

Claudio Magris
Se il relativismo teme la verità
L'intervento qui proposto mette in scena una problematica essenziale e quanto mai attuale, anche se l'identificazione del problema e le soluzioni teoriche e operative di cui si sostanzia appaiono non poco affette da confusione. Innanzi tutto occorre precisare che il termine relativismo è in sé ambiguo e fuorviante, suscettibile come è di letture quanto mai variegate e anche antitetiche. Con tutta probabilità (nella scia di Popper, stranamente ignorato da Magris) è funzionale ed efficacemente operativa una discriminazione tra "relativismo epistemologico" (basato sul convincimento che ogni verità acquisita in campo scientifico è sempre una congettura fallibile) e "relativismo etico" (come constatazione che si danno nelle realtà storiche e sociali convinzioni e atteggiamenti valoriali assai differenziati, dai singoli e dai gruppi sociali legittimamente praticabili, a condizione che si basino sui principi del rispetto, della tolleranza, della dignità costitutiva di ogni persona umana)
Pubblicazione: 05 04 2012 (in Corriere della Sera, 23 febbraio 2012)


Marcello Veneziani
Ormai gli evoluzionisti credono di essere Dio
In relazione al dibattito ricorrente e anzi ormai permanente sulla fondatezza della teoria evoluzionistica di Darwin, una esemplare puntualizzazione, che mette in evidenza l'arroganza del darwinismo allorché pretende di costituirsi come tesi esplicativa di tutta la realtà e rileva come, nata quale teoria scientifica, l'idea darwiniana ha ormai raggiunto forme primitive di intolleranza, degradandosi da scienza a ideologia
Pubblicazione: 21 05 2010 (in il Giornale, 9 aprile 2010)


Roberto de Mattei

Contro la scienza fossile. Darwin non aveva ragione. Lo dicono anche gli atei
Riflessioni sulla teoria di Darwin a recensione d'un volume di recente pubblicato di due scienziati della conoscenza che, pur volendo (con qualche arroganza e ingenuità dichiarative) rimanere rigorosamente aderenti al paradigma della scientificità, sono tuttavia costretti - essendo intellettualmente onesti - a riconoscere che l'evoluzionismo darwiniano fa acqua da tutte le parti
Pubblicazione: 16 05 2010 (in il Giornale, 3 aprile 2010)

Hans-Georg Gadamer
L'Ermeneutica
Una delineazione esemplare dell'ermeneutica come filosofia "ontologica", tracciata dal maggiore "interprete" della stessa nel Novecento
Pubblicazione: 11 07 2009 (da Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche)


Karl Popper
Il metodo ipotetico deduttivo
Il grande epistemologo presenta quello che a suo
avviso è il metodo per eccellenza della ricerca scientifica
Pubblicazione: 01 07 2009 (da Enciclopedia multimediale
delle scienze filosofiche)

 
Emanuele Severino
Verità e relativismo, la sfida impossibile
Terzo intervento, ripubblicato in questo periodico, sulla problematica del relativismo, uscito nel Corriere della Sera. Provo simpatia culturale per Severino: perché mi stimola sempre a riflessioni serrate, partendo da un totale dissenso rispetto a quel che il filosofo asserisce. Se fossi un umile lettore dichiarerei che non riesco a intenderlo a causa della complessità del suo pensiero. Poiché però tale non è il mio atteggiamento, affermo che è presso che impossibile comprendere le affabulazioni di Severino mai o quasi sorrette dalla logica argomentativa. Egli procede per apoftegmi, professioni di "Verità" indimostrate e indimostrabili, interpretazioni delle tesi di altri pensatori per nulla affatto suffragate da quello che hanno scritto. Nel pezzullo qui proposto fa sostenere a Popper tesi non del medesimo ma di Severino che, tramite i suoi schematismi euristici riluttanti appunto alla cogenza della logica, legge Popper come gli aggrada, a prescindere
Pubblicazione: 04 10 2012 (in Corriere della Sera, 25 maggio 2012)


Pietro Citati
Il filosofo che illuminò i secoli bui
In qualche rara e fortunata occasione vengono pubblicati libri splendidamente inattuali come questo, presentato e commentato, con suggestive argomentazioni, da Pietro Citati. Si tratta del primo d'una serie di sei volumi comprendenti l'immenso Periphyseon, De divisione naturae di Giovanni Scoto Eriugena. Sicuramente quasi nessuno ha in merito a tale potentissimo pensatore e all'opera sua la minima cognizione. Anche se Scoto Eriugena va considerato il più grande filosofo del Medioevo, improvvisamente sorto nel IX secolo a illuminare di luce vivissima e originale uno dei periodi culturalmente più caliginosi della storia. In particolare straordinarie per attualità sono le riflessioni che egli dedica alla tematica, perenne, dei rapporti tra fede e ragione
Pubblicazione: 16 09 2012 (in Corriere della Sera, 7 maggio 2012)  


Luciano Lelli
Informazione conoscenza sapienza
La riflessione che segue prende le mosse dalla realtà umana dell'ignoranza, nella duplice accezione di assenza di informazioni adeguate e di vuoto mentale intenzionale, che non si può escludere sia via per il processo verso la Verità. Tre termini assai concettosi vengono a seguire passati al vaglio, informazione, conoscenza e sapienza. Nell'investigazione tenendo qual referente ideale la tesi professata da Thomas Eliot che perseguendo l'informazione si dissipa conoscenza e puntando all'eccesso sulla conoscenza si inibisce la possibilità di intridere e dar valore epistemologico ed etico a se stessi tramite la frequentazione della sapienza, nella Bibbia testimonianza vivente del fatto che Iddio abita tra gli uomini e li irrora della sua grazia
Pubblicazione: 18 03 2012

Edgar Morin
Lumi, si spegne il mito
Una serrata, fascinosa riflessione sul rapporto tra religione e ragione che si fonda sulla tesi che la ragione arrogante ed esclusivista assume apparenza di nuova religione. Dalla quale occorre emendarsi, integrando le positività dei "Lumi" con una rinnovata attenzione all'imprevedibilità, all'affettività, al sacro. Perché "è oscura la fonte stessa da dove nasce la nostra luce"
Pubblicazione: 05 12 2010 (in Avvenire, 27 aprile 2010)


Edgar Morin
Eloge de la métamorphose
Un'argomentazione estremamente fascinosa del celebre sociologo e filosofo francese nella quale, secondo la consuetudine di ricerca e stilistica del pensatore, tesi altamente suggestive sul passato, il presente e l'avvenire dell'umanità vengono proposte mediante una sequenza prevalentemente analogica di illuminazioni e scandagli, capaci di innescare nel lettore un fervido e personalizzato lavorio intellettuale
Pubblicazione: 16 05 2010 (in Le Monde, 9 gennaio 2010)

Luciano Lelli
A proposito di esternazioni - epistemologicamente errate - di Umberto Eco
Confutazione di tesi espresse dall'illustre semiologo e tuttologo in una trasmissione televisiva, nel corso della quale - per pubblicizzazione del suo volume Storia della bruttezza - ha riversato sugli incantati ascoltatori una caterva di fanfaluche epistemologiche ed estetologiche
Pubblicazione: 12 01 2010 (già in Esperienze e rappresentazioni)


Roberto de Mattei
Risposta all'inquisizione evoluzionista da un professore perseguitato
La teoria di Darwin, espulsa dai territori della scienza dai suoi stessi assertori senza se e senza ma, è divenuta un dogma che è proibito mettere in discussione: una esplicitazione esemplare dello sconcertante processo involutivo
Pubblicazione: 18 12 2009 (in Il Foglio, 2 dicembre 2009


Rocco Vittorio Macrì
Relativismo e pensiero debole: la perdita del
fondamento

I
l relativismo a partire da Maritain: un'analisi di straordinaria pregnanza euristica
Pubblicazione: 01 07 2009 (in Episteme n. 1, Anno 2000)
 
       

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