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Dino Cofrancesco Le statue abbattute? L'ultimo stadio dell'Illuminismo Ritengo che esistano fondati motivi per sostenere che il genere umano, come entità complessiva, stia evolvendo in negativo, avanzando verso l'annichilimento di sé. Il progresso tecnologico e scientifico non favorisce l'elevazione civile e culturale dell'umanità, anzi, per mal uso dello stesso, contribuisce all'asserita catabasi. Gli umani, soprattutto quelli afferenti alla civilizzazione occidentale, manifestano repulsione di se stessi, del proprio passato (oicofobia definisce con pertinenza tale atteggiamento Roger Scruton). Nel contributo qui proposto Cofrancesco analizza, anche ricorrendo a corredo della sua investigazione alle tesi in argomento di altri opinionisti, un fenomeno attualmente sciaguratamente in voga: l'abbattimento delle statue di eminenti personaggi autori della storia, ripudiati, senza essere autenticamente conosciuti, da masnade di mentecatti, i quali rigettano quei grandi per loro supposte nefandezze senza avere la decenza di chiedersi chi sono loro, miserabili individui farciti di disvalori e impastati di ignoranza, che cosa li legittima a riversare la loro frustrazione su personaggi che, prima di essere storicamente giudicati, andrebbero studiati, ponderati, accertati nei loro effettivi e contestualizzati comportamenti Pubblicazione: 06 11 2020 (in il Giornale, 9 luglio 2020) ======================================================================================================== Luciano Lelli Dei maomettani fiondatisi in Italia e dei loro arroganti abbigliamenti Nei confronti degli stracci coi quali si bardano gli adepti del tandem Allah e Maometto provo una progressiva Real Repugnanz. Non ovviamente per rifiuto di una moda d'abbigliamento. Il fatto è che gli islamici maschi e soprattutto femmine (se non coartate a ciò dalla violenza maschile endemica nell'ideologia mussulmana) testimoniano anche con l'attaccamento ai loro orridi indumenti tradizionali la distanza e l'avversione contro la gente (di cultura in senso lato cristiana) in mezzo alla quale si sono con pulsione aggressiva insediati, poiché qui pervenuti quali immigrati clandestini/invasori. Quale il motivo della istintiva repulsione? Velo, burka, niqab, galabia e simili nefandezze evidenziano una intenzione generalizzata che solo alle menti intorpidite dei sinistri et similia sfugge: la più proterva volontà di non integrazione, l'irrisione dell'inclusione, che i mali individui, disertati dalla propria storica ed ontologica identità, evocano acefalicamente quale tipologia privilegiata del rapporto umano e sociale con gli allotri qui incistatisi per la loro dabbennaggine (di più: ossessione d'azzeramento della civilizzazione di cui sono marcescenti emanazioni). Gli islamici in Italia e in gran parte dell'Europa non sono migrati per disperazione economica o invivibilità politica nei loro luoghi di nascita: sono quinte colonne del nemico che, quando l'Islam riterrà giunto il momento di riprendere l'aggressione per secoli perpetrata, avranno una funzione determinante nella vittoria (forse) dei sottomessi ad Allah e a Maometto, i parametri esistenziali dei quali sono l'ammazzamento degli altri da sé (in verità, senza capziose discriminazioni, anche dei correligionari), il terrorismo, la ferocia relazionale, la denigrazione sistematica della donna, la coltivazione maniacale di tutti i disvalori dall'essere umano concepibili Pubblicazione: 19 05 2019 Luciano Lelli Da ius sanguinis a ius soli: una aberrazione annichilatrice Testo redatto un paio di anni fa, quando l'orripilante PD allora al governo manifestava la più demenziale delle intenzioni: affossare lo ius sanguinis (già fin troppo attenuato nell'interpretazione normativa vigente) con l'oscenità dello ius soli. Ora, i medesimi sinistri individui, imperterriti nella coltivazione delle loro pulsioni distruttive, pur massacrati elettoralmente e per buona sorte marginalizzati, tornano alla carica con il fecale proposito. Non è da escludere che, pur ridotti ai minimi termini quantitativi, prima o poi prevalgano e che il catastrofico provvedimento incivile venga varato. Perché ora al governo fanno mattane i seguaci del guitto Grillo Giuseppe, della stessa pasta ammorbata dei comunisti e catto-comunisti aggrumati nel PD e anzi degli stessi peggiori, i quali, se una porcata è assolutamente da evitare, cupidamente vi si buttano. A ciò si aggiunga la brama di autodissoluzione che flagella la Chiesa Cattolica capeggiata dal pessimo non papa Bergoglio che, nemico come è degli italiani tali per sangue e cultura, giubilerebbe se riuscisse a sottometterli all'ondata demolitrice degli immigrati clandestini/invasori (specie se maomettani, da lui voluttuosamente concupiti) gratificati senza un minimo di sensatezza del carisma del diritto di suolo Pubblicazione: 02 05 2019 Luciano Lelli Muri e praterie Bergoglio l'alieno cascato sul Vaticano dall'altro mondo ha per l'ennesima volta egutturato che l'Europa deve lasciare entrare tutti gli aspiranti ad invaderla e soggiogarla, costruendo non muri bensì ponti. Ennesima dimostrazione del fatto che l'invididuo nulla intende e perciò è costretto a buttare fuori di bocca grottesche assurdità. In effetti i muri sono indispensabili e da sempre edificati a difesa e per salvaguardia della imprescindibile sicurezza al fine di dignitosamente esistere. I ponti poi non sono mai stati tirati su per lasciare a chiunque di scorrazzarvi sopra ad libitum, bensì per regolamentare i transiti, spesso per impedirli (ponti levatoi, ponti ad arte distrutti). Non di rado, ancora, sono serviti per irrompere con armi, bagagli e salmerie nel territori dei nemici. E dunque, usque tandem, Bergoglie, abutere patientia nostra? Torna, te lo chiediamo supplici, a far danno nella tua terra natale ai confini del mondo ..... Pubblicazione: 09 05 2016 Antonio Socci Apologia del compromesso Recensione con citazioni a gogo di una straordinaria lezione del grande Josef Ratzinger sulla natura della politica come arte del compromesso, peculiare della dottrina cristiana avverso le catastrofiche cadute negli ideologismi totalizzanti. Un vero peccato che Socci individui nel trio ultrafallimentare Letta, Alfano, Mauro i campioni cattolici del rinnovamento razionale ed etico della politica ..... Pubblicazione: 13 ottobre 2014 (in Libero, 27 aprile 2013) Luciano Lelli Della cancellazione in Italia del reato di immigrazione clandestina E dunque la Camera dei Deputati (Legge 28 04 2014 n. 67) ha depenalizzato il reato di immigrazione clandestina, ne ha sancito la non punibilità con il carcere, in sostanza ha abolito il reato in quanto tale. Ennesimo palesamento, questo, della acefalia congenita e del cedimento voluttuoso al cupio dissolvi che squinterna i confidenti nella ideologia sinistra, bisnipoti di Marx e nipotini di Stalin, nonché i compagni di merenda dei medesimi (bene valuta chi asserisce che peggiori dei comunisti sono solo i cattocomunisti). Pubblicazione 29 08 2014 Ernesto Galli Della Loggia Il linguaggio dell'inciviltà Totale accordo con le considerazioni di Galli Della Loggia. Il malparolismo dilagante, di giorno in giorno sempre più disgustoso sulla bocca e nelle miserabili locuzioni scritte di molti (in specie nei social network) è una tabe repellente che attosca l'Italia e tutto l'Occidente. Non è essa una mera questione di buon gusto: si connette a una miriade di comportamenti esecrabili che avvelenano il Paese. Sbaglia totalmente Sgarbi nel ritenere il turpiloquio un contrassegno apprezzabile della contemporaneità: forse né è l'inventore, come si vanta di essere (si compiace anche di definire se stesso "grande" - sic! - critico d'arte), ma l'abitudine che lo possiede a proferire oscenità e insulti lo squalifica come uomo. Oltre a tutto i turpiloquenti (alla Sgarbi e alla Grillo) sono banali, scontati, superficiali, linguisticamente e intellettualmente infimi Pubblicazione 19 05 2014 (in Corriere della Sera, 3 febbraio 2014 Marcello Veneziani La vera filosofia? Dev'esser "agricultura" cioè ancorata alla terra Le lettere fra Simone Weil e Gustave Thibon sono un invito a legare le idee alla materialità, alla realtà e alla tradizione La filosofia ha perduto il contatto con la terra. La sua parabola dall'idealismo al materialismo, dai neopositivisti agli analitici, fino al nichilismo, segna un progressivo allontanamento dalla realtà. Per rianimarsi la filosofia dovrebbe ripartire dalla terra, farsi geofilosofia, ritrovare le origini della cultura nel crocevia tra culto e coltivazione, tra cielo e terra. Così mi sono ricordato del filosofo contadino Gustave Thibon. Un pensatore che coltivava la terra davvero; non simbolicamente contadino, come fu ad esempio Heidegger. L'occasione è stata la recente riedizione de L'amicizia pura (Castelvecchi, pagg. 190, euro 16,50), in cui sono raccolti testi e lettere di Simone Weil [continua...] Pubblicazione 10 04 2014 (in il Giornale, 20 gennaio 2014) Luciano Lelli Ius sanguinis, ius soli Soprattutto per iniziativa del ministro d’origine congolese Cécile Kyenge (poveraccia, mi fa pena per la sua orrida bruttezza: quando sono costretto a guardarla, malgrado l’assoluta impertinenza della pulsione, non riesco ad annichilire spurghi antroposofici concernenti la congettura che gli individui si collochino a diversi gradini lungo la scala della progressiva umanizzazione somatica e mentale), da qualche tempo impazza in Italia la questione della cittadinanza, per la cocciuta determinazione della suddetta e dei suoi sodali (in prima fila al suo fianco esterna la presidentessa d’estrema sinistra della Camera dei Deputati Laura Boldrini) di affossare il vigente (annacquato) ius sanguinis per sostituirlo senza tergiversazioni con lo ius soli [continua .....] Pubblicazione: 26 12 2013 Vittorio Feltri Che fastidio il razzismo contro i vecchi Un orrendo termine è oggi sulla cresta dell'onda: rottamare. Esso viene ad ogni pie' sospinto adoperato per constatare che, soprattutto in campo politico, operano persone d'antico pelo che, per tale loro condizione, dovrebbero tirarsi fuori, ammettere la propria negatività, lasciare ai cosiddetti giovani responsabilità e poltrone. Cosa più idiota non v'è di siffatta smania di rottamazione. Perché il discrimine, per quanto concerne l'assunzione di incarichi e responsabilità, non passa tra vecchi e giovani, ma tra incompetenti (disonesti, cultori del proprio "particulare") e competenti (onesti, solleciti del bene pubblico, capaci di sperimentare soluzioni efficaci). A prescindere totalmente dall'età cronologica. Ci sono persone cariche di molti anni eppure mentalmente e operativamente del tutto atte e altre da meno tempo al mondo ma inette, incolte, dannose. E viceversa, ovviamente. Le età cronologiche e mentali non procedono di pari passo, anzi ..... Pubblicazione: 21 06 2013 (in il Giornale, 27 aprile 2013) Magdi Cristiano Allam Il Relativismo? Fa strage di verità Una ricognizione stilisticamente apocalittica ma non poco persuasiva e pertinente della situazione culturale, sociale, politica ed economica dell'Italia e dell'Europa che, dopo essere passivamente soggiaciute all'imperialismo del relativismo etico più non sono in grado di intendere e di volere. Ragione questa per la quale si assiste neghittosamente, anzi, in spirito di connivenza, ai crimini perpetrati dagli adepti dell'Islam; il premier italiano, illegittimo, Mario Monti con le sue dissennate iniziative antinazionali ha distrutto l'economia nazionale e portato alla disperazione milioni di persone; gli europei tutti languiscono sotto la dittatura della finanza speculativa internazionale; gli Stati hanno supinamente accettato la soppressione della propria sovranità per cederla a burocrati che tutto sono tranne che interpreti di valori e ideali autenticamente europei. Pubblicazione: 07 02 2013 (in il Giornale, 22 ottobre 2012) Luciano Lelli Ingravescentem aetatem Un carico ormai cospicuo d'anni mi grava addosso. Secondo un convincimento generalizzato, dovrei a questo punto ammainare le vele, rimanere inerte nel porto in attesa dell'ultimo viaggio, al massimo proiettare lo sguardo verso il lungo passato per esaminarlo e rimpiangere ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, per mia mancanza di luce intellettuale e di fermezza decisionale. D'altronde, oggigiorno impera e impazza il mito del giovanilismo che mi esclude, dal quale intendo risolutamente estraniarmi. Tutto ciò però non significa rassegnazione, senso della fine, coltivazione della coscienza del declino. Io ritengo che la dignità della persona umana esiga da ogni individuo il massimo impegno di sé, fino al momento del congedo per esperire la fragranza del mistero oltre i limiti dell' "essere nel mondo" Pubblicazione: 29 ottobre 2012 Ernesto Galli della Loggia Foto di gruppo con centurioni Amara descrizione di Roma come oggi appare e, con tutta probabilità, è, metafora esemplare della situazione generale del Paese e testimonianza ulteriore di un convincimento che si consolida sempre più nella consapevolezza di molti: la società italiana non è complessivamente migliore delle caste (giudiziaria, politica, amministrativa, .....) che la schiacciano e la danneggiano. Nessuno o quasi rispetta le regole della convivenza così assai poco "civile", gli organismi istituzionalmente preposti alla definizione delle regole non le rispettano essi stessi e si guardano bene dall'esigerne coattivamente l'osservanza, corporazioni e lobby spudoratamente impongono il proprio malversante "particulare", abusivismo e perdonismo universali imperversano, il familismo antimeritocratico e le consorterie di partito impazzano a danno dell'intera comunità nazionale Pubblicazione: 29 06 2012 (in Corriere della Sera, 20 aprile 2012) Luciano Lelli Mani grondanti di sangue Venti anni addietro sulla scena politico-giudiziaria italiana imperversò il tornado Mani pulite, dal quale la vita pubblica italiana fu sconvolta e la Seconda Repubblica subentrò, rispetto alla prima molto peggiore. Ritengo d'essere uno dei pochissimi osservatori e commentatori dei fenomeni socio-politici a esprimere su Mani pulite un giudizio duramente negativo, a reputare che i danni dal sommovimento arrecati siano stati senza comparazione maggiori degli effetti di moralizzazione della vita pubblica nazionale. Anche intriso di fastidio avverso la pretesa ingenua e arrogante nel contempo di Di Pietro e soci d'incarnare il Bene lottante contro la mostruosità del Male. Accade spesso che il sé dicente Bene sia portatore di negatività maggiori di quelle al supposto Male imputabili Annalisa Chirico L'Italia? Paese a libertà limitata per lo strapotere dei magistrati Intervista a Edward Luttwak. Io sono da anni convinto che la casta più perniciosa contro l'ordinato vivere in Italia sia quella dei magistrati. Ritengo che molti "operatori di giustizia" esondino dalle loro funzioni istituzionali (si consideri l'aberrante accanimento avverso Silvio Berlusconi) e che siano professionalmente infimi (quasi nessun caso criminale di grande rilevanza mediatica, stragi collettive e delitti individuali, da anni e anni non viene più risolto con ristabilimento della giustizia!). Si può sospettare che io sia prevenuto e neppure l'escludo. Ma la lettura di questa intervista a Luttwak m'induce a suppore d'essere addirittura troppo benevolo Pubblicazione: 21 04 2012 (in il Giornale, 22 marzo 2012) Giampaolo Pansa Smidollati. I giovani indignati che si lamentano si rubano il futuro da soli: devono adattarsi Il mondo pullula di indignati: giovani d'età, per lo più, ma ultravecchi di mente e di spirito che scialano il tempo a protestare contro le responsabilità degli altri per la crisi che tutti attanaglia. Dividendo manicheisticamente la tutta povera umanità in due schieramenti: i buoni e giusti, nel novero dei quali ovviamente essi si iscrivono, e i malvagi che senz'ombra di dubbio del gran disagio corrente sono i soli colpevoli. E' sempre la solita storia della pagliuzza e della trave..... Pubblicazione: 04 11 2011 (in Libero, 1 ottobre 2011) Paolo Guzzanti Com'è facile l'ideologia anti-ricchi Forse è errata la traduzione della frase evangelica asserente che è più facile che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno dei Cieli. Potrebbe trattarsi infatti non di cammello ma di filo (di grossa dimensione). Significa ciò che la ricchezza ostacola la salvezza eterna, ma non la rende impossibile. Se acquisita senza infrazione delle leggi dell'etica e della politica. Anzi, secondo l'etica protestante (calvinista in specie) il successo negli affari e il conseguimento di ricchezza nel rispetto delle regole è segno della predilezione dell'Onnipotente ..... Pubblicazione: 31 08 2011 (in il Giornale, 12 08 2011) Giampietro Berti L'antidoto alla demagogia? La libertà Intervento su "Introduzione alla filosofia politica. Democrazia e rivoluzione" del grande pensatore francese Raymond Aron, tra i maggiori maestri del liberalismo europeo. La democrazia non è, in sé, un valore assoluto: collassa a totalitarismo se non si fonda sui diritti dell'individuo, calpestati dai regimi rivoluzionari che vogliono realizzare l'uguaglianza Pubblicazione: 14 06 2011 (in il Giornale, 7 novembre 2010) Francesco D'Agostino Darwin non ci dice che cos'è l'etica umana Lo scienziato inglese è un nome grandissimo nella storia della scienza: ma non possiede la Verità in merito all'enigma della natura umana Pubblicazione: 16 12 2009 (in Avvenire, 28 maggio 2009 Marcello Pera Italia-Europa. Identità cristiana a rischio? Un'argomentazione estremamente lucida e "preveggente" sui pericoli che corre l'Europa negatrice della propria identità e rassegnata a diventare sempre di più Eurabia Pubblicazione: 22 09 2009 (in Radici & Libertà) ==================================================================================================================================== Francesco Borgonovo Renaud Camus: "Gli immigrati sono l'arma dei nuovi comunisti" Intervista a un acuto, lucido e disincantato intellettuale francese sulla tematica capitale dell'invasione dell'Europa da parte di orde africane e medio-orientali in egemone percentuale islamiche, quindi endemicamente nemiche, subita con imbelle rassegnazione. Responsabili principali del crimine in atto distruttore della civiltà europea i comunisti come sempre odiatori per vocazione ontologica Pubblicazione 12 11 2015 (in Libero, 5 ottobre 2015) Marcello Veneziani Di troppa libertà si può anche morire Elzeviro filosofico di rilevante spessore sul tema della libertà, come diffusamente fraintesa nella contemporaneità. Con totale pertinenza viene affermato che totale libertà significa male assoluto. La libertà autentica comporta coscienza del limite e senso di responsabilità oltre che arresto dei propri desideri ove inizia il territorio delle libertà altrui Pubblicazione 29 09 2014 (in il Giornale, 22 settembre 2014) Giuliano Ferrara Una farsa chiamata giustizia In un giorno d'infamia nel quale il leader dei moderati italiani da magistratura ferocemente esondante viene umiliato a seguito di condanna che grida vendetta al cospetto di Dio e degli uomini. Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato Sono piuttosto un realista che un apocalittico. Ma ora bisogna dirla tutta. Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato. Nessuno può tirarsi fuori dal giudizio. Nessuno può rifugiarsi, come fossero uno schema neutrale, tecnico, dietro le surreali condanne nei processi Ruby1 e Ruby2 o al riparo delle procedure dell'accusa nell'imminente Ruby3 ovvero la devastante pretesa dei pm di Milano di estendere all'imputato e alla sua intera difesa, testimoni e avvocati, le accuse di ostruzione della giustizia e falsa testimonianza [continua..] Pubblicazione 10 04 2014 (in il Giornale, 24 novembre 2013) Iudex* (Pseudonimo di un magistrato Io giudice vi svelo le vergogne della casta in toga Quando entri in magistratura, è come dischiudere uno scrigno segreto e misterioso. Hai l'impressione d'essere stato ammesso in un regno proibito. Con le sue leggi, i suoi codici di comportamento. Rigorosamente non scritti, prima regola. Nulla di ufficiale. Quello che è ufficiale è demandato a Note, Circolari, Protocolli, utili per giustificare l'esistenza di un grande apparato. Quando entri in magistratura, resti allibito; poi, lentamente, ne assorbi il clima, le consuetudini. Ti arriva subito forte e chiaro un messaggio: vivi e lascia vivere, camperai cent'anni. Il tuo ego cresce a dismisura, tanto quanto il peso della toga. Scopri come sia importante la difesa dei tuoi privilegi: questione di sopravvivenza. Non muovere le acque, non rompere gli equilibri, non discutere le tradizioni: ne puoi trarre vantaggio al pari degli altri. [continua .....] Pubblicazione: 08 10 2013 (in il Giornale, 2 marzo 2013) Luciano Lelli Della povertà, del pauperismo e della loro contingente immanenza: alcune problematizzazioni e un vagheggiamento utopico per fuoriuscire dall'endemica indigenza in espansione La devastante crisi economica globale aumenta in progressione la quantita di persone espulse dai processi produttivi inceppati, ridotte per ciò alla miseria. Siffatta contingenza dovrebbe indurre ad alcune revisioni valoriali. La povertà, in dimensione collettiva, non è un valore, bensì un disvalore. L'elemosina, atteggiamento peculiare della Chiesa Cattolica per far fronte al dramma dell'indigenza, mai ha risolto il problema e neppure in futuro ciò accadrà. Molto gioverebbe, invece, un pressante richiamo al senso di responsabilità, la consapevolezza generalizzata che, per bene vivere, anche a vantaggio degli altri, necessitano iniziativa, impegno personale massimo, volontà di miglioramento e di sfida, attitudine allo struggle for life Pubblicazione: 09 06 2012 Giampaolo Pansa Peggio dei giovani solo i loro genitori Pansa dimostra quasi sempre una rara capacità di cogliere la natura delle problematiche sociali e politiche, fissando l'attenzione su versanti e risvolti spesso lasciati in ombra, e argomenta in merito con libertà intellettuale aliena da ogni sudditanza alle convenienze. Esemplari in proposito queste sue riflessioni sul mondo giovanile, costituito da individui che non intendono lavorare "di notte" o non vogliono lavorare affatto sforzandosi e impegnandosi, che non studiano o si impegolano in studi universitari privi di sensatezza e serietà, che si ritengono detentori di diritti ed esentati dai doveri, che vivono alle spalle di genitori diseducatori - i soli individui peggiori dei giovani figli - che protestano a squarciagola contro la crisi non rendendosi conto del fatto che delle circostanze che l'hanno indotta essi sono stati in larga misura profittatori Pubblicazione: 29 12 2012 (in Libero, 10 giugno 2012) Ranieri Polese Intellettuali, la casta inutile Recensione di un libro di Pierluigi Battista, I conformisti. Sono essi gli intellettuali, la casta dei quali attualmente è impantanata in una grave crisi, omologa a quella che sta sgretolando le due caste capofila, dei politici e dei magistrati. Qualcuno, dopo la caduta del muro di Berlino, si era illuso che con l'emblematico evento avesse a cessare l'egemonia delle ideologie, tutte "false coscienze del reale" che avevano imperversato per l'intero secolo, arrecando lutti, sangue, sofferenze e distruzioni. Invece nulla. Dopo un breve periodo di sconcerto e smarrimento esse hanno ripreso vigore e tuttora imperversano, imperterrite. E gli intellettuali, pecore matte, come sempre si accodano e si schierano, per pavidità, insipienza, tornaconto, all'ombra delle sciagurate bandiere Pubblicazione: 20 ottobre 2012 (in Corriere della Sera, 11 gennaio 2010) Giancarlo Lehner Svolta "giovanile" nel PDL? Attenti, gli idioti sono sparsi in tutte le età... "Cento volte meglio un settantenne preparato e onesto rispetto allo squallore di un giovincello rampante". "Di norma, il giovane rampante è o è stato un pessimo ma servile portaborse, quando ..... non sia già ben piazzato in pista di lancio dal familismo e dall'amicalismo amorali". "il Pdl, ..... non elaborando idee ma solo effetti speciali, pensa di sopravvivere selezionando ragazzi e ragazze in nome di una politica che sa troppo di Grande Fratello, se non proprio di 'Vieni avanti cretino' ". "C'era una volta il centrodestra che parlava di merito e non di anagrafe". Ecco, nessun commento, queste citazioni dall'articolo bastano e avanzano Pubblicazione: 15 10 2012 (in Secolo d'Italia, 30 maggio 2012) Jan Martinez Ahrens Mario Vargas Llosa "Perché siamo entrati nell'era della cultura frivola" Una intervista allo scrittore peruviano Premio Nobel, in occasione della pubblicazione del suo saggio La civilizacion del espectaculo. In essa il grande intellettuale sudamericano riflette sulla pratica attuale della cultura, rilevando in essa svariati tratti negativi, sintetizzabili in egemonia della frivolezza, della banalizzazione, dell'oscurantismo bugiardo che identifica l'oscurità con la profondità. In molti grandi eventi contemporanei, come la Biennale di Venezia, "c'è molta più frode e imbroglio che serietà, che profondità". Vargas Llosa non esclude che dal degrado si possa fuoriuscire: in proposito però il suo ottimismo è alquanto ridotto Pubblicazione: 07 08 2012 (in la Repubblica, 20 aprile 2012) Giampaolo Pansa Se avessi vent'anni saprei chi picchiare La forte disoccupazione giovanile è uno dei maggiori problemi sociali del Paese. Difficile che esso possa essere risolto con soddisfazione generalizzata. Anche per le responsabilità che perdurano da decenni degli adulti e delle istituzioni che essi gestiscono: genitori, università, partiti politici e sindacati. Per cavarsela nella corrente grave situazione a ben poco valgono lauree inflazionate ed estranee al mercato del lavoro. Conta in esclusiva la capacità di svolgere bene la professione scelta (o incontrata), la voglia di impegnarsi, di raggiungere anche l'eccellenza. Chi nel suo campo operativo ha competenza qualitativamente elevata, non teme la perdita del posto. Magari può essere a volte costretto a rinunciare al "posto fisso": ma, se vale, troverà presto un'altra occasione redditizia Pubblicazione: 20 02 2012 (in Libero, 5 febbraio 2012) Antonio Socci Con Napolitano sull'Ungheria dobbiamo tacere Piena concordanza con le argomentazioni che Socci propone in questo intervento. Perché ho sempre considerato in termini estremamente negativi l'atteggiamento assunto dal PCI e in specifico da Giorgio Napolitano in occasione della rivolta d'Ungheria del 1956. Certo, è possibile e anzi probabile che a distanza di svariati decenni, caduto il comunismo, l'attuale Capo dello Stato italiano abbia mutato parere (cosa facile e conveniente). Ma da certe colpe non ci si redime. I misfatti dei padri non ricadono sui figli: ma quelli commessi in gioventù abbuiano anche la moralità estrinsecata in tarda vecchiaia Pubblicazione: 21 01 2012 (in Libero, 5 gennaio 2012) Luciano Lelli A proposito di un provvedimento giudiziario inverosimile e sconcertante Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati dell'assassinio brutale e sordido di Meredith Kercher e condannati per ciò in prima istanza a pene neppure severissime, nel processo d'appello sono stati assolti per non aver commesso il fatto e unico colpevole dell'orrendo delitto è rimasto il povero negro Rudy Guede. Come un'eroina la perfida Knox è volata negli States ove era ritenuta a priori innocente. Mentre tutti, anche quelli che non lo professano, sono intimamente convinti che la Knox e il suo compare di orge all'ammazzamento della sventurata Kercher hanno attivamente partecipato. Ennesima squallida esibizione della sé dicente giustizia italiana Pubblicazione: 16 10 2011 Luciano Lelli Alfonso Papa e la giustizia in Italia sulla falsariga di una straordinaria metafora di Kafka Il deputato Papa è stato arrestato, dopo che sulla base di criteri puramente ideologici i suoi colleghi parlamentari hanno votato (i sinistri e affini) per l'adozione di tale provvedimento. E' colpevole e paga giustamente il fio delle sue nefandezze? Non si sa, e', secondo l'orrido costume italico, "detenuto in attesa di giudizio". Come meglio non si sarebbe potuto Franza Kafka, nello stupefacente racconto Nella colonia penale, ha prefigurato l'assurda situazione di molti detenuti in Italia che scontano la pena prima d'essere giudicati colpevoli Pubblicazione: 21 08 2011 Marcello Pera Il relativismo, il Cristianesimo e l'Occidente Una ricognizione rigorosa e illuminante su atteggiamenti speculativi ed etici sempre più diffusi in Europa, tutti collocabili entro la categoria angustiante del "relativismo". La perdita d'identità che consegue impedisce anche il dialogo con l'Islam e comporta rischi esiziali per l'Europa Pubblicazione: 18 12 2009 (nel sito WEB del Senato della Repubblica) Hanna Arendt La banalità del perdono "L'ingiustizia che abbiamo commesso è il fardello che ci grava sulle spalle, un qualcosa che portiamo perché ce ne siamo fatti carico". Un folgorante scandaglio nell'enigma del cuore umano della eccelsa pensatrice tedesca Pubblicazione: 04 11 2009 (in Il Giornale, 16 settembre 2007) |
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