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Luciano Lelli
L'ultimo libro di Giampaolo Pansa
Io lettore assiduo, attento, quasi sempre in sintonia, delle scritture (saggi critici sulla guerra civile in Italia, romanzi, articoli in giornali) di Giampaolo Pansa. Molto rincrescimento per il suo decesso. Da un paio d'anni all'incirca qualche motivo di allontanamento per una impuntatura tenace di Pansa riguardo alla da lui supposta vocazione dittatoriale di Matteo Salvini. Letto con partecipazione il testo da Pansa in lavorazione nell'imminenza del suo transito altrove. Enorme delusione. Brutta roba da tutti i punti di vista. Sarebbe stato meglio che l'abbozzo fosse rimasto inumato in un cassetto. Questo "romanzo?" non toglie rilevanza alla figura culturale di Pansa, ma insomma .....
Pubblicazione: 20 01 2021

Luciano Lelli

La narrazione della scienza
Il romanzo quale genere letterario in una preponderante molteplicità di casi intarsia contingenze della realtà ed elaborazioni semantiche e linguistiche basate sull’immaginazione. Con molta frequenza esso, in specie nelle sue realizzazioni più alte, prende le mosse da eventi storicamente verificatisi e li insaporisce con integrazioni fantastiche (menziono al riguardo due testi di primaria rilevanza, I Promessi Sposi e Guerra e Pace). [continua]
Pubblicazione: 20 10 2020

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Luciano Lelli
'La montagna magica' di Thomas Mann: testo narrativo epocale nella letteratura del Novecento
Ho riletto, con degustazione protratta per oltre quattro anni, il capolavoro narrativo di Thomas Mann, tale secondo il mio convinto apprezzamento, anche se il sommo, prolifico scrittore tedesco di opere di rilevanza culturale e artistica eminentissima ne ha elaborate più d’una. La rilettura è stata motivata dalla pubblicazione un quinquennio addietro di una nuova traduzione in italiano del magistrale romanzo (con i tipi di Mondadori, nella prestigiosa collana «I Meridiani»), al quale, tra l’altro, è stato mutato il titolo trascelto nella prima “versione”, ormai insediatosi nell’immaginario collettivo dei lettori e in sé estremamente suggestivo, oggigiorno però ritenuto filologicamente inappropriato (La montagna incantata, sostituito, appunto, con il più aderente all’intenzione designativa di Mann La montagna magica) [continua .....]
Pubblicazione: 15 04 2016


Luciano Lelli
Oriana Fallaci, Un cappello pieno di ciliege, Milano, Rizzoli, 2008: recensione
Oriana Fallaci, giornalista di fama mondiale, autrice di alcuni volumi ai quali ha arriso un successo editoriale a 360 gradi, negli ultimi anni della sua vita che un tumore ha stroncato intrepida profetessa (inascoltata) contro le nefandezze dell'Islam e la determinazione dei maomettani di soggiogare l'Europa rendendola 'Eurabia', ha costantemente coltivato anche una sua autentica vena narrativa. Questo folto romanzo-saga familiare, che evoca generazioni di suoi antenati dei quattro rami sfocianti nella sua persona, è il frutto più ambizioso della sua vocazione romanzesca. Non un capolavoro memorabile ma di certo un testo che spicca nel panorama asfittico dell'odiena narrativa italiana
Pubblicazione: 21 10 2012


Gene Andrewski & Julian Mitchell
Laurence Durrell, The Art of Fiction

Dalle famose interviste che the Paris Review dedica dagli Anni Cinquanta del secolo scorso ai principali scrittori del Novecento (e degli anni correnti), si riporta qui quella riservata a Lawrence Durrell, uno dei più fascinosi narratori del XX secolo, memorabile soprattutto per The Alexandria Quartet. Opportunamente sollecitato, Durrell argomenta, in questo ampio resoconto critico della sua intera produzione letteraria, mirabilmente, in prevalenza sulla poetica di cui la celebre quadrilogia è l'espressione apicale
Pubblicazione: 04 10 2011 (in the Paris Review, 1959)


Luciano Lelli
Leopardi, di Pietro Citati: recensione
Citati, sul sommo Leopardi, ha elaborato un volume che, a livello di paratesto, si presenta quale oggetto estremamente accattivante: alla lettura, però, l'impressione positiva d'avvio ben presto si opacizza, per l'insorgenza d'una serie di interrogativi. Quale lo scopo di questa impegnativa fatica, il cui connotato fondante non si intende e non si coglie, per una certa espansa e costante divagazione dell'autore tra biografia e saggio critico? Ha ragion d'essere il sospetto di cimento con un lavoro culturale sostanzialmente sterile e inutile, per difetto di autentica ricerca e scoperta? E' pregiudizio o pertinente la sensazione d'una scrittura pretenziosa ma per lo più insipida?
Pubblicazione: 29 03 2011


Paolo Di Stefano
La modernità uccide la letteratura
L'esangue tempo corrente appare deserto di maestri culturali, persone che in figura di sacerdoti del sapere e della bellezza si dedicano alla ricerca letteraria e filosofica con passione e rigore, trasferendo almeno riverberi della loro eccellenza culturale ed etica alle giovani generazioni. Qualcuno però ancora sopravvive di tale schiatta memorabile: come Ezio Raimondi, insigne maestro di interpretazione dei testi letterari, uomo di prodigiose letture (per ampiezza e acume delle stesse), del quale sono stato in anni lontanissimi allievo. Di sé e della sua missione egli dice: "Sono un artigiano. Il rispetto per la parola è rispetto per l'uomo".
Pubblicazione: 26 03 2011 (in Corriere della Sera, 10 gennaio 2010)


Pietro Citati
La nuova montagna di Thomas Mann
Forse non è, come da qualcuno sostenuto, l'avvenimento culturale più importante dell'anno, ma certamente la nuova traduzione della "Montagna incantata" di Thomas Mann (reintitolata "La Montagna magica": a prescindere dalla correttezza filologica mi parrebbe più suggestivo il titolo abbandonato) rappresenta un evento di primario rilievo, occasione eccellente per reimmergersi in uno dei testi più densi di senso e intellettuale energia dell'intera letteratura novecentesca (e Mann, contrariamente a quanto sostiene Citati, è autore assai più eminente di quasi tutti quelli che egli allo scrittore tedesco antepone)
Pubblicazione: 21 12 2010 (in la Repubblica, 3 novembre 2010)


Giuliano Ladolfi
Riviste letterarie, siamo all'anno zero?
Non soffia un buon vento per le riviste letterarie, secondo alcuni maligni lette solo da coloro che le scrivono. Esse però, in un momento di enorme povertà culturale, hanno la mission di una vera e propria elaborazione di idee. Ciò per aprire nuovi orizzonti culturali e metodologici, superando il livello "informativo", ormai in toto praticato dai mass media, per attingere a un livello "rivelativo"
Pubblicazione : 28 09 2010 (in Avvenire, 8 settembre 2010)

Maria Sole Abate
La grande letteratura? Distrutta dall'ideologia
Intervista a Harold Bloom
Secondo l'insigne studioso statunitense, oggigiorno ogni gerarchia estetica e intellettuale è saltata. Ciò è imputabile alla devastazione provocata dal Sessantotto, distruttore dell'attitudine a pertinenti giudizi di merito e di valore. Alla crisi molto concorre il declino totale della qualità dell'istruzione. Però ..... il Canone occidentale da Bloom istituito è gravemente ingeneroso nei riguardi di più d'un insigne scrittore italiano, lasciato inopinatamente "fuori". C'è solo Dante, nell'empireo bloomiano!
Pubblicazione: 31 05 2010 (in il Giornale, 1 ottobre 2009)

Ferruccio Parazzoli
I giovani autori italiani? Nichilisti e provinciali
Il panorama letterario mondiale è deserto di autori memorabili, paragonabili a quelli che hanno sostanziato almeno la prima metà del XX secolo. Se i grandi "tutti, tutti dormono sulla collina" perché non più altri scrittori sono diventati miti? La loro voce va dispersa, soffocata dal nichilismo di massa di cui gli scrittori stessi fanno parte per assuefatta e inconscia assimilazione
Pubblicazione: 21 05 2010 (in il Giornale, 6 novembre 2009)
 

Umberto Eco
Da Omero alle playlist i cataloghi della nostra vita
Il celeberrimo semiologo e tuttologo (nonché romanziere di rilevanza declinante testo dopo testo) discorre d'un suo recente volume "curioso", riguardante le "liste" di qualsivoglia tipologia, dalle quali saremmo ossessionati, ricorrenti sia nelle contingenze pratiche che nelle varie forme d'arte. Trattasi di rassegna assai erudita generante però noia eminente e impressione di accentuata sterilità mentale
Pubblicazione: 11 03 2010 (in la Repubblica, 7 novembre 2009)


Giuseppe Conte
Il vecchio saggio snobbato dai radical chic
In morte di Carlo Sgorlon, epico e lirico cantore della ormai scomparsa civiltà contadina e dei valori culturali, etici e religiosi che la connotavano
Pubblicazione: 04 01 2010 (in il Giornale, 27 dicembre 2009)





























Francesco Perfetti
La (in)coscienza di Svevo in guerra col suo alter ego
Lo scrittore fu un concentrato di contraddizioni: per questo oggi è l'emblema di un'epoca di profonde trasformazioni. All'inizio fu Ettore Schmitz, figlio di un agiato commerciante ebreo di origine tedesca. Nacque a Trieste nel 1861 e la sua vita - da impiegato di banca, prima, e da dirigente, poi, nell'azienda di vernici dei suoceri - seguì il ritmo di una famiglia borghese del tempo. Poi salì alla ribalta il suo alter ego, il suo doppio: Italo Svevo, scrittore la cui grandezza venne riconosciuta soltanto nell'ultimo scorcio della sua esistenza. Le due vite corsero parallele, all'insegna di una difficile e problematica fusione.....[continua]
Pubblicazione: 02 01 2014 (in il Giornale, 28 agosto 2013)

Gennaro Malgieri
parola chiave..... Libri
Sono lo strumento di misurazione del limite. L'antidoto all'orgoglio. Il lascito della sapienza che attiva lo spirito critico e la meditazione. Sono sentinelle silenziose pronte a soccorrerci. Un elogio del libro pienamente condivisibile, in particolare in un momento storico in cui la vocazione alla lettura dei libri è in fase di triste attenuazione, con incidenza forse esiziale per la conservazione e l'evoluzione della civiltà. Una sola presa di distanza dal cantore dell'elogio: i libri digitali - gli e-book - in fase di espansiva presenza e fruizione - non sono "non libri" ma libri tout court diversi per il supporto materiale di presentazione, mutamento tecnologico più volte intervenuto nel flusso della storia
Pubblicazione: 20 07 2012 (in liberal, 21 aprile 2012)


Luciano Lelli

Giampaolo Pansa, Carta straccia, Milano, Rizzoli, 2011. Recensione
L'ultimo volume di Pansa abbandona (provvisoriamente?) l'appassionata ricognizione dei casi e delle testimonianze inerenti la "guerra civile" imperversata in Italia anche dopo la conclusione della II guerra mondiale e attiva una puntigliosa analisi della funzione dei giornali (e dei talk shows televisivi). Per constatare che malgrado le presunzioni dei giornalisti (in specie di sinistra e quindi antiberlusconiani) il loro "potere" è presso che nullo, in particolare da quando l'intero universo dei media di sinistra ha abbandonato la funzione di informare e di criticare con tensione all'equilibrio e all'obiettività per assumere il ruolo di giocatori in campo. Fallendo
Pubblicazione: 26 08 2011



Luciano Lelli
Autoritratto a stampa, di Renato Barilli: recensione
Folto volume, d'impianto inconsueto nel panorama "letterario" italiano, nel quale il prestigioso studioso d'estetica, letteratura e arti figurative dà corso a un bilancio a tutto tondo della sua protratta e appassionata vicenda culturale, così realizzando anche una rappresentazione molto vivida delle propensioni e delle scelte che critici ed estetologi, narratori e artisti iconici hanno privilegiato nell'intera seconda metà del Novecento, in rapporto alla quale Barilli ha esercitato la sua acuminata acribia. Il recensore ha abbastanza diffusamente messo a fuoco non poche tesi barilliane in merito alle quali dissente
Pubblicazione: 01 03 2011


Giuseppe Conte
Io vi accuso, falsi intellettuali senza poesia
La cultura italiana, come del resto quella di molti altri paesi, ha nell'esperienza della poesia uno dei suoi principali fondamenti. Nei tempi miserevoli fluenti la grande poesia sembra bandita dalla formazione e dalla pratica culturale delle persone, mentre una miriade di prodotti linguistici di vile conio si appropria del termine e della funzione della poesia. Ma essa, miracolosamente, sopravvive, resistendo nelle zone d'ombra in cui è stata sciaguratamente relegata
Pubblicazione: 01 01 2011 (in il Giornale, 13 dicembre 2010)

Bernard Henri-Lévy
Albert Camus, philosophe artiste
E' appena trascorso il cinquantenario della tragica morte di Albert Camus, commemorato in Italia con la consueta penuria d'attenzione e di propensione esegetica. Ma non importa. Perché Camus è presente con intatta e anzi progressiva vivezza nel panorama internazionale dell'arte narrativa e del pensiero filosofico contemporanei. In quanto figura come nessuna altra nel Novecento capace di coniugare in sé la perfezione classica del discorso narrativo e il respiro ampio e profondo di una lucidissima investigazione filosofica
Pubblicazione: 24 01 2011 (in Le Monde, 6 gennaio 2010)
 

Davide Gianluca Bianchi
Camus, rivolta del sacro
Camus è il pensatore della tensione esistenziale verso la trascendenza, che l'uomo della modernità non riesce più a credere di poter incontrare. Nello stesso tempo è anche il più attento e vigile smascheratore delle false credenze di un umanesimo integrale che ha negato il divino, e che con ciò rischia costantemente di cadere vittima del delirio della storia o della tecnica
Pubblicazione: 07 06 2010 (in Avvenire, 2 gennaio 2010)

Massimiliano Parente
Scrittori "minuscoli", editori paurosi e una critica miope
Perché grandi scrittori non popolano la scena letteraria contemporanea? La responsabilità prevalente è degli editori che "pubblicano paccottiglia minimalista, intimista, favolismo per adulti, ..."; senza dimenticare quella della critica, asservita al proprio nulla ombelicale, "non in grado di distinguere più nulla"
Pubblicazione: 21 05 2010 (in il Giornale, 7 novembre 2009)


Harold Bloom
Le follie del politicamente corretto
Nell'occasione dell'uscita del suo ultimo testo critico Living Labyrinth: Literature and influence, il celebre autore del Canone occidentale discetta sulla situazione della letteratura mondiale contemporanea esplicitando la convinzione che mala tempora currunt e avanzando l'ipotesi che non si può escludere una crisi irreversibile, dopo tremila anni, della letteratura occidentale, almeno nelle forme finora conosciute
Pubblicazione: 20 05 2010 (in la Repubblica, 11 dicembre 2009)


Claudio Magris
L'autore in ostaggio del suo segretario
Ogni autore in veste di autosegretario, anche il più sincero, è sempre un po' un falsario quando parla dei suoi libri e, parlandone, occulta i loro segreti perfino a se stesso
Pubblicazione: 01 05 2010 (in Corriere della Sera, 8 novembre 2009)


Marcello Veneziani
C'è un Camus "straniero" e rimosso
Camus ha cercato di rianimare il pensiero con l'arte, ha cercato il punto di fusione tra filosofia e letteratura, e lo ha trovato nella vita alla luce del sole
Pubblicazione: 12 01 2010 (in il Giornale, 3 gennaio 2010)
 
       

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