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EDITORIALI
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Luciano Lelli Valore e funzionalità della letteratura Che cosa vale, a che cosa serve la letteratura (intesa soprattutto nella sua accezione di scrittura narrativa e in versi), oggi, in questo Terzo Millennio ormai pervenuto a fase di stanca e sfiduciata adolescenza? Il primo impulso spingerebbe a sostenere che la letteratura sta attraversando una stagione alquanto disgraziata, di devitalizzazione, di marginalizzazione dal ‘focus’ dei processi culturali prevalenti (continua ...) Pubblicazione: 13 04 2023 Luciano Lelli Esacerbazione emotiva per i crimini russi (di Putin) nell’invasione della Ucraina Orrore. Indignazione. Furore. Sconforto. Pietas. Mai avrei supposto che nel 2022 si potesse pervenire a siffatti livelli di abiezione e mostruosità. Non soltanto un capo di nazione rivelatosi senza ombra di camuffamento despota sanguinario e massimamente criminale ha scatenato la sua feroce soldataglia contro una nazione per un cumulo di ragioni alla Russia tra tutte la più affine ... Pubblicazione: 11 04 2023 Luciano Lelli A Ferrara, in Palazzo dei Diamanti, visione della mostra «Il Rinascimento a Ferrara – Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa» In Palazzo dei Diamanti, locazione eccezionale della mostra, l’architettura interna del quale è stata di recente ristrutturata, anche per ricavare in essa spazi estremamente qualitativi per l’allestimento di mostre temporanee, simbiotiche ma autonome rispetto alla notevolissima pinacoteca. Mentre camminiamo e osserviamo, lievitazione progressiva dell’incanto già menzionato. È davvero meritevole della più alta ammirazione la circostanza che in una città come questa non soltanto si diano alla conoscenza mostre temporanee di elevato livello ma che pure la location (non ho resistito all’impulso di adoperare l’anglismo) sia senza dubbio tra le più mirabili in funzione Pubblicazione: 25 03 2023 Luciano Lelli Considerazioni sulla disputa (artistica e finanziaria) tra Daniel Druet e Maurizio Cattelan Uno dei rovelli euristici più praticati e di ardua esplicitazione nel campo complessivo della cultura concerne la struttura ontologica dell'arte iconica e il suo funzionamento concreto. Nella speculazione al riguardo del Novecento e contemporanea due tesi sono in competizione: l'arte è massimamente perizia mentale e manuale, atto conoscitivo ed espressivo di artefici estremamente abili nella rappresentazione "manuale" della realtà; l'arte è precipuamente attività mentale, non è la fattura elaborativa a sostanziarla ("l'artista non ha mai avuto mani" è, in argomento, l'interpretazione dell'epistemologo ed estetologo Luciano Nanni - come artista Nanni Menetti). La disputa menzionata nel titolo, di cui questo articolo tratta, forse sintomaticamente pone in prevalente evidenza la seconda congettura, soprattutto per la singolare adesione alla stessa dell'organismo giudiziario francese incaricato di sentenziare nel merito della disputa disputa Pubblicazione: 28 01 2023 Luciano Lelli A Venezia per visita della Biennale ed altre esperienze estetiche Ora e qui, per me, celebrazione di cinquanta anni dal primo approccio alla Biennale d’Arte. Da quell’ormai lontanissimo approccio iniziale, se la memoria non mi inganna, mai ho saltato un appuntamento. Nel 1972 venni a visitare la Biennale quale membro di un gruppo capitanato da Renato Barilli, in quell’occasione curatore, assieme a Francesco Arcangeli, del Padiglione Italia. Partecipò alla spedizione anche Luciano Nanni. Da quando a Venezia vengo con Rosanna mia consorte e qui permaniamo per alcuni giorni, articoliamo la visita in due tappe giornaliere molto dettagliate, la prima ai Giardini di Sant’Elena, la seconda alle Corderie dell’Arsenale... Pubblicazione: 15 12 2022 Luciano Lelli Ragionamenti, valutazioni e intenti nell'imminenza della giornata elettorale Tra due giorni si vota, con anticipo di qualche mese, per il rinnovo del Parlamento italiano, ridotto nella quantità di deputati e senatori. Campagna elettorale estiva di bassa qualità, soprattutto quella delle fazioni di sinistra, impegnate a spargere fango e a denigrare gli avversari. I sondaggi profetizzano una larga prevalenza del centro-destra. Nelle due note qui introdotte argomento al riguardo e manifesto il mio orientamento, criticamente circostanziato. Se quale premier toccherà a Giorgia Meloni la presidenza dell'esecutivo, la grintosa leader di FdI avrà un compito più che oneroso da affrontare: terrificante crisi economica e finanziaria, avversione a tutto campo dei sinistri sconfitti, niente simpatia dei vertici di basso conio dell'Unione Europea, atteggiamento adeguato da adottare in merito alla guerra scatenata dalla Russia del despota Putin a devastazione dell'Ucraina, ... La speranza è sempre l'ultima a dissolversi, ma nella corrente occasione è difficile intravedere una via d'uscita di configurazione positiva Pubblicazione: 23 09 2022 Luciano Lelli Ulteriori considerazioni sulla scienza e gli scienziati perdurando la pandemia Doverosa e pertinente una apprezzativa considerazione per la scienza e la tecnologia, per il contributo che nella corrente implacabile pandemia apportano alla difesa contrastiva delle persone. Non poche perplessità però riguardo ai comportamenti degli scienziati (o se dicenti tali) e dei tecnologi, palesatisi alquanto distanti dalle figure umane "ideali" che si sarebbe confidato essi incarnassero. Molti dei medesimi non repulsivi contro le sirene dell'ideologia e ignoranti in merito ai fondamenti epistemologici delle discipline che praticano, evidenziati nel secolo scorso da svariati studiosi di alta caratura, in testa ai quali campeggia Karl Raimund Popper. La scienza in ogni sua manifestazione si esprime quale congettura e realtà probabile, non come Verità e certezza Pubblicazione: 15 03 2022 Luciano Lelli Sulla mia totale empatia con la musica e sulla sua originale natura in quanto arte Io non sono dotato di “orecchio” musicale di un qualche pregio, come esemplarmente evidenzia la mia pressoché totale inettitudine al canto. Fin da età infantile però ho avuto consapevolezza, in progressione di avvedutezza culturale, della estrema importanza esistenziale della musica e ad essa ho sempre riservato una vibrante attenzione fruitiva. Essendo bambino quindi adolescente, condizionato dalle preferenze dell’ambiente sociale di cui facevo parte, ho riversato un vivido interesse sui canti popolari e sulle canzoni di musica leggera sempre più accostabili con l’avvento della televisione e la fruizione presso che generalizzata del Festival di Sanremo. Ancora abbastanza bene rammento le esecuzioni delle maggiori star di quel remoto mio tempo: Nilla Pizzi, Luciano Tajoli, Giorgio Consolini, Alberto Rabagliati, Carla Boni Jula de Palma sono i primi nomi che m’affiorano nella memoria... Luciano Lelli Sentimento del sacro e voluttà di desacralizzazione Incombe una catastrofe dalla quale, progressivamente, è afflitta l’intera umanità: la desacralizzazione. Sue manifestazioni prevalenti sono la riduzione in larga misura volontaria degli esseri umani alla terrestrità. La prevalenza e l’adesione incontrastate all’hybris, inclinazione alla sovra estimazione delle potenzialità umane coltivata fin dalle prime espressioni dei progenitori più ancestrali sulla Terra ma, forse, lungo i millenni e i secoli mai tanto invasiva come nella contemporaneità. Ancora, la desacralizzazione opera come confidenza esorbitante nella dotazione intrinseca di potestà risolutrice dei problemi maneggiabile da presso che tutti gli individui. Altro suo connotato è la volontà e la voluttà di dissolvere l’aura di mistero che si ostina a circondare e permeare il tutto... Pubblicazione: 23 02 2022 Luciano Lelli Due contingenze casualmente sincroniche: i no vax e l'elezione, in Italia, del presidente della Repubblica Nei giorni depressi attualmente scorrenti, due occorrenze attraggono l'attenzione (entro un ventaglio assai variegato di intensità) della "gens italica": l'ormai annosa immanenza della pandemia da Coronavirus e l'imminente elezione del nuovo presidente della Repubblica. Qualche connessione strutturale tra i due eventi imperversanti? Presso che nessuna, a prima vista. Però, se Covid-19 non fosse, forse, evaso da un laboratorio cinese, Mario Draghi non sarebbe diventato capo del governo e candidato "naturale" alla suprema carica e il quadro politico italiano, senz'altro sempre con vistosi tratti di ripugnanza endemica, si presenterebbe comunque notevolmente diverso. La riflessione che segue si occupa di due fenomeni in sé entrambi sorprendenti: la comparsa in campo dei cosiddetti no vax, individui strabilianti per le distorsioni mentali da cui sono caratterizzati, e la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. Nell'argomentazione si sostiene che, per almeno tre motivazioni, sarebbe auspicabile che l'uomo di molti meriti, ignobilmente perseguitato e aborrito da legioni di nemici d'ogni specie certamente più di lui gravati da trave nell'occhio, sarebbe per lui e il Paese opportuno che nobilmente rinunciasse all'aspirazione presidenziale Pubblicazione: 22 01 2022 Rainer Zitelmann Socialismo, l'utopia di un esperimento condannato a non funzionare Nel corso degli ultimi cento anni, il mondo ha visto l’avvicendarsi di più di una dozzina di esperimenti socialisti, che si sono però conclusi sempre nello stesso modo. Il constatare che il socialismo si sia rivelato un modello fallimentare in qualsiasi paese, in qualsiasi forma e in qualsiasi tempo è quindi un semplice dato di fatto Pubblicazione: 17 11 2021 (in Sussidiario.net, 14 luglio 2020) Francesco Boezi Quell'ultimo muro della Chiesa che non si inchina alla sinistra La Chiesa cattolica sta o non sta combattendo una battaglia contro quella che Joseph Ratzinger chiamava "dittatura del relativismo"? Le risposte possono differire. E, più in generale, non è semplice venire a capo di un quesito di questa portata. Bisogna anzitutto chiarire cosa significa "dittatura del relativismo". Le parole pronunciate dal teologo tedesco nella Missa pro eligendo che ha preceduto la sua elezioni vengono in nostro aiuto: "Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie" Pubblicazione: 31 10 2021 (in il Giornale, 5 luglio 2020) Gaia Cesare "Salviamo il disaccordo". Appello contro l'omologazione Alligna in tutto il mondo, con particolare virulenza negli USA, una inclinazione professata da una miriade di mentecatti a censurare, additare al pubblico ludibrio, reprimere e punire, escludere dalla comunicazione, imporre la mordacchia del silenzio. Vittime di siffatta ignobile aberrazione sono le persone che non si rassegnano alla dittatura del politicamente corretto, che ritengono doveroso e produttivo per la comprensione razionale della realtà criticare e dissentire, che non si associano supinamente alla masnada dei non pensanti ma che ritengono di potere e dovere usare nell'indagine dei problemi la propria testa. I violenti avvelenati dal mainstream sciaguratamente egemone pervengono addirittura a condannare e a depennare dal corso della storia personaggi anche di enorme rilievo con cosmica stupidità censurati per loro supposti crimini di razzismo, sessismo e consimili altre accuse proferite a casaccio, dall'abisso della più profonda ignoranza. Di essi la torma degli acefali soprattutto negli USA si accanisce a cancellare le testimonianze (monumenti e altre tipologie di riconoscente ricordo). La malvagia propensione non fermenta soltanto in America, anche in Italia si manifesta. Di essa è esemplare espressione il disegno di legge Zan contro l'omofobia, in realtà mostruosa intenzione statalista e totalitaria di colpire la libertà di pensiero e di opinione. Contro l'aberrante fenomeno rilevato, un drappello di intellettuali di buona qualità reagisce con un manifesto fin troppo garbato. Scrivo così perché contro coloro che si prefiggono di spegnere il diritto degli altri di pensare e manifestare in totale libertà le loro opinioni è legittima la più veemente delle reazioni Pubblicazione: 28 04 2021 (in Il Giornale, 9 luglio 2020) Raymond Burke Correggere il Papa per obbedire a Cristo Jorge Bergoglio, argentino insediato al vertice della Chiesa Cattolica, le vicende della quale altamente mi interessano e coinvolgono, non l'ho mai avvertito, fin dalla prima comparsa sulla loggia vaticana, come autentico sommo pontefice della Chiesa Universale. Mi è sempre parso inadeguato, impreparato, lontano dalle Scritture, dalla tradizione e dal magistero dei predecessori, paradossale in parole e opere. Sono stato presso che costretto innumerevoli volte a criticarlo, anche con asprezza, nulla condividendo delle sue fonazioni e dei provvedimenti con atteggiamento rancoroso assunti. Sono arrivato perfino a sostenere che, se appartenessi a una professione fondamentalista del Cattolicesimo, non esiterei a ritenere Bergoglio emissario del principe delle tenebre. Cresce a vista d'occhio la quantità di indagatori che considerano Bergoglio antipapa, poiché, tra altro, Ratzinger ha rinunciato all'esercizio del ministerium petrino non al munus. Essendo però i due "caratteri" indissolubili la quiddità papale afferisce tuttora a Benedetto XVI. Bergoglio è individuo portatore di un cumulo di disvalori: tra di essi la rancorosità e la propensione alla vendetta. Chissà come avrà percepito il lucidissimo intervento dell'intemerato cardinale Raymond Burke, il quale non sembra mettere in dubbio la legittimità del carisma papale nel sedicente Francesco però ne riconosce la proclività ad errori di ogni sorta e proclama il diritto di tentare di correggerli, come atteggiamento testimoniante la fedeltà e l'obbedienza primaria a Cristo Gesù Pubblicazione: 22 03 2021 Luciano Lelli Esultanza per la deflagrazione dello sgoverno giallorosso e moderata soddisfazione per l’avvento del governo presieduto da Mario Draghi Con motivazioni risibili Mattarella, capo dello Stato iscritto nel libro paga dei sinistri (trattasi, ovviamente, di rozza immagine "fumettistica" per rammemorare che il personaggio è stato issato alla suprema magistratura dal capintesta d'allora dei sé dicenti progressisti), ha negato agli italiani il diritto di voto, per elezioni che avrebbero sancito il successo inequivocabile del centro-destra. Fosse dipeso dal residente in Quirinale sarebbe stato varato il Conte-ter. Non potendo avallare un siffatto grado di abiezione, l'uomo di vertice ha chiamato alla presidenza del governo Mario Draghi, probabilmente la scelta migliore (dopo la celebrazione delle elezioni). L'economista-banchiere di gran nomea deve però dimostrare fondato e reale il generalizzato apprezzamento riversato sulla sua persona. Le sue prime mosse generano in me qualche perplessità. Lo avrei preferito più perentorio e decisionista, nello stile della figura romana del dictator che, per la salvezza della Patria, sospendeva sostanzialmente tutte le magistrature della Repubblica; per un arco temporale prefissato e rispettato Pubblicazione: 24 02 2021 Luciano Lelli Due investigazioni, connesse dalla virulenza della contemporaneità Pubblico in ritardo questo editoriale, dalla vorticosa evoluzione degli eventi reso oggetto di "storia" (di rilevanza tutt'altro che memorabile) più che di "cronaca", intesa come riflessione a caldo su avvenimenti in grado di suscitare forti reazioni emotive, se pure di volatile permanenza, appunto perché affossate dalla sovrapposizione ad essi di contingenze annichilatrici. Focus del primo pezzo: la meraviglia per l'abbarbicamento alla ultremediocre figura di Giuseppe Conte dei comunisti del PD e degli squinternati politicastri seguaci di Grillo il comico che non genera il riso. Argomento della seconda riflessione: l'entrata in scena dei vaccini anticovid, gestita come peggio non era presagibile da governo italiano, unione europea, capintesta dei Paesi dell'universo mondo Pubblicazione: 23 02 2021 Luciano Lelli L'ultimo libro di Giampaolo Pansa Io lettore assiduo, attento, quasi sempre in sintonia, delle scritture (saggi critici sulla guerra civile in Italia, romanzi, articoli in giornali) di Giampaolo Pansa. Molto rincrescimento per il suo decesso. Da un paio d'anni all'incirca qualche motivo di allontanamento per una impuntatura tenace di Pansa riguardo alla da lui supposta vocazione dittatoriale di Matteo Salvini. Letto con partecipazione il testo da Pansa in lavorazione nell'imminenza del suo transito altrove. Enorme delusione. Brutta roba da tutti i punti di vista. Sarebbe stato meglio che l'abbozzo fosse rimasto inumato in un cassetto. Questo "romanzo?" non toglie rilevanza alla figura culturale di Pansa, ma insomma ..... Pubblicazione: 20 01 2021 Luciano Lelli Dei rapporti umani e politici: rispetto, dialogo, tolleranza e liceità della reazione violenta Nei rapporti umani è endemico un tasso di violenza più o meno spiccato. Lungo l’intero corso della storia. Esso si riverbera inevitabilmente nelle interrelazioni politiche nelle quali una controllata percentuale di animosità è perfino auspicabile altrimenti la pulsione innovativa e risolutrice dei problemi permarrebbe inespressa. Si è diffusamente convinti del fatto che, lungo un processo in corso da millenni, si realizzi incessantemente la civilizzazione umana: probabile che così sia; però non è forse manifestazione di pessimismo amaro la constatazione che gli esiti dell’itinerario sono purtroppo di consistenza infima [.....] Pubblicazione: 03 01 2021 Luciano Lelli Pandemia virale: stupidità e ignoranza degli individui umani Per l’ennesima volta indotto dalla circostanza vigente a discettare in modalità di non esperto del Coronavirus, tornato dopo l’allentamento estivo a imperversare in Italia, così come in quasi tutti i territori dell’universo mondo. Quali ulteriori discorsi in proposito sono stimolato a formalizzare, dalla mia tensione esplicativa, dopo le innumerevoli considerazioni da mesi appuntate in questo zibaldone? Ribadisco il mio disappunto per la dotazione veramente scarsa di intuizione profetica: con convinzione ho più e più volte preconizzato una sollecita estinzione del virus, reputandolo all’inizio della stagione estiva ormai definitivamente languente. Invece, è esplosa la seconda ondata ad inverno ancora non immanente, la quale sembra intenzionata a flagellare l’intera umanità con pulsione distruttiva non meno catastrofica di quanto avvenuto nella prima fase Pubblicazione: 23 12 2020 Luciano Lelli Considerazioni sconcertate e sconfortate sulle elezioni presidenziali in USA Pare, dunque, che a prevalere nelle elezioni presidenziali in USA, sia pure di assai stretta misura, sia il candidato democratico Joe Biden. La previsione che tale evento venga a breve accertato e formalizzato genera in me una reazione di sconcerto e sconforto. Come è possibile che una risicata maggioranza di americani (milioni e milioni di individui, comunque) abbia assegnato il proprio suffragio a un tizio come Biden? ..... Pubblicazione: 06 11 2020 =================================================================================================================== Luciano Lelli Della connessione strutturale tra etica e politica Argomentazione abbastanza estesa sulla relazione essenziale e imprescindibile tra etica e politica. Tesi fondativa del saggio: la concezione dell'etica come "sole" e della politica come suo "pianeta". Il testo si profonde in una analisi di ampia estensione se pure non esaustiva dei connotati che qualificano una pertinente etica e dei risvolti concettuali e operativi che attoscano l'etica rendendola, ciascuno e complessivamente, realtà distopica. Con intenzionale riferimento al sinolo che intreccia "ontologicamente" etica e politica, operazione ricognitiva di similare configurazione è riservata alla identificazione dei caratteri che rendono antinomicamente di alto valore ideale e prassico o ineluttabilmente degradata la politica. Il riferimento "realistico" è alla corrente situazione italiana ove in desolata coerenza imperversano etica distopica e politica gestita sotto ogni livello di decenza valoriale. La riflessione approda, in chiusura, al noto rigetto della concezione del sommo Platone secondo il quale la buona politica comporta il governo dei filosofi effettuato dall'eminente epistemologo K. R. Popper. Assai probabile che, nella circostanza, Popper sia incorso in un misreading (inappropriata conoscenza) per eccesso di passione argomentativa: non apprezzando la perspicua convinzione platonica che per funzionare adeguatamente uno Stato è necessario che sia governato dai filosofi (ossia i migliori, i più colti, i più onesti, i più solleciti del bene comune e degli interessi dei cittadini) Pubblicazione: 28 10 2020 Luciano Lelli Razzismo, Fascismo, Populismo, Sovranismo: parole usate come pietre Nel mondo intero, ma soprattutto in Italia, pullulano i mentecatti. Sono, con riferimento all'ambito argomentativo nel titolo considerato, gli individui che, nei discorsi e nelle scritture in cui sciaguratamente si azzardano, saziano le bocche e i piccoli cervelli con termini abusati, standardizzati, semanticamente indeterminati, sostanzialmente ignorati nelle loro storia e semantica. Le quattro parole nella mia riflessione passate in rassegna critica sono complesse, polivalenti, implicano una ricognizione concettualmente e storicamente molto articolata. Eppure, c'è una miriade di tizi, anche intellettualoidi, che se ne servono con impavida sicumera, sparandole ad ogni pie' sospinto come se esse contenessero in sé una sostanza designativa univoca e lineare. Le persone non bacate da ideologismo quasi inevitabilmente sinistrorso sono coscienti che così non è, che esse hanno uno spessore semantico articolato tanto da mettere in guardia avverso la loro assunzione acritica, a guisa di scervellati mantra. L'aspetto più grottesco della questione è che gli acefali i quali spasimano per denigrare gli avversari/nemici accusandoli di razzismo, fascismo, populismo, sovranismo, contestualmente lordano se stessi, in quanto portatori dei disvalori che essi reputano trista eredità di quanti dissentano dai dettami schematici, asfittici, sterili e dissimulatori privilegiati delle loro fazioni. Al riguardo è veramente icastico l'apoftegma di Ennio Flaiano il quale, con esemplare dizione, scrisse che i "fascist" si dividono in due categorie, i fascisti tali sé considerantisi e gli antifascisti Pubblicazione: 03 10 2020 Marcello Veneziani Il Papa che si dimise Sono trascorsi sette anni dal drammatico giorno in cui Joseph Ratzinger papa Benedetto XVI in lingua latina annunciò la rinuncia all'esercizio del ministero petrino. Egli addusse a motivazione del clamoroso gesto la progressiva attenuazione delle energie fisiche e mentali indispensabili per operare quale capo della Chiesa e vicario di Cristo. Certamente non ha barato con la giustificazione dichiarata: con tutta probabilità però altre concause intervennero. Con estrema lucidità investigativa e accorata intensità papa Benedetto percepiva la crisi della religione cattolica, coincidente con quella della cultura e della tradizione europea e occidentale in toto. Ateismo, relativismo, nichilismo: ecco i disvalori contro i quali egli si era intrepidamente battuto, divenuti nella mentalità di una massa in lievitazione di individui "valori". Purtroppo i porporati detentori del diritto di scelta del successore del Principe degli Apostoli hanno assunto la decisione più inverosimile e sciagurata (se fossi "infantile" praticante sosterrei la convinzione che essi hanno agito ad assecondamento della determinazione a prevalere del Satana): innalzando al papato un tizio senza arte né parte, privo di cultura, portatore della sacralità di uno scarafaggio, totalmente alieno alla tensione al Trascendente, esclusivamente impegolato nella dimensione mondana, nei condizionamenti del "secolo". La grottesca figura dell'argentino di bianco malamente vestito ha accentuato con le sue dissennate iniziative l'immanenza dei disvalori dal predecessore rilevati e osteggiati. Marcello Veneziani, intellettuale libero dagli schematismi ideologici che le menti di moltissimi "esegeti" ottundono e frastornano, argomenta sulla situazione da me a grandi linee considerata con acutezza di intendimento Pubblicazione: 14 08 2020 (in La Verità, 28 febbraio 2020) Luciano Lelli Io e la letteratura, fino a quest'era d'imperio del WEB In questo ampio testo di non recentissima elaborazione do corso a una sorta di bilancio delle mie frequentazioni letterarie dall'adolescenza alla corrente mia età pervenuta alla senescenza. Genera contestualmente in me diletto e nostalgia la rievocazione sintetica della ventina (più uno) di scrittori (narratori e poeti) con i quali intensamente mi sono cimentato, leggendoli e rileggendoli. E' pertanto nel merito adeguata la constatazione che essi hanno sostanziato la mia personalità culturale, evidenza per la quale io sono persona costituita dagli apporti spirituali, etici e cognitivi assorbiti dalla insigne compagine di eminentissimi maestri del pensiero sub specie di immagini e della parola letterariamente sacralizzata. Opportuno è che io qui precisi non essere stati i rammemorati con accenni critici di caratterizzazione i soli autori che mi hanno sostanziato: essendo io per decenni e decenni stato lettore quotidiano vorace e infaticabile (la bulimia d'approccio tuttora alla grande mi contrassegna), anche con altri narratori e poeti - dei quali in questa rassegna sintetica a posteriori per la sua essenzialità non faccio cenno - ho spesso vividamente interloquito. Il bilancio complessivo nella memoria formulato è anche spunto e occasione per interrogarmi sulla mia velleità di scrittore, sia di prose che di testi in versi. Con disincanto rilevo che io ho congegnato parole soprattutto per me stesso (se si prescinde dalle assai numerose scritture argomentative attinenti alla pedagogia e alla didattica che ho redatto e pubblicato in una molteplicità di volumi, saggi e articoli) Pubblicazione: 13 06 2020 Andrea Cionci I preti che dicono "no" a Bergoglio Ho più e più volte esplicitato la mia anti-patia per Giorgio Bergoglio. Sorta in me istintiva fin dal momento in cui l'individuo, stralunato e sciamannato, apparve sulla loggia di San Pietro. Negli oltre sette anni da allora trascorsi l'anti-patia ha in me assunto forma di distanza cosmica e avversione per i comportamenti dell'uomo, rancoroso, vendicativo, dissimulatore, impegnato in un'opera esecrabile di compartecipazione alla dissoluzione della civiltà occidentale e di stravolgimento della Chiesa Cattolica, mediante disgregazione dei suoi fondamenti, Scrittura, Tradizione e Magistero. Io fatico a dichiarare me stesso fiducioso nell'esistenza di Dio o perennemente avvolto nel dubbio al riguardo: metto però la mano sul fuoco a sostegno della convinzione che l'argentino in interiore cordis professa il più integrale ateismo (del resto non sarebbe il primo capintesta del Vaticano a non credere nell'Essere della Divinità). L'articolo qui e così introdotto presenta posizioni duramente avverse alle emissioni verbali e agli atti di governo del tizio fiondato sul soglio petrino, forse con procedura illegittima, sostenute da una pletora di ecclesiastici in esponenziale progressione quantitativa, i quali si spingono fino all'accusa a Bergoglio di apostasia ed eresia Pubblicazione: 03 06 2020 (in Libero quotidiano, 23 maggio 2020) Giancristiano Desiderio Siamo ormai ostaggio del partito dei giudici Propongo una pertinente argomentazione scritta mesi addietro, ancora totalmente attuale, anzi più di allora. Informazioni in corso di emersione evidenziano i comportamenti deontologicamente aberranti di magistrati di vertice. L'ordine giudiziario anche nei momenti di più cupo flagellamento della pandemia ha imperversato e tuttora in modalità forsennata opera per individuare i responsabili dei decessi nelle case di riposo. Nessuno in specifico è responsabile: tutti eravamo impreparati, in prima fila i politici e gli stessi magistrati. Una dittatura giudiziaria è l'evoluzione più esecrabile. Urge che la magistratura sia riformata, anche con provvedimenti duri e clamorosi, e fatta rientrare nelle sue funzioni istituzionali. Basta esondazioni, sia consentito a una classe politica rinnovata e al servizio dei cittadini di poter positivamente operare, senza avere sulla testa la spada di Damocle brandita dall'ordine giudiziario deviato Pubblicazione: 31 05 2020 (blog di Nicola Porro) Luciano Lelli Tra pre-visione e sogno: ombre e luci oltre l'esplosione della pandemia pestilenziale Da oltre tre mesi, come gran parte degli altri Paesi affini per civilizzazione ed evoluzione tecnologica, l'Italia in situazione di segregazione generalizzata dei cittadini entro le mura domestiche. Il cosiddetto lockdown dovrebbe essere agli sgoccioli: se il Covid-19 davvero è debellato (o sua sponte batte in ritirata) che cosa accadrà in Italia per incidenza della pandemia massacrata da una crisi economica di gravità probabilmente apicale? Non è escludibile che dopo un certo lasso di tempo impiegato in sospiri di sollievo e coltivazione di propositi di palingenesi, i comportamenti rifluiscano nell'alveo consueto, grevi, depressi, malmostosi, farciti di negatività. Quando invece sarebbe indispensabile una vera e propria renovatio, sostanziata dalle innovazioni che nell'articolo vengono a maglie larghe passate in rassegna ..... Pubblicazione: 16 05 2020 Luciano Lelli Per una convivenza non endemicamente conflittuale tra le Nazioni e le persone umane: l'opzione luminosa e numinosa per il Liberalismo Dopo molta attività di pensiero e impegno di studio a raggio assai espanso, ho elaborato l'ampio saggio allegato a questa presentazione, con il proposito prevalente di specificare in primis a me stesso la mia collocazione ideale e valoriale in un contesto politico (globale e nazionale) connotato con egemonia sconcertante da caratterizzazioni di assai mediocre qualità e pure peggio, designabili (con ricognizione parziale) ideologismo post-marxista, improvvisazione, voluttà di prevaricazione, dissimulazione, banalità, sradicamento, scissione dalla cultura, retorica di infimo rango, convinzione acefalica di risiedere nella verità, sfrontato immoralismo, ..... A contrasto dell'accennata cloaca di disvalori da una galassia di individui praticata (come impudenti condizionatori delle coscienze o schiavi ideologici), io ritengo imprescindibile l'adesione al principi, agli ideali e ai valori del Liberalismo, quali una lunga schiera di menti eccelse ha individuato e teorizzato (i maestri maggiori nel saggio sono esplicitamente presentati con sintesi delle loro pronuncie più originali). Alla parola "Liberalismo" io abbino, per specificare la mia collocazione, il termine "conservatore": con detta dizione non mi associo per altro al significato usuale, punteggiato di apprezzamento negativo. "Conservatore" significa nella mia denominazione persona che preserva valori e ideali di protratta e poliforme fondazione filosofica, condensati nel saggio in una decina di parole-chiave Pubblicazione: 20 04 2020 Eleonora Barbieri "Niente certezze assolute ma idee sempre migliori" Una illuminativa intervista all'epistemologo Giulio Giorello, nella quale il rilevante studioso, con riferimento alla incredibile situazione dell'orbe terracqueo aggredito dall'invisibile e micidiale Coronavirus, specifica, con rigorose riflessioni, la natura e il funzionamento della scienza, chiamando in causa a sostegno delle sue asserzioni straordinari uomini di pensiero: Spinoza. Kant, Leopardi, Russell, Popper. Le puntualizzazioni di Giorello sono quanto mai opportune in una contingenza nella quale esperti e sedicenti tali in combutta con individui che campano di politica nulla di nulla sapendo discettano in fiero contrasto tra di loro di virologia, infettivologia, pandemia et similia, basando i loro opinabilissimi discorsi su ignoranza assoluta dei fondamenti epistemologici che dovrebbero sostenere ogni tesi aspirante a dignità di scienza Pubblicazione: 20 04 2020 (in il Giornale, 19 aprile 2020) Gian Guido Vecchi Sarah, il cardinale amato dagli oppositori di Francesco: "Chi è contro il papa è fuori dalla Chiesa" Lunga intervista al cardinale Robert Sarah, nella quale il porporato africano compie una analisi di straordinaria incisività della esiziale crisi che attanaglia la civilizzazione occidentale, alla quale sciaguratamente concorre la Chiesa Cattolica con una catena di aberrazioni comportamentali e concettuali a cui si abbandonano preti, vescovi e cardinali. L'intervista prende le mosse da un recente volume pubblicato dall'alto prelato, Le soir approche e déjà le jour baisse. Ammirevoli e di alto livello sono la sapienza teologica e la perizia argomentativa che il cardinale palesa nell'intervista. Egli, con perfetto spirito cristiano, proclama la sua totale comunione di spirito e di visione con Bergoglio (che l'ha irosamente trattato, secondo il suo spregevole costume, a proposito della vicenda di un'ulteriore pubblicazione di Robert Sarah, il volume Dal profondo del nostro cuore, alla stesura del quale ha collaborato il vero papa Benedetto XVI). Sarah si prostra in tutta umiltà dinnanzi a Bergoglio; però, implicitamente, si pone a distanza siderale dall'alieno argentino: perché tutte le malversazioni che il prelato africano censura e rampogna, nelle azioni di preti, vescovi e cardinali, sono proprio quelle che il Bergoglio quotidianamente propina e i cattivi maestri che Sarah redarguisce sono proprio gli ecclesiastici che acefalicamente si abbandonano agli stravizi dal capo del Vaticano sommamente prediletti Pubblicazione: 22 02 2020 (in Corriere della Sera, 19 ottobre 2019) Maurizio Blondet Il Cardinale Robert Sarah: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine" Recensione del libro "Le soir approche e déjà le jour baisse" del cardinale guineano Sarah, uomo di salde e ferme convinzioni e mente speculativa di rilevante caratura. Il punto focale del testo riguarda la questione più problematica e dirompente che attanaglia l'Europa e l'Italia, l'immigrazione clandestina/invasione di milioni soprattutto di africani. Il cardinale anch'egli africano è uno dei pochi ecclesiastici d'alto livello gerarchico a percepire la drammaticità del problema che i burocrati europei e i politicanti italiani non riescono proprio a intendere nella sua primaria e distruttiva immanenza. L'invasione va bloccata perché essa procura e progressivamente sempre più ciò accadrà danni colossali all'identità culturale, sociale, umana degli europei tutti. "Bisogna fare di tutto perché gli uomini possano restare nel Paese nel quale sono nati", sostiene l'eminente prelato, in contrasto con l'atteggiamento scervellato di Bergoglio, così nettamente riconoscendo che l'emigrazione selvaggia dall'Africa è di grave nocumento per la sopravvivenza e lo sviluppo del continente nero, come del resto già rilevato da pontefici autentici quali Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e non agevola affatto i singoli evasori dalle loro terre natie, in Europa sfruttati, non sopportati, quasi di necessità costretti a esistenze squallide, malavitose, irregolari e criminaloidi Pubblicazione: 27 01 2020 Luciano Lelli Elezioni regionali in Emilia-Romagna: endorsement per Lucia Borgonzoni Estraneo a ogni intento propagandistico, per tre motivi la mia opzione elettorale sarà per la senatrice leghista Lucia Borgonzoni, vigorosamente sostenuta nel suo impegno per diventare governatore dell'Emilia-Romagna dal leader rampante Matteo Salvini. Cinquant'anni di potere comunista hanno pietrificato l'ex partitone rosso ormai incapace di innovare e bene amministrare, con un politico di scarsa qualità come l'aspirante alla conferma Stefano Bonaccini. La mia insofferenza personale per i metodi gestionali e la protervia pedagogica dei sinistri non potrebbe essere più espansa: godo, pertanto, tutte le volte in cui, come da anni fortunatamente succede, essi subiscono sonore legnate elettorali. Motivo di maggiore rilevanza: spasmodicamente confido che la sconfitta nelle elezioni regionali in Emilia-Romagna sgretoli o almeno induca a ulteriore depressione il più cloacale governo nella storia dello stato unitario italiano: quello, ovviamente, generato dall'unione disgustosa dei comunisti e dei grillini Pubblicazione: 22 01 2020 Luciano Lelli Dio e il diavolo figure coessenziali Per millenni è stata dall'umanità professata la convinzione che tutto il creato è governato da Dio, all'azione del quale si oppone il demonio. Negli ultimi due secoli, per impulso precipuo dell'Illuminismo, la figura del maligno è stata costantemente e anzi progressivamente marginalizzata. Anche la Chiesa Cattolica, imperante sciaguratamente in Vaticano Jorge Bergoglio, si è tutta arroccata "nel secolo", con egemonia della credenza che il male che flagella il genere umano sia insito in una pletora di individui iniqui (i ricchi e potenti) responsabili di ogni malversazione (distruzione del pianeta tramite alterazione del clima, oppressione dei cosiddetti poveri, subordinazione di tutti e tutto alla prevalenza dei loro laidi interessi e privilegi, .....). Io grandemente fatico a confidare in pienezza totale di adesione nella Presenza dell'Assoluto e, a maggior ragione, nell'immanenza ontologica di lucifero implacabile oppositore. Per l'assidua, insopprimibile mia vocazione all'analisi razionale sempre e comunque disincantata. Però, se si espunge il principe dalle tenebre, anche il Dio largamente antropologico delineato dalla teologia cristiana esce di scena assieme al suo sempre sconfitto competitore. D'altronde, considerando i comportamenti di un'infinità di individui afferenti a un ventaglio espanso di categorie ideologiche (ad essi in testa essendo lo squallido uomo di Buenos Aires), tale sterminata moltitudine di assatanati si fatica a comprenderla fuori dall'ipotesi che essa sia con condivisa coscienza o inconsapevolmente al servizio del distruttore Pubblicazione: 16 12 2019 Antonio Socci Papa Francesco, i veri numeri che sbugiardano il pontefice Ho esitato prima di collocare questo articolo, scritto da Socci alcuni mesi fa ma tuttora totalmente attuale, essendosi anzi la situazione in esso descritta ulteriormente aggravata, nel settore riservato alla tematica religiosa, ritenendo che esso con più pertinenza afferisca alle questioni della politica. Perché nei comportamenti "pastorali" (sic!) di Jorge Bergoglio, io sono convinto che nulla abbia a che fare con l'autentica religione cristiano-cattolica, dall'argentino totalmente ignorata (come storia, Scritture, Tradizione, Magistero), privilegiando il pessimo individuo le cose del "secolo", ovvero sia la politica, interpretata da lui, con voluttà partecipativa ebbra, in accezione sinistrorsa e para-marxista. Socci crudamente rileva che tra il popolo cristiano e il falso pontefice si dà una divaricazione progressiva: nel senso che quanto da lui sostenuto viene spietatamente rigettato da quelli che dovrebbero essere suoi seguaci. Mia convinzione è pure che il Bergoglio sia uno straordinario dissimulatore del proprio ontologico ateismo (del resto egli spasima per i maomettani, dell'arte della dissimulazione cultori magistrali). Se professassi una visione fideistica e millenaristica dell'Essere, proclamerei che il Bergoglio è messaggero del Satana nel contingente momento storico trionfatore (del resto fu il profetico papa eminentissimo Montini ad affermare che il Maligno si aggirava nei palazzi del Vaticano...) Pubblicazione: 03 12 2019 (in Libero Quotidiano, 28 maggio 2019) Luciano Lelli Tre esternazioni connesse dalla concomitanza A proposito di un giudizio ambiguamente espresso dal deputato leghista Vito Comencini su Sergio Mattarella e dell'intervento della magistratura con accusa di vilipendio del Capo dello Stato. Il tutto nella più assoluta ignoranza delle consapevolezze che un minimo di conoscenza dell'epistemologia congetturalista esigerebbe fossero possedute almeno al livello istituzionale dei giudici inquirenti. Disgusto suscitato dai politicastri comunisti (incistati nel PD) e afferenti alla cosiddetta sinistra tutta, allorché intervengono in un talk show televisivo. Ghigno di ribrezzo allorché gli altri argomentano, continue interruzioni. Io non resisterei a siffatte provocazioni, passerei a vie di fatto. Esecrazione contro la Turchia maomettana e solidarietà vibrante con i curdi aggrediti. Ennesimo criminale comportamento di un autocrate (Recep Tayyip Erdogan) che sì è ammantato della feroce legge islamica a fondazione dei suoi delitti. Solidarietà sconfinata con i fierissimi curdi e in specie con le meravigliose combattenti di tale martoriato popolo. Radicale presa di distanza dalla decisione del presidente USA di abbandonare i curdi alla voluttà di sterminio dei turchi Pubblicazione: 28 10 2019 Luciano Lelli Due problemi: uno grottescamente gonfiato, l'altro non percepito Intruppati per sudditanza alla pifferaia svedese adolescente Greta Thunberg dal grugnetto perennemente contratto dall'indignazione e dal disgusto, milioni di studenti dell'intero mondo si sono astenuti dalle lezioni per protestare avverso i cambiamenti climatici, dei quali non sono noti a livello scientifico i responsabili. Meglio avrebbero fatto a permanere a scuola, magari dediti alla conoscenza autentica di un fenomeno importante, contro il quale è ridicolo protestare ignorandone la natura e le evoluzioni. Avendo Matteo Salvini staccato forse improvvidamente la spina al governo del quale era magna pars e agguantato il potere in immonda copulazione con i grillini i comunisti del PD, è ripresa l'invasione degli africani, sempre per antonomasia "disperati". I minus habentes italioti al governo in combutta con i fecali burocrati europei discettano di redistribuzione. Illusione ed ennesima turlupinatura per l'Italia che sarà costretta ad accollarsi gli africani che non fuggono dalla guerra e dalla fame ma mirano a campare a sbafo senza nulla fare per il mantenimento decoroso di sé. Come è possibile non comprendere che l'unica soluzione sensata del maggior problema sociale e politico contemporaneo è impedire l'invasione e "costringere" con ogni mezzo i nati in Africa a restarci, impegnandosi al massimo per la qualificazione di sé e lo sviluppo dei loro Paesi? Pubblicazione: 27 10 2019 Luciano Lelli Considerazioni non amichevoli sull'esordio del governo giallorosso presieduto da Conte Giuseppe Ieri (5 settembre 2019), dopo giorni di ripugnanti patteggiamenti, ha giurato il governo giallorosso che sostituisce quello giallo-verde, sempre con la presidenza di Conte Giuseppe. Secondo una opinione generalizzata, è entrato in scena il governo più sinistrorso nella storia della Repubblica Italiana, quindi il più nemico del popolo e quello che fa presagire il massimo danno per la disgraziata popolazione italica; anche per l’infima qualità dei soggetti ai quali sono state attribuite le responsabilità ministeriali..... Pubblicazione: 10 09 2019 Luciano Lelli Del clamoroso avvinghiamento politico di comunisti e grillini e degli errori nei quali è incappato Matteo Salvini “Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia”. Sono più che consapevole del fatto che iniziare una nota sul ritorno al potere dei comunisti, ovviamente senza consenso dei cittadini, secondo lo stile classico della “democrazia popolare”, con l’incipit di Ultime lettere di Jacopo Ortis, romanzo epistolare di Ugo Foscolo, è senza dubbio rimando letterario esagerato, al massimo enfatizzato. D’altronde, come diffusamente si sa, la storia una prima volta si esprime in tragedia (quindi in modalità drammaticamente nobile) successivamente replica se stessa in forma di farsa..... Pubblicazione: 30 08 2019 ================================================================================================================================= Luciano Lelli Squagliatosi vivaddio l’osceno connubio tra grillini del M5S e Lega salviniana Finalmente, come da tutte le persone ragionanti auspicato, il fecale avvinghiamento tra M5S e Lega per iniziativa di Matteo Salvini è stato sgrovigliato. Se l'Italia fosse un Paese autenticamente democratico, serenamente l'autorità di scegliere sarebbe con immediatezza riconosciuta al popolo asserito dalla Costituzione sovrano. Invece è ormai certo: a guisa di meretrice per la quale tutti i partner sono assimilabili e intercambiabili purché arrechino vantaggi e prebende il M5S rigettato dalla Lega si accinge a copulare con i comunisti del PD, i quali urlano in continuazione "democrazia, democrazia" della stessa essendo i peggiori nemici. Il Mattarella celebrerà la catastrofica, delittuosa unione, così varando il governo più sinistrorso e sinistrato della storia italiana, in spregio dell'orientamento della stragrande maggioranza degli italiani che ritengono il ricorso al voto la sola soluzione sensata, razionale, in linea con gli interessi del Paese. Il lurido matrimonio tra le due "debolezze" politiche nazionali (entrambe massacrate dallo scorso anno in tutte le consultazioni eletttorali e quindi totalmente delegittimate a governare) durerà poco e sarà tempestoso, oltre che devastante per i provvedimenti che i due deliranti soci prenderanno.. Quando finalmente si tornerà all'opzione, la sola democratica, del voto, i due compagni di merende usciranno distrutti dalla prova elettorale: ma nel frattempo avranno combinato sconcezze e abomini talmente colossali da affossare il derelitto Paese da tali repellenti masnade di ideologizzati vessate. Certo, tutto sta avvenendo nel rispetto della "forma" prevista dalla esausta Costituzione del 1948: ma sui formalismi dovrebbe prevalere la democrazia sostanziale che non è abbarbicamento agli scranni dei capintesta politicastri, ma generoso e disinteressato servizio per il bene comune del Paese Pubblicazione: 26 08 2019 Luciano Lelli Invasioni barbariche del Terzo Millennio Ripropongo qui un testo elaborato alcuni anni addietro, ancora connotato da piena attualità, perché la tematica in esso trattata è lievitata ulteriormente nella sua drammaticità, senza che l'Europa abbia in merito acquisito netta coscienza. Il blocco dell'invasione degli stranieri soprattutto africani è il maggior problema dell'Occidente: tutti gli altri sono risolvibili se esso viene affrontato con razionale consapevolezza della sua primarietà. Lo stanno comprendendo sempre di più le genti d'Europa che massicciamente attribuiscono il loro consenso elettorale ai leader politici che promettono di impegnarsi nella opposizione estrema all'invasione. In Italia la Lega di Matteo Salvini, il quale sta dimostrando che un risolutivo contrasto al catastrofico fenomeno è realizzabile, ottiene da mesi risultati elettorali strepitosi. così come avvenuto in molti altri Paesi europei nelle recenti elezioni per rinnovo del Parlamento continentale. E' ignobile e stupefacente il comportamento di alcuni indegni capi di governi (Macron e Merkel) e dei burocrati incistati a Bruxelles che, in luogo di opporsi con fierezza e lungimiranza all'invasione, la tollerano riversando le nefaste conseguenze della quale in specie sull'Italia e addirittura, invece di contrastare con orgoglio, sentimento della propria forza e consapevolezza del pericolo che l'Europa corre a causa dell'occupazione progressiva da parte dei maomettani, calano le braghe al cospetto delle loro proterve pretese, li blandiscono, ne scusano le atroci mattane, supponendo da ebeti di acquetarli così, non comprendendo che tal feroce gentaglia legge l'acquiescenza quale debolezza, intende soltanto il linguaggio della forza e della violenza, si fa un baffo dell'illusione dei mentecatti europei che palpitano da stupidi cosmici per l'inclusione di siffatti invasati in nessuna maniera integrabili e assimilabili Pubblicazione: 10 06 2019 Luciano Lelli In memoria di Andrea Camilleri Alcune riflessioni a caldo sulla figura e l'opera letteraria di Andrea Camilleri, appena congedatosi dall'esistenza. Ai suoi testi narrativi, in specie quelli incentrati sul personaggio del commissario Salvo Montalbano, ha arriso un vasto successo (di acquirenti: chissà poi se anche lettori). I mezzi di comunicazione di massa lo stanno celebrando come se fosse scomparso un gigante della letteratura. A me non è mai sembrato tale, soprattutto per il suo stile di scrittura, fuori tempo e fuori luogo. La buona sorte di detto autore è stata generata dalla trasposizione televisiva dei suoi racconti su Montalbano, indubbiamente e per amplissimo periodo felice, attraente, con tratti di originalità, realizzata assai spesso a livelli davvero elevati di eccellenza Pubblicazione: 18 07 2019 Luciano Lelli Lettera aperta al cardinale Gianfranco Ravasi Da molti anni sono un attento fruitore dei messaggi dell'attuale cardinale Ravasi, teologo, esegeta della Bibbia d'alta sapienza, comunicatore estremamente efficace, sia con la penna che con la parola orale. Da qualche tempo però la pregnanza delle sue letture della realtà in chiave religiosa ed esistenziale si è alquanto illanguidita, probabilmente per sudditanza a un personaggio d'infima qualità quale l'attuale capo del Vaticano Giorgio Bergoglio. Non mi è piaciuta di recente la critica superficiale di Ravasi alle manifestazioni di religiosità del leader leghista Matteo Salvini, supposto tout court profittatore e ipocrita. Ma rispetto all'ipocrisia dell'argentino con tutta probabilità falso vicario di Cristo, quella di Salvini è minuzia, cosa irrilevante, anzi, neppure come tale annoverabile Pubblicazione: 04 07 2019 Luciano Lelli Prima e dopo le elezioni: in Italia e in Europa Trascorsa una settimana dalla celebrazione del rito ricorrente delle elezioni - stavolta per il rinnovo del Parlamento Europeo, tutto è tornato nell'alveo consueto: contrapposizioni ideologiche apocalittiche, insulti, manovre di basso conio, spurghi emotivi, previsioni acrobatiche di stampo in prevalenza catastrofistico, ... La circostanza - per altro forse da sempre persistente - che dovrebbe stupire è l'nterpretazione antitetica della stessa realtà: secondo i litigiosissimi partner di governo sono state realizzate comunque rilevanti iniziative di miglioramento; secondo le opposizioni tutto è schifo e malaffare e disgrazia progressiva ... In ogni caso io manifesto l'avviso che l'esito della recente consultazione, con il successo innegabile dei critici e degli ipercritici degli assetti ormai sclerotizzati nella sé dicente Unione Europea, sia sviluppo apprezzabile e positivo, sia per l'aggregazione europea che per la comatosa situazione politica italiana: perché, funzionando quale forte shock, potrebbe/dovrebbe indurre tutti a una riconsiderazione analitica radicale di quanto è stato posto in essere (malamente) e di quel che è indispensabile mutare. Sarebbe in ogni caso evoluzione di buona caratura se anche i numerosi obnubilati mentali tentassero di impegnarsi nelle ardue arte e scienza del pensiero Pubblicazione: 04 06 2019 Luciano Lelli Dei maomettani fiondatisi in Italia e dei loro arroganti abbigliamenti Nei confronti degli stracci coi quali si bardano gli adepti del tandem Allah e Maometto provo una progressiva Real Repugnanz. Non ovviamente per rifiuto di una moda d'abbigliamento. Il fatto è che gli islamici maschi e soprattutto femmine (se non coartate a ciò dalla violenza maschile endemica nell'ideologia mussulmana) testimoniano anche con l'attaccamento ai loro orridi indumenti tradizionali la distanza e l'avversione contro la gente (di cultura in senso lato cristiana) in mezzo alla quale si sono con pulsione aggressiva insediati, poiché qui pervenuti quali immigrati clandestini/invasori. Quale il motivo della istintiva repulsione? Velo, burka, niqab, galabia e simili nefandezze evidenziano una intenzione generalizzata che solo alle menti intorpidite dei sinistri et similia sfugge: la più proterva volontà di non integrazione, l'irrisione dell'inclusione, che i mali individui, disertati dalla propria storica ed ontologica identità, evocano acefalicamente quale tipologia privilegiata del rapporto umano e sociale con gli allotri qui incistatisi per la loro dabbennaggine (di più: ossessione d'azzeramento della civilizzazione di cui sono marcescenti emanazioni). Gli islamici in Italia e in gran parte dell'Europa non sono migrati per disperazione economica o invivibilità politica nei loro luoghi di nascita: sono quinte colonne del nemico che, quando l'Islam riterrà giunto il momento di riprendere l'aggressione per secoli perpetrata, avranno una funzione determinante nella vittoria (forse) dei sottomessi ad Allah e a Maometto, i parametri esistenziali dei quali sono l'ammazzamento degli altri da sé (in verità, senza capziose discriminazioni, anche dei correligionari), il terrorismo, la ferocia relazionale, la denigrazione sistematica della donna, la coltivazione maniacale di tutti i disvalori dall'essere umano concepibili Pubblicazione: 19 05 2019 Luciano Lelli Da ius sanguinis a ius soli: una aberrazione annichilatrice Testo redatto un paio di anni fa, quando l'orripilante PD allora al governo manifestava la più demenziale delle intenzioni: affossare lo ius sanguinis (già fin troppo attenuato nell'interpretazione normativa vigente) con l'oscenità dello ius soli. Ora, i medesimi sinistri individui, imperterriti nella coltivazione delle loro pulsioni distruttive, pur massacrati elettoralmente e per buona sorte marginalizzati, tornano alla carica con il fecale proposito. Non è da escludere che, pur ridotti ai minimi termini quantitativi, prima o poi prevalgano e che il catastrofico provvedimento incivile venga varato. Perché ora al governo fanno mattane i seguaci del guitto Grillo Giuseppe, della stessa pasta ammorbata dei comunisti e catto-comunisti aggrumati nel PD e anzi degli stessi peggiori, i quali, se una porcata è assolutamente da evitare, cupidamente vi si buttano. A ciò si aggiunga la brama di autodissoluzione che flagella la Chiesa Cattolica capeggiata dal pessimo non papa Bergoglio che, nemico come è degli italiani tali per sangue e cultura, giubilerebbe se riuscisse a sottometterli all'ondata demolitrice degli immigrati clandestini/invasori (specie se maomettani, da lui voluttuosamente concupiti) gratificati senza un minimo di sensatezza del carisma del diritto di suolo Pubblicazione: 02 05 2019 Antonio Socci Da "Forza Italia" a "Forza Merkel". Storia di un suicidio politico Propongo qui un contributo di Antonio Socci presso che totalmente condivisibile, non credo da me solamente ma da milioni di elettori stupefatti e increduli. Un partito che in passato assai bene ha operato sotto la guida di Silvio Berlusconi (ahi, però, i suoi vizi privati le conseguenze molteplici dei quali FI ancora sconta!) nella gestione politica dell'Italia, da parecchi anni ha perso lucidità e capacità di incidere, finendo addirittura con l'accodarsi in Patria all'avversario endemico PD (comunisti, post-comunisti, paracomunisti), nell'ambito della comatosa Unione Europea addirittura alla deleteria Germania malamente governata da Angela Merkel, la quale tra l'altro Silvio Berlusconi ha sempre trattato a pesci in faccia. E' sconcertante che eviti accuratamente ogni autocritica una formazione politica che poco oltre un decennio addietro era votata quasi dal 38% dagli elettori e che adesso vegeta in irrilevanza sotto il 10%. Come si fa a non comprendere che Silvio Berlusconi ha ormai esaurito il suo pur meritorio ciclo storico, che la classe dirigente di prima linea si è palesata totalmente incapace di pensiero e d'azione, che per riprendere slancio FI dovrebbe procedere a un rinnovamento totale dei propri attori di prima linea (mettendo in scena intelligenze politiche che non mancano nel partito), come si fa a non intendere che non-comunicatori ontologici quali Antonio Tajani e Mariastella Gelmini, quando si esibiscono in televisione come esplicatori della linea politica di FI in luogo di persuadere inducono alla fuga miriadi di potenziali elettori, come è possibile che il partito berlusconiano non percepisca che l'avversario endemico da sconfiggere non è il pur calamitoso Movimento 5 Stelle ma il PD nel quale persistono intruppati gli incalliti comunisti eterni, tali per immarcescibile pre-giudizio che le occorrenze della realtà mai non scalfiscono? Come avviene che un partito in passato determinato e propositivo non arrivi a comprendere che criticare genericamente le scelte e le decisioni del Governo è gesto sterile se non si corredano le critiche con proposte operative chiare, motivate ed autenticamente operative (come si comporta in certi settori dell'agire politico Matteo Salvini, pervenuto fuor dell'alleanza di centro destra al potere governativo e finora, tra altro, eccellente comunicatore)? Pubblicazione: 12 04 2019 (in blog di Antonio Socci, 28 ottobre 2018) Luciano Lelli Del populismo Ci sono individui (mi riferisco in particolare a politicanti e scribi - anche vacui chiacchieratori - sé dicenti "progressisti", incistati ovviamente in qualche scoglio dell'arcipelago della cosiddetta sinistra) i quali in scritti ed emissioni vocali ogni tre termini buttano fuori di bocca la malfamata parole "Populismo". Naturalmente seguendo il mainstream tracciato dagli orientatori di maggiore autorevolezza, senza essersi mai presa la briga di capire il lessema, di studiarne la connotazione concettuale e storica. In questo intervento critico con asprezza tali egutturatori inconsapevoli di ovvietà e banalità e tento di apportare al riguardo una qualche se pure assai sintetica chiarificazione illuminativa Pubblicazione: 22 03 2019 Luciano Lelli A proposito di parole adoperate a guisa di pietre Sono le parole a cui alludo nel titolo fascismo, razzismo, populismo, sovranismo. In merito alle prime tre ho già riflettuto in altri interventi di questa rivista. Quasi sicuramente anche in avvenire riguardo ad esse mi intratterrò. Come si sa, esse vengono egutturate ad ogni pie' sospinto dai politicastri (in specie da quelli che si compiacciono d'essere "sinistri") e dai se dicenti intellettuali, anch'essi per lo più incistati a sinistra. Vengono scagliate fuori di bocca quali pietre perché gli utenti non dimostrano la minima avvertenza della loro articolazione concettuale e storica, le sbattono nelle loro affabulazioni come se fossero del tutto univoche, universalmente condivise o da condividere. Quasi grottesca è la circostanza che i propalatori del quartetto di termini di sostanza tutta tenebrosa non s'avvedano del fatto che, con alta e reiterata frequenza, loro stessi sono portatori viziosi dei disvalori sulle menzionate brutte parole caricati Pubblicazione: 13 03 2019 Luciano Lelli Fascismo e antifascismo (rosso): facce speculari, stessa razza Questo articolo (cronologicamente un po' datato, ma tuttora perfettamente attuale) si inoltra in considerazioni argomentative concernenti il Fascismo storico e il Fascismo ontologico, aspramente rampognando gli usi strumentali del termine Fascismo privilegiati dalle genti di sinistra. Le quali non s'avvedono del fatto che con la feroce virulenza avversativa che le connota in realtà si collocano senza scampo entro la categoria storica e ontologica del Fascismo. E' poi stupefascente che le masnade ideologiche menzionate adoperino questo come altri designatori semantici (razzismo, populismo, sovranismo, .....) come se fossere macigni da scagliare ad ogni pie' sospinto dentro i discorsi, senza tentare neppure un minimo sforzo di interpretazione razionale, di svincolamento dalle spire strangolanti dell'ideologia nella quale si avvoltolano Pubblicazione: 04 03 2019 Antonio Socci Ecco perché nessuno vuole ricordare il centenario del Gulag Il Comunismo è, assieme al Nazi-Fascismo, il regime politico più malvagio ed esecrabile della storia. Malgrado tale "infernale" evidenza tuttora masse di demenziali e forse criminali individui negano siffatta circostanza, pure razionalmente inconfutabile. I meno ostinati nel rigetto addossano i crimini alla figura demoniaca di Stalin; in verità però i Gulag, luoghi di annientamento delle persone umane, sono stati messi in azione cent'anni fa, all'esordio del Comunismo leniniano. La pervicacia negazionista è particolarmente atroce e condivisa in Italia. Ancora pochi decenni fa, quando Solgenitsin rivelava al mondo l'orrore dei lager comunisti, un individuo, destinato a diventare pessimo presidente della Repubblica, accusava il perseguitato e insigne scrittore di falsità e sudditanza all'ideologia anti-comunista Pubblicazione: 27 02 2019 (in Libero, 3 febbraio 2019) Luciano Lelli Ricognizioni ad ampio raggio, non poco esacerbate Una doppia argomentazione. Concernente la prima una improvvisa tensione rivelativa su una parola che pure attiene a una pratica della lingua abbastanza usuale, profeta. Con espressione di un misticheggiante vagheggiamento ad essere profeta, per concorrere, con immeditezza e concretezza di compartecipazione, allo svelamento dei disegni esoterici dell'Onnipotente agli individui umani. La seconda argomentazione scende a discettare sul maggiore problema sociale e culturale dell'Europa contemporanea, ovvero sia l'invasione di immigrati clandestini in prevalenza islamici, non contrastata con ogni mezzo e quindi destinata a distruggere la civilizzazione e l'identità europee. La critica colpisce con particolare acrimonia l'atteggiamento autolesionista e acefalo della Chiesa presieduta dall'iman Bergoglio che, in luogo di seguitare nella tradizionale e millenaria difesa del Cristianesimo e di coloro che ad esso aderiscono, incoraggia l'invasione e la conseguente distruzione di sé, vaticinata dal Maometto, sognante la mezzaluna islamica garrente sulla cupola di san Pietro (nel suo tempo, per altro, non ancora edificata) Pubblicazione: 25 02 2019 Luciano Lelli Mia professione di fede in quanto liberale conservatore Il testo qui presentato costituisce al momento il mio manifesto antropologico, nel quale, con serrata e assillante argomentazione, mi sforzo di configurarmi dal punto di vista ideale, valoriale, politico. Ho molto intensamente riflettuto sulla problematica: dopo un percorso di adesione a principi e idealità protratto per decenni - e di distanziazione prevalentemente perentoria dalle lusinghe delle ideologie e delle verità ritenute ingenuamente e protervamente catturabili senza limitazioni, in totalità di appropriazione - ritengo che solo nella dottrina del "liberalismo" ideale, valoriale, culturale io mi possa riconoscere. Alla parola chiave trascelta abbino l'attributo "conservatore", precisato però che non adopero il termine nell'accezione stantia e abusata generalmente prevalente, ma emendato dal vecchiume semantico, caricato di declinazioni con piena intenzionalità rinverdite. Nel testo m'avvalgo inoltre di una serie di parole attinenti al liberalismo che distanziano la mia concezione (così sostanziata d'alcuni connotati fortemente personalizzati) da quella stanca, rituale, minimalistica con cui in prevalenza la luminosa espressione (e il complesso di comportamenti individuali e sociali ad essa sotteso) è diffusamente mal trattata Pubblicazione: 05 01 2019 Antonio Socci Se Dio è morto ... Alcune voci autorevoli denunciano l'anticristianesimo delle elite. Da cui deriva l'attuale agonia (anche economica) dell'Europa e dell'Occidente Una analisi, molto condivisibile, delle ragioni che provocano la sempre più grave crisi dell'Europa e dell'Occidente. Due le componenti più catastrofiche: la perdità individuale e sociale dell'identità e il conseguente inaridimento delle radici giudaico-cristiane. Il laicismo oggi imperante in Europa, sempre più protervo e sfrontato nella sua pretesa di occupazione integrale delle coscienze, è il fattore più catastrofico del dissolvimento che inesorabile nullifica Europa e Occidente. E' addirittura stupefacente la circostanza che i sé dicenti leader non s'avvedano dell'esiziale pericolo che incombe e che addirittura concorrano con l'ignavia, l'ideologismo, la miseria etica, la mancanza di forza e di coraggio che è loro tratto costitutivo all'affermazione dell'annientamento. Senza identità e radici persone e nazioni diventano sagome di nebbia, incapaci di controbattere la ferocia in specie degli islamici, incistati in una identità religiosa demenziale ma fortissima, per l'adesione a-razionale ad essa di milioni e milioni di obnubilati adepti, intrisi di spirito di morte Pubblicazione: 12 12 2018 (in Libero, 28 luglio 2016) Ernesto Galli Della Loggia Spaesati e deboli noi europei e la paura del declino Questa analisi risale a oltre due anni fa, ma conserva intatta tutta la sua pregnanza, anzi, diventa sempre più evidente che quella strangolante l'Europa è una vera e propria "crisi di civiltà". Il politologo è circostanziato nella rilevazione dei sentimenti, delle debolezze, della rassegnazione, del pessimismo esistenziale che attanagliano gli Europei: non si diffonde però nella individuazione dei comportamenti auspicabili in grado di contrastare l'esiziale deriva. Ne elenco alcuni, senza minimalmente argomentarli: orgoglio della propria grandezza per il contributo dato alla civilizzazione umana; radicamento nella straordinaria cultura prodotta, senza dubbio la più qualitativa costruita nel mondo; determinazione a preservare con ogni mezzo la propria identità; solidarietà intensissima tra i popoli costituenti la gens europea; potenziamento della forza militare unitaria come strumento atto a mantenere con massimi decoro e dignità la propria collocazione nel concerto delle potenze del globo e ad evitare che parassiti e aggressori d'ogni risma e provenienza approdino (continuino a riversarsi) nel Vecchio Continente con il proposito di installarvisi quali sgraditi, alieni e distruttivi conviventi,..... Pubblicazione: 07 10 2018 (in Corriere della Sera, 25 luglio 2016) Rita Bonfiglioli, Luciano Lelli Per una programmazione sistematica del lavoro educativo: principi teorici e proposte applicative Dopo affannosa ed ostinata ricerca, sono infine riuscito a scovare in recondito anfratto della biblioteca il dattiloscritto elaborato assieme alla compianta collega, prima direttrice didattica poi ispettrice tecnica, Rita Bonfiglioli. Stranamente esso non reca data: dalla bibliografia che correda lo scritto e da alcuni collegamenti mnemonici inferisco che la stesura sia collocabile nell'anno 1985 o negli immediati dintorni dello stesso. Dopo la data menzionata, sulla programmazione la ricerca pedagogica non ha prodotto molto, in precedenza invece, per oltre un decennio, attivissima nello studio della medesima in tutto lo spettro delle sue specificità costitutive. Di recente si è registrata una certa ripresa di interesse per la tematica della quale questa argomentazione si sostanzia: abbandonato il termine designativo programmazione sostituito con quello progettazione (non ignorato nel contributo qui proposto, con assimilazione semantica delle due parole chiave). Sono ben consapevole del rischio di parzialità che corro, essendo io dello scritto co-autore: ritengo ugualmente però che, rispetto a questa abbastanza datata riflessione, le messe a punto successive sulla tematica non aggiungano presso che nulla alla matrice cognitiva qui identificata, tra l'altro configurata con linguaggio estremamente rigoroso che per la struttura privilegiata richiama esplicitamente la maniera d'argomentare inventata da Ludwig Wittgenstein nel suo fondamentale Tractatus logico-philosophicus. All'inizio di un anno scolastico grigio, nel quale non traspaiono (in proiezione generale e collettiva) pulsioni e stimolazioni di alto livello, in cui la tensione positiva esercitata dall'azione della vigente compagine governativa è ai minimi storici, ritengo immodestamente che gli insegnanti trarrebbero spunti di buona caratura per impostare, essendo immanente un protratto crepuscolo, i loro percorsi di prefigurazione operativa. Pubblicazione: 20 09 2018 Magdi Cristiano Allam Denuncio lo Stato che sostituisce la popolazione italiana con una umanità meticcia Intervento elaborato due anni fa ma per molti versi ancora attuale. Fortunatamente la stragrande maggioranza degli italiani ha ormai compreso il pericolo mortale costituito dall'invasione degli immigrati clandestini e ha cacciato con ignominia dal governo i minus habentes del sé dicente partito democratico. Il quale, malgrado i segnali inconfutabili di dissenso della gente e le batoste elettorali, persiste imperterrito nella politica di distruzione del Paese, di avversione ormai endemica nei riguardi dei cittadini italiani e di sostegno acefalico dell'invasione (che non è di giovamento alcuno neppure per i clandestini che vorrebbero malgrado tutto seguitare a riversarsi qui, trattati dai buonisti alla stregua di fanciulli irrazionali, senza decoro, senza dignità, che si possono collocare e spostare a guisa di bestiole subumane da un luogo all'altro, nutrendole senza minimo loro contributo a guisa di cucciolotti sempre mentalmente immaturi. Il nuovo ministro dell'Interno Matteo Salvini cerca con lodevolissima fermezza di invertire l'osceno pluriennale andazzo: contrastato, odiato, vilipeso da tutti i mentecatti della Penisola, compresi quelli seguaci del ripugnante guitto genovese con i quali intruppandosi si è incaponito sciaguratamente a tentare, fuori da ogni logica, di governare questo comatoso Paese Pubblicazione: 22 08 2018 (in il Giornale, 25 settembre 2016) Dario Antiseri In Italia stiamo per inventare la "tirannia della minoranza" Il titolo del saggio si riferisce al pericolo corso dalla Nazione italiana se avesse prevalso il sì nel referendum costituzionale sostenuto in primis dal duo Boschi-Renzi, per buona sorte rigettato da clamorosa maggioranza di cittadini. Il testo però, a prescindere da tale contingenza, analizza i principi peculiari del liberalismo nella gestione dello Stato, con serrata icasticità argomentativa, avendo come prestigiosi e illuminati referenti politologici gli esimi maestri di "Economia" Ludwig von Mises e Friedrich von Hayek Pubblicazione: 18 08 2018 (in il Giornale, 4 settembre 2016) Luciano Lelli Dichiarazione di voto in forma di endorsement a persone Domani, vivaddio, si vota, per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Dpo un settennio di governi nella messa in scena dei quali i cittadini non hanno avuto neppure uno straccio di voce in capitolo. Ormai presso che tutti i partiti sono divenuti organismi fatiscenti, privi di valori, ideali, principi fondativi, a un passo dal coma. Che fare, allora? Astenersi dalla partecipazione all'opportunità di contare se pure minimalmente, come domani milioni di disgustati italiani faranno? No. Io però non voterò propriamente per un partito, ma specificatamente per persone che conosco, stimo e ritengo dotate di capacità e vocazione a operare per il conseguimento del bene comune. Essi sono Anna Maria Bernini e Galeazzo Bignami, proposti da Forza Italia, tra i partiti in lizza il meno peggio. Ad essi e a FI chiedo e raccomando di affrontare prioritariamente le problematiche nel testo che segue condensate in decalogo. Pubblicazione: 03 03 2018 Ernesto Galli della Loggia L'abbandono della scuola al tempo dell'abdicazione della politica Un ampio editoriale di Galli della Loggia che analizza, in prevalente prospettiva diacronica, la crisi secondo il suo avviso progressiva della scuola italiana. L'argomentazione è stimolante non tanto per le tesi di cui si sostanzia quanto per le questioni che pone in campo. Molte delle considerazioni sostenute dall'editorialista risultano notevolmente condivisibili; su altre invece è meno immediata l'espressione del consenso. Per esemplificare: mi pare poco fondata la tesi che all'incirca dagli Anni Sessanta del secolo scorso i politici hanno tralasciato - contrariamente a quanto prima avveniva - di occuparsi della scuola, in quanto istituzione ostica da gestire. In verità hanno continuato a gestirla ma in prevalenza malamente (eccetto alcuni ministri di buon rilievo e in qualche caso ottimo: cito, senza addentrarmi troppo addietro nel tempo, Guido Bodrato, Salvatore Valitutti, Franca Falcucci, Letizia Moratti, ....). Il fatto è che soprattutto i governi di centro sinistra (con la connivenza spartitoria della Democrazia Cristiana) hanno lasciato che imperversasse per decenni nella scuola l'ideologismo prima marxista quindi latamente "sinistro", alla cattiva incidenza del quale danni di enorme entità sono imputabili. Ancora, non mi pare particolarmente azzeccata la tesi che guasti consistenti alla salute della scuola hanno arrecato gli esperti, lasciati comandare dopo la ritirata dei politici. Vero è che parecchi sé dicenti esperti ne hanno combinate di cotte e di crude, ma altri (mi vengono subito in mente gli elaboratori dei programmi della scuola primaria del 1985) hanno operato con lucidità e lungimirante impostazione culturale. Anche in precedenza, poi, i politici si avvalevano degli esperti: il grande Giovanni Gentile, per evocare un nome di eccezionale rilievo, nell'approntamento della sua prestigiosa riforma avviata nel 1923 ricorse alla sapienza didattica, tra altri, di Giuseppe Lombardo Radice. Galli della Loggia asserisce che a rovinare ulteriormente la scuola sono intervenute due componenti (che egli definisce "dispositivi"), la tecnica (suppongo che si riferisca alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione) e l'autonomia. Anche in merito a detti due "dispositivi" ritengo che la loro compartecipazione ai processi formativi sia più complessa e più articolata di quanto lo studioso inclina a reputare, non necessariamente e su tutta la linea di segno negativo e distruttivo. Comunque, ribadisco, Galli della Loggia è da apprezzare: stavolta non sempre per le soluzioni e le tesi che sostiene bensì per i reali problemi che stimola ad affrontare e approfondire Pubblicazione: 04 03 2017 (in Corriere della Sera, 15 gennaio 2017) Luciano Lelli Quindici ragioni di diniego nel referendum concernente la cosiddetta riforma costituzionale Il 4 dicembre p.v. i cittadini italiani sono chiamati ad approvare o rigettare la cosiddetta riforma costituzionale, puntigliosamente elaborata e ferocemente sostenuta dall'inquilino di Palazzo Chigi e dal suo cerchio magico, gabellata come "cambiamento" che arrecherà all'Italia benefici e vantaggi inenarrabili. Io ho letto con spasmodica acribia e postillato il testo, ho ascoltato le diatribe sempre di basso livello culturale, etico e politico di sostenitori e affossatori. Ritengo che per il Paese i giovamenti dell'innovazione siano inferiori al rigetto della stessa, anche perché non di riforma grandiosa si tratta ma di piccolo inutile cambiamento, che ulteriormente divide una Nazione la quale invece necessiterebbe di condivisione, rispetto, tolleranza, comprensione, civic religion. Quindici sono le ragioni principali del mio perentorio dissenso Pubblicazione: 30 11 2016 Luciano Lelli Cittadini, Stato e patto sociale La convivenza umana è regolata da un patto permanente tra cittadini e Stato. I cittadini rinunciano a certi comportamenti e si assoggettano a esborsi di denaro, lo Stato si impegna a garantire sicurezza, esercizio dei diritti, difesa dai nemici esterni e dagli eversori interni. Che cosa succede se uno Stato, imbelle, inetto, colluso con gli stranieri vogliosi di invadere, incline al latrocio e all'irrazionalità, agisce in maniera diametralmente opposta a quello che sarebbe il suo compito istituzionale? I cittadini possono legittimamente prendere atto del fatto che il patto sociale è stato infranto e disconoscere lo Stato traditore, con ogni mezzo oppositivo, anche violento. Ciò è accaduto un'infinità di volte lungo il corso della storia. Nulla autorizza a ritenere che uno condizione di "guerra civile" non divampi di nuovo, per rimuovere i governanti indegni e ripristinare l'indispensabile rapporto di fiducia e spirito di servizio tra cittadini e Stato Pubblicazione: 04 11 2016 Ernesto Galli della Loggia Integrare senza sensi di colpa Riflessione di estrema pertinenza, condivisibile senza riserve, sul più drammatico problema che affligge l'Europa, per colpa dei suoi ultramediocri governanti lontano da una accettabile soluzione, anzi in fase di aggravamento progressivo. Galli della Loggia evidenzia con lucido disincanto le modalità in cui dovrebbe avvenire l'integrazione culturale dei pretendenti africani e asiatici a sedere da commensali al tavolo attorno al quale gli europei si nutrono (senza avere gli immigrati in nessun modo contribuito ad apparecchiarlo con i propri lavoro e fatica). E' pienamente consapevole che detta integrazione ha forma e sostanza d'utopia, perché gli invasori, radicati nella propria cultura - così come tutti gli individui umani - non hanno intenzione alcuna di integrarsi. Sic stantibus rebus, due le soluzioni virtualmente praticabili: l'assimilazione (acculturazione) coatta e perentoria dei venienti indesiderati e, nel caso assai probabile di loro renitenza a "cambiare pelle", espulsioni in massa e impedimento manu militari dell'invasione. Tertium non datur, quali che siano le farneticazioni di individui tipo Bergoglio e Boldrini e di tal genia di invasati autodistruttori sodali e sostenitori. Pubblicazione: 22 06 2016 (in Corriere della Sera, 10 gennaio 2016) Luciano Lelli Funzione civilizzatrice della letteratura all'esordio del Terzo Millennio Nel contesto non esaltante di una contemporaneità la quale, invece di progredire, inclina a precipitare in un processo di catabasi, per quanto concerne la componente spirituale della persona umana, la vocazione alla cultura alta, il sentimento della bellezza come valore apicale in grado di apportare luce e salvezza, il saggio si interroga sulla funzione che la letteratura può esplicare all'inizio (moscio) di questo Terzo Millennio. Molti aspetti e risvolti vengono indagati in ottica sincronica e diacronica, ricorrendo quale referente concettuale con frequenza alle teorizzazioni di Roman Jakobson. A conclusione dell'argomentazione il saggio conferma che per una esistenza autentica, sostanziata di dignità, ogni persona umana e le comunità necessitano della letteratura quale arte in grado di esaltare i valori della parola come Logos, di riverberare nella contingenza dell'esserci di ciascuno e di tutti l'aroma del divino che in ogni persona umana probabilmente alberga Pubblicazione: 01 06 2016 Luciano Lelli Oltre il modello tradizionale di scuola: la rivoluzione della didattica come salvezza Malgrado la sequenza di riforme da decenni tentate, malgrado la cosiddetta "Buona Scuola" dal governo Renzi varata con apposita farraginosa norma al suono della grancassa, secondo lo stile tonitruante del personaggio che governa il Paese senza che mai i cittadini l'abbiano a tale funzione eletto, il sistema scolastico italiano continua a evidenziare negatività angustianti, non in decrescenza ma in inesorabile lievitazione. Il saggio dalla corrente presentazione introdotto argomenta sui motivi della crisi permanente e anzi progressiva che imperterrita incombe. Proprio per l'ostinazione con cui la catastrofica disfunzione persiste, pur senza rassegnazione al peggio, va comunque realisticamente convenuto che almeno in tempi razionalmente controllabili una palingenesi a 360 gradi del sistema scolastico, un suo miglioramento radicale è utopia. Una implementazione parziale però, in grado di rendere meno buio il quadro, è con buona probabilità attuabile: mediante una riqualificazione in profondità e in ampiezza delle pratiche didattiche, tenendo conto delle tecnologie informatiche e telematiche e approfittando dell'opportunità da esse consentita per far lievitare la caratura formativa della didattica. In tale prospettiva di grande suggestione è l'impostazione denominata "classe rovesciata", nel saggio considerata e discussa (anche se a dire il vero la denominazione non risulta propriamente esaltante .....) Pubblicazione: 23 05 2016 (in Dirigere la scuola, n. 2 Febbraio 2016, Euroedizioni Torino) Luciano Lelli Muri e praterie Bergoglio l'alieno cascato sul Vaticano dall'altro mondo ha per l'ennesima volta egutturato che l'Europa deve lasciare entrare tutti gli aspiranti ad invaderla e soggiogarla, costruendo non muri bensì ponti. Ennesima dimostrazione del fatto che l'invididuo nulla intende e perciò è costretto a buttare fuori di bocca grottesche assurdità. In effetti i muri sono indispensabili e da sempre edificati a difesa e per salvaguardia della imprescindibile sicurezza al fine di dignitosamente esistere. I ponti poi non sono mai stati tirati su per lasciare a chiunque di scorrazzarvi sopra ad libitum, bensì per regolamentare i transiti, spesso per impedirli (ponti levatoi, ponti ad arte distrutti). Non di rado, ancora, sono serviti per irrompere con armi, bagagli e salmerie nel territori dei nemici. E dunque, usque tandem, Bergoglie, abutere patientia nostra? Torna, te lo chiediamo supplici, a far danno nella tua terra natale ai confini del mondo ..... Pubblicazione: 09 05 2016 Luciano Lelli 'La montagna magica' di Thomas Mann: testo narrativo epocale nella letteratura del Novecento Ho riletto, con degustazione protratta per oltre quattro anni, il capolavoro narrativo di Thomas Mann, tale secondo il mio convinto apprezzamento, anche se il sommo, prolifico scrittore tedesco di opere di rilevanza culturale e artistica eminentissima ne ha elaborate più d’una. La rilettura è stata motivata dalla pubblicazione un quinquennio addietro di una nuova traduzione in italiano del magistrale romanzo (con i tipi di Mondadori, nella prestigiosa collana «I Meridiani», al quale, tra l’altro, è stato mutato il titolo trascelto nella prima “versione”, ormai insediatosi nell’immaginario collettivo dei lettori e in sé estremamente suggestivo, oggigiorno però ritenuto filologicamente inappropriato (La montagna incantata, sostituito, appunto, con il più aderente all’intenzione designativa di Mann La montagna magica) [continua .....] Pubblicazione: 15 04 2016 Luciano Lelli In morte di Umberto Eco In occasione dell'improvviso decesso di Umberto Eco, mie evocazioni e considerazioni sul personaggio. Pur avendolo intensamente frequentato per decenni, sia come fruitore delle sue lezioni di semiotica presso l'Università di Bologna (senza essere mai stato sue allievo effettivo) che come lettore attento di buona parte della sua vastissima produzione (articoli, saggi, romanzi, ....) non ho mai percepito Eco quale autentico maestro di cultura. Svariati aspetti dei suoi testi argomentativi e narrativi (fatta eccezione de "Il nome della rosa") non mi hanno mai convinto, parsimi più scintillanti in superficie che rigorosi e ineccebibili sul piano epistemologico ed estetico. Su di lui per decenni si è riversata l'attenzione riverente di miriadi di fan: però, soprattutto i suoi romanzi, tutti quelli posteriori a "Il nome della rosa", sono secondo il mio giudizio di una debolezza artistica desolante, malgrado l'applauso dei lettori (chissà se poi effettivamente tali .....) obnubilati e comunque ammiranti a prescindere, al cospetto dell'uomo baciato da un successo mondiale Pubblicazione: 30 03 2016 Luciano Lelli Dall'arte della filosofia alla filosofia in arte: metamorfosi di Luciano Nanni in Nanni Menetti Questo saggio ripercorre criticamente il cammino culturale e artistico compiuto finora da Luciano Nanni, studioso e docente universitario di problematiche estetiche ed epistemologiche, poeta, artista iconico attivo negli ultimi trent'anni in sperimentazioni tra le più originali e dense di consapevolezza culturale del panorama artistico contemporaneo (chirografie e criografie, queste in collaborazione con la natura/gelo e la ri-denominazione di sé come "Nanni Menetti"). Il filosofo e l'artista in Nanni (Menetti) intrecciano gli itinerari di ricerca, conoscenza ed espressione con coerenza e sequenzialità presso che "uniche", apportando ai fruitori un flusso ininterrotto di illuminazioni intellettuali e stimolazioni estetiche: nel merito di questioni capitali quali la comunicazione, la mimesi, la rappresentazione, l'artisticità, la cultura, ..... Pubblicazione: 24 11 2015 Francesco Borgonovo Renaud Camus: "Gli immigrati sono l'arma dei nuovi comunisti" Intervista a un acuto, lucido e disincantato intellettuale francese sulla tematica capitale dell'invasione dell'Europa da parte di orde africane e medio-orientali in egemone percentuale islamiche, quindi endemicamente nemiche, subita con imbelle rassegnazione. Responsabili principali del crimine in atto distruttore della civiltà europea i comunisti come sempre odiatori per vocazione ontologica Pubblicazione 12 11 2015 (in Libero, 5 ottobre 2015) Michele Ainis Riforma della scuola Una legge, 25 mila parole Al via il nuovo anno scolastico. Sotto il segno de "la Buona Scuola", ovvero le innovazioni introdotte nel (cattivo) funzionamento del sistema scolastico italiano dalla legge 13 luglio 2015, n. 107. Imposta, avversatissima da quasi tutto il mondo della scuola che minaccia avverso di essa una opposizione forsennata e il varo di un referendum abrogativo. Ainis nel commento che segue non entra nel merito sostanziale della norma varata. Rileva l'abnormità strutturale della stessa (un solo articolo costituito da gragnuola di ben 212 commi!). A ciò si aggiunga il disordine sovrano, la delirante rinfusa con cui le questioni sono affastellate e la scrittura, di bassissimo conio stilistico, ridondante, banale, morfologicamente e sintatticamente zoppicante e inciampante. Ma al MIUR non c'è proprio più nessuno in grado di di dare un minimo di decoro formale alle norme emanate? Pubblicazione: 14 09 2015 (in Corriere della Sera, 26 giugno 2015) Ernesto Galli della Loggia Cattiva coscienza europea L'Europa è in fase di invasione, da parte principalmente di orde mussulmane. Arrivano a centinaia di migliaia i cosiddetti migranti (immigrati clandestini), in percentuale maggioritaria di fede maomettana, molti di essi qui inviati dal nemico endemico e storico (l'Islam nelle sue attuali più feroci e aggressive espressioni politiche) per fungere da "quinta colonna" interna quando verrà scatenato l'attacco vero e proprio. I più dementi governanti della storia al potere oggigiorno in Europa di fronte all'immane pericolo permangono sordi e ciechi, anzi, favoriscono, tranne alcuni, l'invasione, preoccupati dell'accoglienza invece che dell'opposizione dura, recisa e integrale all'aggressione. Del resto che cosa ci si può aspettare da Paesi che sono atterriti perfino dalla parola guerra, hanno smantellato arsenali bellici e ridotte al minimo le forze armate, piuttosto che combattere sono disposti a offrire le terga? Pubblicazione 04 09 2015 (in Corriere della Sera, 16 febbraio 2015) Maurizio Belpietro Il Bergoglio verde non mi convince Commento a caldo della sé dicente enciclica bergogliana "Laudato si'", che il giornalista analizza con spirito critico acuminato non tacendo per altro alcune ragioni di consenso. Dopo puntigliosissima lettura il mio giudizio su tale testo è molto più negativo, anzi, ritengo che mai nella storia bimillenaria della Chiesa un pontefice abbia emesso un documento così privo di sacralità, ideologizzato, estremistico, tutto versato sul materiale e sul sociale, senza un alito di spiritualità o un riverbero di trascendenza. Scritto tra l'altro in stile mediocrissimo, farcito di strafalcioni e oscurità espressive. Mi spiace di dover assumere un atteggiamento tanto negativo ma questo individuo conferma tutta la sua pochezza e una incontrollata pericolosità. Se dura a lungo al vertice della Chiesa, istituzione già in crisi comatosa, questo tizio la distrugge (a meno che non intervenga ad azzerarne le improvvide iniziative la .....Divina Provvidenza) Pubblicazione: 30 082015 (in Libero, 19 giugno 2015) Luciano Lelli E' in corso la Jiahd: Allah la vuole, come recita il Corano Questo saggio è stato scritto mesi fa (agosto 2014), sotto l'impressione suscitata dalla spaventosa quantità di mostruosi eccidi compiuti da fondamentalisti islamici e a commento d'una lettura accuratissima e approfondita del Corano. Da allora la situazione si è ulteriormente aggravata, a seguito in particolare della strage di Parigi compiuta da fanatici maomettani che hanno massacrato quasi al completo i redattori della rivista satirica Charlie Hebdo. E' vergognosa l'ignavia dell'Europa che, malgrado l'epidermica indignazione per l'attacco a Parigi, rifiuta di prendere coscienza d'una evidenza solare. L'Islam è religione del male assoluto, i satana che decapitano, crocifiggono, ammazzano con una pluralità di armi ne sono interpreti esemplari e coerenti. Senza un improbabile soprassalto di coscienza, l'Europa è perduta Pubblicazione: 10 02 2015 Vittorio Messori La svolta, i dubbi Con imbarazzo, cautela e palesamento di vivo disagio, uno degli intellettuali cattolici italiani di maggiore rilevanza è presso che costretto a confessare le perplessità che generano in lui molti dei comportamenti dell'attuale vescovo di Roma (papa?) Bergoglio/Francesco. Con perfetta aderenza a quanto impone ai credenti la dottrina, Messori vorrebbe astenersi dal giudicare, rimettendosi all'onniscienza e alla gestione del mistero peculiari dello Spirito Santo. Io, pur affiliato alla Chiesa per cultura e tradizione, non soggiaccio alle remore che frenano Messori e sostengo senza infingimenti che Bergoglio è uno dei peggiori pontefici della storia e che il Paraclito, quando ne ha consentito l'elezione al Soglio, si è troppo affidato all'iniziativa di nient'affatto lungimiranti cardinali Pubblicazione: 29 12 2014 (in Corriere della Sera, 24 dicembre 2014) Ernesto Galli della Loggia Argini infranti di una comunità Impietosa ed esemplare analisi della situazione complessiva dell'Italia odierna. Crisi generalizzata e senza segnali evidenti di riscatto. Un'accozzaglia di individui (non un popolo) vocati alla nequizia come le famigerate caste. E un premier, non eletto, maestro di chiacchiere ma sul piano della comprensione dei problemi e realizzativo nullo Pubblicazione: 26 12 2014 (in Corriere della Sera, 11 novembre 2014) Luciano Lelli Riflessione dolente sull'impazzamento inesorabile del Male Costretto dalla reiterazione angosciosa di abominevoli eventi ad occuparmi ancora di una tematica centrale nei miei interessi speculativi ed etici, quella dell’immanenza del Male. Enumero accadimenti recenti intrisi di orrida malvagità. Pubblicazione: 24 10 2014 Giampaolo Pansa Matteo Renzi, un Ganassa pericoloso a Palazzo Chigi "Adesso non ci può fermare più nessuno!" ha esclamato Matteo Renzi subito dopo il primo voto sulla riforma del Senato. Secondo un'altra versione, anche questa raccolta dai media, avrebbe strillato: "Nessuno può fermare il cambiamento!" Ma è la medesima cosa. ..... Pubblicazione: 13 10 2014 (in Libero, 11 agosto 2014 Luciano Lelli Apologo: Il misteriosissimo caso della Madonna di San Luca, riapparsa sul colle della Guardia appena discesa secondo tradizione in città Narrazione parenetica ispirata dal disgusto provato il giorno della discesa in città dal colle della Guardia della Madonna di San Luca: configurazione estetica di Bologna ogni giorno più orrida per presenza e reiterazione implacabile su tutti i muri di scarabocchi, grafemi osceni, segnacci, glifi identificativi dei miserabili autori. Nei paraggi della Cattedrale di San Pietro suonacci cacofonici da un profluvio di tamburi e bongòs e un inverecondo "mercato delle vacche". Per non parlare della gentaglia deambulante: bevitori di birra e d'altri più micidiali alcolici attaccati alle bottiglie, grassoni e grassone anche di di poca età esibenti carnacce tatuate e/o debordanti impudicamente denudate. Uno spettacolo abbietto suscitante ritengo non solo in me un repulsione cosmica Pubblicazione: 23 06 2014 Giuliano Ferrara Una farsa chiamata giustizia In un giorno d'infamia nel quale il leader dei moderati italiani da magistratura ferocemente esondante viene umiliato a seguito di condanna che grida vendetta al cospetto di Dio e degli uomini Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato Sono piuttosto un realista che un apocalittico. Ma ora bisogna dirla tutta. Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato. Nessuno può tirarsi fuori dal giudizio. Nessuno può rifugiarsi, come fossero uno schema neutrale, tecnico, dietro le surreali condanne nei processi Ruby1 e Ruby2 o al riparo delle procedure dell'accusa nell'imminente Ruby3 ovvero la devastante pretesa dei pm di Milano di estendere all'imputato e alla sua intera difesa, testimoni e avvocati, le accuse di ostruzione della giustizia e falsa testimonianza [continua .....] Pubblicazione 10 04 2014 (in il Giornale, 24 novembre 2013)
Luciano Lelli Viaggio a Venezia per visita alla Biennale d'arte 2015 Rosanna ed io, in coppia, implacabili visitatori di ogni biennale d'arte veneziana da trent'anni all'incirca (io frequentatore dell'evento da poco meno che quarant'anni). Presso che mai ho tratto dall'approccio il minimo diletto estetico, anzi, ho praticamente sempre ritenuto l'approccio alla rassegna un esercizio di sofferenza an-estetica. Quindi mai consenso sul piano del gusto alle innumerevoli "cose" esposte e visionate, anche se ovviamente le più che molteplici visite mi hanno consentito una conoscenza sistematica delle evoluzioni dell'arte visiva contemporanea. Ad ogni replica invariabilmente ho sostenuto che quella appena fruita era la più abbietta biennale da me frequentata. Anche quest'anno replico l'apprezzamento, convinto che il curatore Enwui Enwezor allestendo l'espoziozione sotto il titolo complessivo di "All the world's Futures" sia riuscito a battere sulla strada della bruttezza e dell'insignificanza tutti i suoi predecessori. Ma, forse, è destino endemico dell'arte contemporanea una catabasi infinita, mai pervenendo a toccare il fondo dell'insensatezza, che ogni volta si abbassa vieppiù Pubblicazione: 13 12 2015 Luciano Lelli Emozioni e ragionamenti dopo l'ennesimo eccidio perpetrato a Parigi da islamici A oltre 10 giorni dalla strage degli innocenti selvaggiamente compiuta da esecutori duri e puri dei dettami del Corano, l'Europa ancora in angoscia, sostanzialmente incapace di intendere e reagire. I comportamenti più insulsi quelli dei governanti italioti, pavidi e ignobili nel loro buonismi d'accatto che arrecherà solo disastri. Pietosamente cianciano: non è guerra e tanto meno scontro di civiltà. Invece è ripresa del conflitto endemico per secoli sostenuto (finora perso) dagli adepti dell'Islam contro l'Occidente ed è scontro di civiltà, per palese intenzione in tal senso delle orde maomettane, anche se l'imbelle controparte flebilmente nega e a guisa di struzzo infossa la testa nella sabbia, stupidamente confidando nella clemenza del ferocissimo aggressore Pubblicazione: 24 11 2015 Angelo Panebianco Rimettere i piedi per terra L'Europa dorme, cincischia, i suoi capi sparano sentenze spesso farcite di inaudita stupidità, gli europei si trastullano con la pace, il dialogo, la collaborazione tra i popoli. Da settant'anni una minaccia bellica globale sostanzialmente non ci pende sulla testa (la possibilità di una estinzione nucleare di tutti non è mai stata ritenuta davvero realistica). Ma l'Islam, il nemico storico, non s'è adeguato a siffatto sonnacchioso irenismo e ora sogna di conquistarla finalmente e di sottometterla l'Europa dei nazareni e degli infedeli. E' un pericolo effettivo? Sì, purtroppo. Se l'Europa non potenzia al massimo il suo esercito unificato, non si convince che la guerra non è un residuo del passato ma una tragica realtà del presente, non interviene (Siria, Libia, Iraq) per combattere duramente senza pietismi e buonismi a salvaguardia delle proprie minacciate libertà e civiltà Pubblicazione: 23 09 2015 (in Corriere della Sera, 14 settembre 2015) Vittorio Feltri Integrazione sogno impossibile: l'islam vuole solo ucciderci L'Europa invasa da orde barbariche dall'Africa e dal Medio Oriente. E i governanti invece di rendersi lucidamente conto della portata e della gravità del fenomeno, subiscono, annaspano, vagolano nell'incertezza, si rassegnano all'occupazione violenta, neppure alla lontana provvedono alla difesa dei disgraziati europei (molti dei quali, in fatto di incomprensione del problema, affini agli stolidi capi). Quasi tutti coloro che nel Vecchio Continente con la massima aggressività mettono piede sono islamici, intrisi di risentimento, d'odio, di spirito di vendetta. Decisi a far fare una brutta fine ai maledetti infedeli che per secoli hanno respinto l'avanzata dei veri credenti. Prevarranno stavolta, per l'acefalia di governanti e non pensanti d'Europa. Sarà una mattanza, un'ecatombe, anche di maomettani almeno, confido; ma la soddisfazione è molto magra ..... Pubblicazione 14 09 2015 (in il Giornale, 27 giugno 2015) Antonio Socci La Chiesa che non ti aspetti: "Emigranti statevene a casa vostra" Nel momento in cui l'invasione dell'Europa dall'Africa e dal Medio e Lontano Oriente è in corso con progressiva intensità ormai più tragica che drammatica, mentre lievita giorno dopo giorno l'opposizione e l'ostilità delle popolazioni europee e di non pochi stati a questo flusso sterminato di fuggiaschi, ecco un segnale incoraggiante, argomentato con icastica lucidità da Socci: vescovi africani hanno formulato un messaggio d'esortazione per i giovani del continente nero a non emigrare, a restare nelle proprie terre impegnandosi a rendere in esse vivibile e decorosa l'esistenza, con il lavoro, la solidarietà sociale, il perseguimento del progresso civile, sociale ed economico. Tesi sostenuta nel testo è che l'emigrazione comporta più danni che benefici, per i fuggiaschi e per quanti restano. Esiste dunque una Chiesa più illuminata e cosciente di quella impersonata dal mai abbastanza esecrato Bergoglio, tra i maggiori responsabili dell'invasione e delle migliaia di morti annegati che il mostruoso esodo provoca Pubblicazione: 01 09 2015 (in Libero, 30 agosto 2015) Luciano Lelli A proposito dell'ecolalia razzismo Per millenni effettivamente l'umanità di pelle bianca ha considerato i consimili con differenze somatiche rispetto a sè (in specie le persone di pelle nera) quali esseri inferiori, da utilizzare, sfruttare, ridurre in schiavitù. Oggigiorno tale atteggiamento si è largamente dissolto e in particolare gli europei elaborano il lutto della propria passata perversità vergognandosi e marchiando coloro che non spasimano per i diversi da sé per appartenenza a culture allotrie con l'epiteto infamante di "razzismo" e con provvedimenti punitivi di svariate peculiarità. Tutto ciò promana largamente da demenza buonista. Chiunque ha il diritto di professare opinioni anche aberranti, fatta salva ovviamente ogni facoltà di replica e vietato con ogni perentorietà che dal livello degli apprezzamenti verbali si transiti ad atti lesivi degli altrui diritti. La tesi vale però anche a difesa dai migranti (immigrati clandestini) che in progressione lievitante arrecano danni agli ospiti "bianchi" che non li hanno chiamati e sono infastiditi dalla loro ingombrante e parassitaria presenza Pubblicazione: 26062015 Luciano Lelli Carneade è tornato: Renzi dileggia Alfano e turlupina Berlusconi Stracciato l'ectoplasmatico "Patto del Nazareno", Renzi il callido bulletto trionfa, imponendo quale inquilino del Colle Mattarella il grigio silente. Egli si è fatto beffe nel contempo del mediocrissimo Alfano e dell'esausto Berlusconi. Ma è costui il più malmenato dal monellaccio fiorentino. Emerge con la più cruda evidenza che Silvio Berlusconi ha concluso la sua più che ventennale vicenda politica, che gli storici non accecati da occhiali ideologici non valuteranno negativamente. Ora però, per salvaguardia della sua decorosa figura politica, bene per tutti sarebbe che egli si ritirasse dietro le quinte, consentendo all'area dei liberali, dei moderati e dei radicati negli ideali della destra "storica" di designare tramite libera scelta un nuovo leader capace d'essere contraltare efficace del Renzi da Firenze, aspirante dittatorello Pubblicazione: 10 02 2015 Giampaolo Pansa Siamo in guerra, basta pietà Pansa è uno dei pochi giornalisti italiani forniti di moralità tale che gli consente di pensare e scrivere in piena autonomia, senza condizionamento da parte del falso moralismo emanante dal 'politically correct'. Non si può pertanto non condividere la lucidissima analisi qui proposta concernente il pericolo mortale rappresentato, per la sopravvivenza della civiltà occidentale e in specie della derelitta e imbelle Europa, dall'irruzione in scena del catastrofico Califfato, punta di diamante dell'estremismo e dell'integralismo islamico. In particolare l'Italia, se non fosse purtroppo istupidita dalla demenza endemica che in essa lievita, dovrebbe avvertire la pericolosità della situazione e attrezzarsi per rintuzzare il mortale pericolo, in quanto meta finale e più prossima della conquista mussulmana. In primis duramente contrastando invece di delittuosamente favorire l'immigrazione clandestina, con la quale arrivano qui le teste di ponte dell'invasione maomettana prossima ventura. Il non governo presieduto dal "clandestino" Matteo Renzi in fatto di consapevolezza della micidiale insidia palesa la lucidità mentale e prassica di un lemure decollato ..... Pubblicazione: 04 12 2014 (in Libero, 25 agosto 2014) Luciano Lelli Bologna calcio e Bologna città Testo furiosamente scritto mesi addietro, allorché il Bologna calcio, a conclusione di una vergognosa stagione "non" agonistica, perdendo in casa contro la mediocrissima squadra di Catania essa pure retrocessa, è precipitato in serie B. La vicenda in sé non è il fulcro argomentativo di questo intervento. Essa viene adoperata per rappresentare lo stato comatoso di Bologna città, un tempo nobile, dotta e grassa, ridotta oggigiorno dai peggiori amministratori comunali della storia a un vero e proprio luogo di indecenza. Sono trascorsi mesi dalla redazione dello scritto ma nulla è migliorato, anzi, i cambiamenti sono tutti di segno negativo. Sembra che sindaco e mala compagnia facciano di tutto per conseguire il peggio ipotizzabile. E' sufficiente una passeggiata domenicale nel centro storico della violentata città per toccare con mano quanto qui sostenuto: mezzi di trasporto delirantemente vaganti senza informazioni ai derelitti passeggeri, sporcizia, fetore, muri scarabocchiati con aggiunta costante di altri stupri grafici, fracasso, gentaglia di ogni razza e colore che chiede oboli, propone con insistenza merce insulsa, disturba i radi frequentatori di civile apparenza, ..... Pubblicazione: 18 08 2014 Luciano Lelli Apologo del fanciullo Alì Muhammad e di suo padre Achmed Bin Zawahiri Questa narrazione non è mia completa ed esclusiva invenzione. L'ho sentita anni addietro più volte raccontare da un collega ispettore scolastico di Reggio Emilia, come testimonianza verosimile di una situazione che si potrebbe effettivamente verificare. Oggigiorno, al cospetto di una invasione non frenata né controllata dall'imbelle e stolido stato italiano da parte di centinaia di migliaia di immigrati clandestini, gran moltitudine dei quali fanatici della aberrante religione rappezzata da Maometto che prima o poi procureranno alla rassegnata gente italica guai micidiali e catastrofici, l'apologo mantiene intatta, anzi, potenzia la sua carica emblematica d'una prevaricazione epocale che si realizzerà. Ovviamente il testo qui proposto è stato modificato, integrato, ampliato, strutturato secondo i canoni della configurazione narrativa. Ma la sua sostanza originaria d'allarme che tutti dovrebbero percepire permane intatta Pubblicazione: 16 08 2014 Luciano Lelli 13 tesi per la rifondazione in Italia del partito delle persone radicate nei valori e negli ideali del liberalismo Nelle recenti elezioni europee la sconfitta subita da Forza Italia è stata di dimensioni devastanti. Essa era attesa ma si confidava nel contenimento della perdita dei suffragi. Invece è intervenuta quella che si deve definire una batosta. Con una percentuale di voti superiore al 40% (pari all’incirca alla quantità ingentissima di aventi diritto che hanno disertato le urne) ha trionfato Matteo Renzi, il quale così ha indubbiamente acquisito la legittimazione sostanziale (non formale) a presiedere la compagine governativa, incarico a cui è pervenuto approfittando dell’ormai endemica patologia del sistema politico italiano [continua] Pubblicazione: 13 06 2014 Luciano Lelli Dialoghetto di un visitatore del pianeta Montesquieu e di un giudice della Corte Suprema di Cassazione Emulo ultramodesto di Giacomo Leopardi, probabilmente per qualità letteraria più prossimo al di lui padre Monaldo, autore ad avviso del sublime figlio di "dialogacci", mi sono comunque divertito a immaginare e a configurare in scrittura un dialogo tra un esperto di diritto residente nel pianeta Montesquieu, posto a distanza siderale dalla Terra, ove l'amministrazione equa e al massimo pertinente della giustizia è problematica primaria e assillante, e un giudice della Corte Suprema di Cassazione italiana, tale Antonio Esposito. Il colloquio verte sulle consuetudini di gestione della giustizia in Italia, dappertutto conosciuta come patria del diritto, e, a corollario, sui procedimenti giudiziari avverso tale Silvio Berlusconi, sempre sotto processo, reputabile per ciò malfattore di imponente e stupefacente consistenza Pubblicazione: 19 05 2014 Piero Ostellino Quella sentenza e i doveri d'uno Stato Nel giorno in cui l'inflessibile tribunale meneghino commina a Silvio Berlusconi la pena alternativa al carcere di svolgimento di servizi sociali a scopo redentivo (provvedimento assolutamente grottesco in rapporto a uomo che ha esercitato un ruolo di primo piano nell'edilizia urbanistica e nella evoluzione dei mass media televisivi e. a seguire, ha contrassegnato di sé per un ventennio la scena politica italiana e internazionale), ecco qui una argomentazione esemplare concernente il focus della sentenza contro di lui pronunciata. Ostellino evidenzia con serrata e non parziale analisi che al Berlusconi non vengono imputati specifici acclarati reati, bensì una nuova fattispecie giuridica delinquenziale, quella di "ideatore di reato". Così, a testimonianza inconfutabile che ormai questo disgraziato Paese langue schiavizzato da una vera e propria dittatura giudiziaria, ecco che balza in primo piano il reato punito in tutte le dittature, quello di "opinione". Quando la ribellione? Pubblicazione: 10 04 2014 (in Corriere della Sera, 4 settembre 2013 Alan Friedman L'estate segreta di Monti Per anni Carlo de Benedetti, il magnate industriale italiano, ha trascorso alcuni giorni d'estate rilassandosi con amici e famiglia al clima fresco di St Moritz. L'elegante resort svizzero è il preferito degli esponenti dell'élite italiana; tra questi Mario Monti, l'ex presidente del Consiglio e vecchio amico di De Benedetti. Nell'estate del 2011 i due si incontrarono nel 'ritiro alpino degli industriali per un colloquio privato in merito ad un avvenimento che avrebbe avuto profonde conseguenze pubbliche. "Mario chiese se ci saremmo potuti incontrare , e io scelsi una tipica trattoria svizzera per cena, giusto fuori St Moritz. Ma all'ultimo minuto lui disse che voleva parlare in privato e così ribattei: 'Certamente, passa da casa mia prima di cena', e lui venne da me", dice De Benedetti. "E fu allora che mi disse che era possibile che il Presidente della Repubblica, Napolitano, gli proponesse di diventare Presidente del Consiglio, e mi chiese un parere". De Benedetti afferma che i due uomini discussero "del fatto se avrebbe dovuto o meno accettare l'offerta, ....." [continua] Pubblicazione: 03 03 2014 (testo tradotto reperito nel sito di Forza Italia) Angelo Panebianco Troppe ipocrisie sugli immigrati La richiesta di Matteo Renzi di inserire la riforma della Bossi-Fini fra i temi del contratto di governo, al di là delle motivazioni del neosegretario del Pd, potrebbe essere una occasione da cogliere per dare basi più razionali alla nostra politica dell’immigrazione. Dobbiamo solo limitarci a tamponare e contenere i flussi migratori o abbiamo bisogno di interventi più attivi e, soprattutto, più selettivi? Una domanda che diventa possibile se ci si lascia alle spalle le ambiguità e le ipocrisie che hanno fin qui dominato il campo. Le ambiguità dipendono dal fatto che sembriamo incapaci, a causa di certe sovrastrutture ideologiche, di decidere una volta per tutte a quale criterio appendere la politica dell’immigrazione: la convenienza oppure l’accoglienza (il dovere di accogliere i meno fortunati di noi)? Troppo spesso i due criteri vengono mescolati, l’immigrazione viene giustificata alla luce di entrambi. Se non che, si tratta di criteri fra loro in contraddizione. Ne deriva l’impossibilità di formulare proposte coerenti [continua] Pubblicazione: 23 01 2014 (in Corriere della Sera, 13 gennaio 2014) Luciano Lelli Florilegio di soluzioni (utopiche) per strappare l'Italia dal baratro in cui rischia di precipitare (ma forse la catabasi è già definitivamente avvenuta) Proprio ieri il neosegretario del PD Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si sono incontrati e accordati per introdurre in Italia una serie di indispensabili riforme. In sé nulla di mirabolante ed è dubbio che quanto convenuto si traduca effettivamente in trasformazioni autentiche del Paese. Confidare, comunque, nulla costa, se non il rischio di una ennesima delusione. Servirà quanto la strana coppia ha messo in cantiere a risvegliare l'Italia dal coma? Non credo: solamente una metamorfosi sistemica, gestita da una pluralità di attori, coinvolgente tutti o quasi i risvolti della vita associata potrebbe conseguire il miracolo. Io qui tratteggio la vagheggiata utopia ..... Pubblicazione: 19 01 2014 Luciano Lelli A proposito dell'attteggiamento supino, anzi succubo, dell'Italia nei riguardi dell'India (e pure di altri Stati) Forse l'Italia, eccezion fatta per gli anni del ventennio fascista precedenti quelli delle scelte sciagurate del Regime (alleanza con la Germania, approvazione delle leggi razziali, entrata in guerra) non ha mai cessato davvero d'essere una mera "espressione geografica". Vale a dire un territorio pestato da una congerie di individui endemicamente e in contrapposizione faziosi, mai una volta d'accordo tra di loro, animati da una sinistra e irresistibile voluttà di "bellum omnium contra omnes". Individui in larghissima percentuale acefali, senza onore, pavidi, incapaci persino di pensare se stessi forniti di decoro, inetti a ogni atto di forza contro la gente degli altri stati che spesso e volentieri li sbeffeggia, irride e sconciamente sfrutta. Governati da gentaglia ancora più sordida. In merito nulla è più emblematico della vicenda che ci coinvolge con la lontana India, in prima fila al momento nel considerarci inani deiezioni di scarafaggi Pubblicazione: 14 01 2014 Luciano Lelli Crociera nel Mediterraneo Orientale 13072013 Inizio della terza crociera di Rosanna e mia nel Mediterraneo Orientale. Viaggio fino a Venezia in treno. A piedi in Piazzale Roma, attraverso il brutto e per niente funzionale ponte dell'archistar Calatrava. Sul People Mover è fulmineo il tragitto fino alla Stazione Marittima. Ma dal punto dell'abbandono coatto del mezzo necessita una protratta deambulazione, noi due intruppati in una cospicua folla di individui diretti alla medesima nostra meta, per raggiungere il luogo dell'imbarco. Ovvia esigenza di sottoporci alle consuete operazioni propedeutiche all'accesso alla nave, del resto non particolarmente prolungate né all'eccesso invasive. Mettiamo infine piede nelle pertinenze della mastodontica nave MSC Divina. Ricognizione della cabina con balcone che abbiamo prenotato: risulta subito di nostra soddisfazione. Fastidio e preoccupazione per il ritardo invero troppo dilatato con cui finalmente ci viene recapitata la valigia, affidata all'organizzazione nel momento dell'imbarco [continua .....] Pubblicazione: 30 10 2013 Luciano Lelli Italia: derelitta nazione flagellata dall'ingiustizia della giustizia Tutta l'estate condizionata, sul versante politico, dalla delirante condanna inflitta a Berlusconi per evasione fiscale: dalla larga fetta della magistratura che esonda, travalica, giudica sulla base dei suoi apriorismi ideologici sinistrorsi in totale spregio dello spirito di giustizia, ha instaurato una vera e propria dittatura dell'Ordine Giudiziario, infrange in continuazione l'equilibrio dei tre poteri apicali dello Stato, corrompendo il quale la sovranità del popolo fittiziamente proclamata dalla Costituzione diventa (seguita ad essere) mero flatus vocis. A questo punto il problema fondamentale non è il destino individuale di Silvio Berlusconi ma quello dell'intera Nazione, a rischio di estinzione in quanto tale se i magistrati assatanati dalla brama del potere politico non rientrano nei ranghi, non adempiono con scienza e coscienza la funzione che dovrebbe essere loro propria Pubblicazione: 28 08 2013 Luciano Lelli Dalla politica come potere all'utopia della politica come servizio La gente normale è costretta a occuparsi in continuazione dei politici, anche le persone che da essi vorrebbero stare alla larga. A causa di un accentramento frenetico e maniacale su di loro dell'attenzione, spesso morbosa e maliziosa, da parte dei mezzi di comunicazione di massa. Le cose cambierebbero se, utopicamente, nello svolgimento dell'attività politica, prevalesse lo spirito di servizio rispetto alla smania di potere. E se i politici sentissero costantemente sul capo la spada di Damocle della responsabilità degli atti compiuti, comportante anche durissime sanzioni per i ribaldi, gli incapaci, i profittatori. Occorrerebbe che la politica fosse considerata una attività indispensabile sì e purtroppo ma non procacciatrice di vantaggi per i gestori bensì di inconvenienti e rischi. Da svolgere, quindi, nell'ombra, con umiltà e riservatezza, lontano dalle luci della ribalta Pubblicazione: 18 03 2013 Luciano Lelli Del Festival di Sanremo e di altre nefandezze televisive Questa critica a trecentosessanta gradi al Festival canoro di Sanremo è stata trasposta in scrittura prima dell'effettuazione della manifestazione. Alla quale ha arriso uno strepitoso successo di pubblico, di gran lunga superiore a quello conseguito negli anni scorsi. Del tutto a prescindere per altro dalla qualità musicale delle canzonette proposte. Rendo comunque nota la mia disgustata avversità al miserevole rito, anche a clamoroso dissenso rispetto alla immane massa dei fruitori che l'hanno gradito. Anzi, anche proprio in conseguenza di ciò. La mia condanna si riversa compattamente sull'intero fenomeno "televisione". Perché, con totale inversione dello slogan mcluhaniano "Il medium è il messaggio" è ora inevitabile asserire che "Il messaggio è il medium". Dalla nefandezza endemica e pervasiva del primo degradato, vilipeso, stuprato Pubblicazione: 04 03 2013 Ernesto Galli Della Loggia Molte spese pochi valori "Chi s'inoltra oggi sul sentiero della politica s'inoltra ... in un vuoto abitato dal nulla. Che non a caso attira perlopiù solo donne e uomini vuoti, senza idee né principi. Che una volta eletti sono destinati a passare il proprio tempo in un'aula come fossero pesci in un acquario: impegnati a muoversi senza un vero scopo, a dare vita a finte passioni e a finte battaglie, il loro unico scopo è restare in attesa del cibo". La citazione esplicita assai bene il tono argomentativo complessivo dell'articolo: è in atto in Italia un processo micidiale di crisi della rappresentanza politica a tutti i livelli, aspirazione esclusiva degli eletti (di tutti i partiti) è succhiare soldi ai cittadini declassati a sudditi, senza vergogna e neppure un proposito minimale di rendicontazione. Il tutto si innesta in un collasso generale dei valori, in una impossibilità di perseguire e coltivare ideali, ormai azzerati nella tenebra endemica del nulla Pubblicazione: 22 01 2013 (in Corriere della Sera, 25 settembre 2012) Errico Novi Un'idea per l'Italia. Intervista a Giovanni Reale Una splendida sequenza di pensieri e suggestioni intellettuali, di un maestro di vita e di filosofia straordinario per levatura culturale e morale. Quale il nucleo concettuale attorno a cui Reale orchestra la sua fascinosa indagine a tutto campo? La constatazione della crisi attuale che non è solo, in prima istanza, economica e finanziaria. Essa promana dallo smarrimento della coscienza della cultura, dall'imperialismo di ciò che è contingente e bassamente utile, dalla convinzione che la salvezza provenga dalla scienza (scientismo) e dalla tecnologia, dalla conseguente incapacità di riconoscere le nostre radici, in assenza delle quali un autore archetipico, fondatore (assieme a Shakespeare) della civiltà letteraria europea viene considerato inutile, superato, inetto a parlare alle generazioni attuali. I cattivi maestri e una scuola in processo mai frenato di degrado sono i maggiori responsabili dello smarrimento in cui l'umanità europea vagola stordita Pubblicazione: 10 01 2013 (in liberal, 24 agosto 2012) Luciano Lelli Sul preoccupante stato di salute della scuola e sulle competenze linguistiche degli Italiani: doppia recensione e commenti Due significativi interventi "critici" vengono qui sottoposti al vaglio di una disincantata ricognizione valutativa: il volume di Paola Mastrocola Togliamo il disturbo - Saggio sulla libertà di non studiare e l'intervista rilasciata da Tullio De Mauro a il Mulino, pubblicata nel n.6/2012 della rivista. Mastrocola argomenta con accorata passione sullo stato comatoso della scuola italiana, rovinata da tre imposizioni di pensiero, il Donmilanismo, il Rodarismo e la Pedagogia democratica. De Mauro discetta da par suo, nell'ambito di riflessioni contestuali sulla scuola, sulla tragica realtà che in Italia l'80% della popolazione è affetta, con gradazioni diverse di incidenza, da un sostanziale analfabetismo. Colpa del quale è sempre degli "altri", brutti sporchi e cattivi, giammai di sé (De Mauro) e della propria inclita consorteria politica e ideologica Pubblicazione: 02 01 2013 Luciano Lelli Alcune annotazioni accorate sulla situazione politica italiana La crisi della derelitta Italia seguita imperterrita a manifestarsi e ad agire: alla sua evoluzione verso uno stadio sempre più patologico concorrono con raro accanimento distruttivo presso che tutte le istituzioni e i soggetti di vertice del Paese, i quali invece, se non fossero intrisi di endemica nequizia, dovrebbero non tralasciare sforzo alcuno per implementare l'asfittico bene comune: presidenza della Repubblica, premier e governo, partiti politici, casta dei politici e politicanti, magistratura in larga misura deviata ed esondante. Una crisi d'identità e di senso dirompente attanaglia soprattutto i due maggiori partiti, PD (nato deforme) e PdL, in fase di demenziale autodistruzione per responsabilità e inettitudine morale e politica di quasi tutti i "capi", dal fondatore Berlusconi ai colonelli ambiziosi e inconcludenti, ormai preoccupati solo del mantenimento delle loro traballanti poltrone Pubblicazione: 06 12 2012 Luciano Lelli Congetture confutabili sui reati di opinione In una società "civile" non dovrebbe esistere alcun reato di opinione. Per l'evidente motivo che chiunque ha il diritto di concepire e rendere pubblica la propria opinione (come congettura, punto di vista, ipotesi, idea personale) su chicchessia, qualunque situazione ed ogni evento. Se tale facoltà viene osteggiata ciò significa egemonia del grave reato di attentato alla libertà di pensiero ed espressione. Ovviamente chi ritenga di essere mal giudicato ha ogni diritto di replica, di reazione verbale anche vibrata. Ma attenzione: libertà di opinione significa consapevolezza di manifestazione di un apprezzamento che può anche essere del tutto errato e riconoscimento all'"altro da sé" criticato di ogni possibile e immaginabile confutazione. In molti casi, inoltre, la coscienza che siamo tutti fallibili dovrebbe indurre alla cautela, alla prudenza e anche alla omissione di ogni manifestazione verbale considerabile denigratoria Pubblicazione: 19 11 2012 Giovanni Brusio Saper leggere per contare in futuro E' costante gestionale arcinota il fatto che i politici italiani riservino un'attenzione prossima allo zero alle questioni scolastiche, lesinando da sempre le risorse finanziarie occorrenti per un adeguato funzionamento del sistema d'istruzione. Tutti assorbiti dalle problematiche economiche, dal PIL, dallo spread. L'OCSE ora sostiene che "Per l'economia del futuro conterà soprattutto saper leggere". Arrivando a parlare di lettura "anche come predittore del benessere economico delle nazioni, forse al pari, se non di più, della stessa moneta". Le tesi dell'OCSE sono connesse al better life index, indice di calcolo del benessere alternativo al Pil. Chissà se la straordinaria rivelazione indurrà gli stralunati politici (e tecnici) nostrani a redimersi Pubblicazione: 15 10 2012 (in ItaliaOggi, 29 maggio 2012) Luciano Lelli Italiani, sveglia! Preparatevi ad assaltare il Palazzo d'Inverno! Forse mai come oggigiorno il Paese è stato flagellato da una crisi endemica di enorme, progressiva entità. Crisi riscontrabile a tutti i livelli: morale, culturale, politico, sociale, economico, finanziario. L'aspetto più angosciante che incombe è l'impossibilità di scorgere chi dal marasma sarà in grado di farci fuoriuscire e quando. Sicuramente non gli attuali gestori della "cosa pubblica" che della crisi e del suo aggravamento sono i responsabili, senza - circostanza che concorre a rendere ancora più fosco il quadro - che gli stessi siano di ciò coscienti. Un rinnovamento ab imis della "forma-stato" non dissolverebbe il generalizzato malessere ma contribuirebbe al suo alleviamento. Purtroppo però non si verificherà, perché i membri della casta dovrebbero così almeno diminuire i propri previlegi. Chissà se, a un certo punto, la gente, esasperata e disperata ..... Pubblicazione: 12 10 2012 Luciano Lelli Evasori fiscali e Stato gabelliere esoso: due nefandezze simbiotiche Una delle piaghe sociali endemiche di questa derelitta Italia è il mostruoso fenomeno dell'evasione fiscale, che sottrae ogni anno allo Stato centinaia di miliardi e induce lo stesso a tassare sconciamente coloro che alla mannaia fiscale non intendono o non possono sottrarsi. Per tale motivo non è lo Stato la vittima della spregevolezza degli evasori ma la gente che il medesimo ipertassa. Occorre a questo punto proclamare una evidenza con ogni fermezza: lo Stato gabelliere che massacra i contribuenti onesti, non rende loro prestazioni e servizi adeguati all'entità dei prelievi, usa il pubblico denaro per ingrassare la casta dei politici e degli amministratori di vertice, esiste non in quanto curatore del pubblico bene ma per pasturare ad abundantiam tutte le caste, ebbene, tale Stato non è inferiore in nequizia ai malfattori che il fisco frodano e sbeffeggiano Pubblicazione: 16 09 2012 Luciano Lelli Da Berlusconi a Monti: democrazia sospesa ma malattia dell'Italia invariata, aggravatasi anzi Otto mesi di governo degli ottimati capeggiati da Mario Monti, imposto dal presidente Napolitano per trarre fuori l'Italia dai guai, non hanno risolto problema alcuno, essendosi anzi tutti aggravati. Non era dunque l'inadeguatezza, gridata a gran voce dagli assatanati degli ideologismi di sinistra, di Silvio Berlusconi la causa delle disgrazie del Paese. La compagine dei tecnocrati, avente quale punta di diamante il sobrio, sapiente, illuminato neosenatore a vita Monti, sì è dimostrata, alla dura prova dei fatti, assai peggiore della squadra dei legittimi governanti che Berlusconi (voluto dalla maggioranza degli elettori) coordinava e presiedeva. Ora il pronostico è più fosco che mai: soltanto un soprassalto d'orgoglio e un insperabile nuovo spirito di solidarietà nazionale ci trarrebbero, forse, fuori dalle secche. Ma è questa utopia fuori portata per un non popolo quale l'accozzaglia dei residenti sul suolo italico Pubblicazione: 26 07 2012 Gennaro Malgieri parola chiave..... Libri Sono lo strumento di misurazione del limite. L'antidoto all'orgoglio. Il lascito della sapienza che attiva lo spirito critico e la meditazione. Sono sentinelle silenziose pronte a soccorrerci. Un elogio del libro pienamente condivisibile, in particolare in un momento storico in cui la vocazione alla lettura dei libri è in fase di triste attenuazione, con incidenza forse esiziale per la conservazione e l'evoluzione della civiltà. Una sola presa di distanza dal cantore dell'elogio: i libri digitali - gli e-book - in fase di espansiva presenza e fruizione - non sono "non libri" ma libri tout court, diversi solo per il supporto materiale di presentazione, mutamento tecnologico più volte intervenuto nel flusso della storia Pubblicazione 20 07 2012 (in liberal, 21 aprile 2012) Dario Antiseri Il relativismo contemporaneo filosofia inevitabile e virtuosa Questa intensa argomentazione di Antiseri, concernente una delle problematiche essenziali nella odierna speculazione filosofica, risulta a me glossatore particolarmente centrata e illuminante, quindi condivisibile quasi senza riserva alcuna. Innanzi tutto al massimo pertinente è la distinzione tra livello epistemologico della tematica,ove conformemente all'alta lezione popperiana tutte le spiegazioni razionali sono congetture, e dimensione etica, a-scientifica, ove si alternano e altercano valutazioni e scelte comportamentali non necessariamente "razionali". Però, perché escludere aprioristicamente che ratio et fides, se entrambe emanazioni della divinità, in ultima istanza non si integrino fino alla reciproca compenetrazione? Pubblicazione: 25 06 2012 (in Corriere della Sera, 19 aprile 2012) Annalisa Chirico L'Italia? Paese a libertà limitata per lo strapotere dei magistrati Intervista a Edward Luttwak. Io sono da anni convinto che la casta più perniciosa contro l'ordinato vivere in Italia sia quella dei magistrati. Ritengo che molti "operatori di giustizia" esondino dalle loro funzioni istituzionali (si consideri l'aberrante accanimento avverso Silvio Berlusconi) e che siano professionalmente infimi (quasi nessun caso criminale di grande rilevanza mediatica, stragi collettive e delitti individuali, da anni e anni non viene più risolto con ristabilimento della giustizia!). Si può sospettare che io sia prevenuto e neppure l'escludo. Ma la lettura di questa intervista a Luttwak m'induce a suppore d'essere addirittura troppo benevolo Pubblicazione: 21 04 2012 (in il Giornale, 22 marzo 2012) Luciano Lelli Cultura e sinistra ideologica Riporto in servizio un testo inattuale per la sua data di elaborazione (2008) perché, malgrado i mutamenti nel quadro politico da allora avvenuti (di segno inesorabilmente peggiorativo, oggi, sotto la dittatura ideologico-finanziaria del duo Napolitano-Monti), la sostanza ontologica dell'argomentazione permane inalterata. La sinistra ha clamorosamente fallito, in tutto il mondo, il paradiso in terra che prometteva si è rivelato, là dove ha dominato il marxismo-comunismo, il più abominevole degli inferni, eppure gli adepti della grande e catastrofica illusione permangono imperterriti nella loro arrogante presupposizione di saggezza eminente e verità definitivamente da essi emanante. Follia totale o mistificazione cosmica, nello stupefacente fenomeno? Pubblicazione: 13 04 2012 Luciano Lelli L'arte della turlupinatura: una mostra non mostra A Rimini, ennesima esibizione annuale di pittura organizzata da Marco Goldin. Messi in soffitta gli idolatrati impressionisti, stavolta il "critico futurista" (come lo designo nella recensione) ha ammannito un sontuoso "piatto iconico" battezzato con il titolo Da Vermeer a Kandinsky. I quali però con la ratio (misteriosissima) dell'esposizione hanno assai poco da spartire, presenti con due opere di secondaria rilevanza rispetto alle mirabilia con frequenza generate dai loro pennelli. Assale a un certo punto il visitatore il sospetto che il Goldin, riuscito nella memorabile impresa di confezionare una "mostra non mostra", o turlupini gli inconsapevoli frequentatori o sia pervenuto a un livello angustiante di marasma euristico, a forza di arzigogolare sofisticati e tossici teoremi interpretativi Pubblicazione: 12 03 2012 Luca Ricolfi Disoccupati e la strada verso il nulla In un frangente di becero giovanilismo imperante, non s'ha ritegno neppure a falsare i numeri. Non un giovane su tre è disoccupato ma una quantità enormemente inferiore. Il vero problema è che i giovani (d'età cronologica) il lavoro non lo cercano, arrivano tardi nel mercato dello stesso rispetto ai coetanei della comunità europea, con una preparazione culturale e professionale nettamente deficitaria. Responsabilità rilevante di tale stato di cose non va addebitata solo ai "giovani", amorfi e inclini alla dissipazione di sé: i genitori, rinunciatari rispetto al loro imprescindibile impegno educativo, e una istituzione come la scuola, svuotatasi di rigore, disciplina, severità, mission orientata all'eccellenza, valorizzazione dello spirito di sacrificio come strumento per la realizzazione di sé, condividono ampiamente con i "giovani" stessi l'onere dell'endemico disagio crudamente in scena Pubblicazione: 27 12 2012 (in La Stampa, 5 febbraio 2012) Luciano Lelli La spregevolezza delle caste è indubbia: ma gli Italiani sono migliori? Ormai quasi tutti dicono peste e corna delle caste (non solo di quella dei politici ma anche degli affiliati ad altri gruppi di potere e di privilegi). Neppure si può escludere che, incedendo la catastrofe finanziaria ed economica, qualcuno sia tentato di passare dalle parole ai fatti, contro coloro che del disastro sono ritenuti i responsabili. Ma gli Italiani sono poi migliori di quanti li governano, amministrano e giudicano? Una succinta analisi dei vizi endemici che ci contraddistinguono costringe a sostenere che no, si dà perfetta omologia tra l'endemica a-moralità della gente e la nequizia degli appartenenti alle caste Pubblicazione: 21 01 2012 Luciano Lelli Oscillazioni pendolari della storia e tensione, tutto nonostante, verso l'utopia Gli umani sono del tutto inetti a trarre dalla storia adeguate lezioni. Per cui occorre mestamente riconoscere che Historia non est magistra vitae. Si prenda in considerazione la fallimentare costruzione dell'Unione Europea: con più coraggio ed avvedutezza progettuali non si sarebbe realizzato il monstrum che ora rischia di esplodere, sostanziato d'una moneta fittizia testimoniante una catastrofica egemonia della finanza sulla politica, intesa questa come azione illuminata per rendere al minimo tribolato il transito di donne e uomini nell'esistenza Pubblicazione: 18 12 2011 Magdi Cristiano Allam Tornare alla lira ci salverà. Ecco perché E' arrivato il momento di riconsiderare la nostra adesione all'euro e il ripristino della nostra sovranità monetaria, anche attraverso la rinazionalizzazione della Banca d'Italia e attribuendo direttamente al Tesoro l'emissione della moneta così come èavvenuto in passato. E' ora che decidiamo se vogliamo diventare schiavi di questa Europa dell'euro, autocratica, materialistica, consumistica e relativista, o se scegliamo di affrancarci finanziariamente, riscattare la nostra sovranità nazionale e rinascere come civiltà con un'anima che mette al centro la persona non la moneta, persegue il bene comune non il profitto costi quel che costi Pubblicazione: 03 12 2011 (in il Giornale, 21 novembre 2011) Marcello Pera Siamo stati annessi alla Germania. E ce lo meritiamo Con il governo Monti è accaduto l'Anschluss. L'Italia è stata ancora una volta forzosamente annessa alla periferia del Reich. Con la complicità di tutta la classe politica italiana, accondiscendente e remissiva, che pare addirittura felice di svendere la sovranità popolare, la costituzione, la democrazia, il parlamento. Gli uomini del Reich hanno detto: "Via tutti i politici italiani, solo tecnici". E la Sventurata ha alzato la sbarra al Brennero senza muovere ciglio Pubblicazione: 03 12 2011 (in Libero, 23 novembre 2011) Carlo Caffarra Omelia per la solennità di San Petronio L'arcivescovo di Bologna, durante la cerimonia celebrativa della solennità di san Petronio, ha proposto una straordinaria omelia, incentrata sulla problematica condizione della città di Bologna, ma emblematica di uno stato generalizzato dei luoghi della convivenza umana. Partendo dalla constatazione del degrado da cui è "sfregiata e deturpata nella sua bellezza" la città, il cardinale suggestivamente evoca una serie di connotati relazionali carenti e auspicabili: l'amicizia civile, la costitutiva dimensione sociale della persona umana, la "capacità di donarsi", l'imprescindibile conversione culturale che ha nome di sussidiarietà Pubblicazione: 01 11 2011 Luciano Lelli Indignati, protestatari, professionisti del lamento: all'opera! Questo testo era stato appena confezionato quando la cruda realtà degli eventi ne ha immediatamente evidenziato la pertinenza: Roma messa a ferro e fuoco, appunto da indignati, protestatari e professionisti del lamento. Subito è cominciato il consueto scaricabarile: la manifestazione era pacifica e sacrosanta, a rovinarla sono stati pochi delinquenti. Errore, menzogna: non tutti hanno palesato la medesima carica di violenza e criminalità ma la collusione, la connivenza di tutti è indubbia. Come si esce dall'impasse? Con una sola strategia: evitando sterili sfilate e piazzate, ragionando, studiando, sfruttando con la massima determinazione i propri talenti, esercitando una critica rigorosa nei riguardi di se stessi oltre che degli "altri" Pubblicazione: 16 10 2011 Vincenzo Trione, Quelli che hanno ucciso l'arte Gillo Dorfles, L'arte oggi è ancora viva: la performance non l'ha uccisa Paolo Conti, "Ma l'elogio della reazione ha fatto centro" Una "querelle" estremamente stimolante, suscitata dalla pubblicazione del pamphlet di Jean Clair L'hiver de la culture. Tra studiosi (Sgarbi è capofila) che condividono la condanna pronunciata dal critico francese degli estremismi che dissennatamente coltiva gran parte dell'arte contemporanea così portandola all'estinzione e altri (Dorfles, Francesco Bonami, Achille Bonito Oliva) che invece ritengono la medesima in buona se non perfetta salute, anche grazie alle proposte di gente come Cattelan, Hirst, Koons. Il pendolo della pertinenza argomentativa oscilla dalla parte di Jean Clair? Pubblicazione: 14 09 2011 (in Corriere della Sera, 8 e 9 agosto 2011) Luciano Lelli Sulla crisi drammatica che attanaglia anche l'Italia: alcuni ragionamenti censori e congetture utopiche Asserisce un abusato proverbio che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine: il momento del redde rationem, per l'Italia, dopo decenni di spese dissennate che hanno provocato l'accumulo di un debito pubblico spaventoso, è infine inesorabilmente arrivato e minaccia di trascinare il Paese nel fondo più oscuro del baratro. Il governo s'arrabatta freneticamente per tamponare le falle che dappertutto s'aprono, molti errori compiendo. L'opposizione dei sinistri, sempre ossessionata dalla voluttà di "mandare a casa Berlusconi", contribuisce con la propria demenzialità ad aumentare il livello della catastrofe. Esiste una via di scampo dal collasso? Forse no, a causa dell'insipienza generalizzata che su tutto incombe e ogni speranza travolge. I provvedimenti utopici argomentati qui arrecherebbero un sollievo strutturale. Ma ovviamente, per ignavia, inettitudine e difesa del "particulare", mai verranno attuati Pubblicazione: 05 09 2011 Magdi Cristiano Allam Non ci servono giovani immigrati. Facciamo più figli Soltanto un intellettuale che ha conquistato la "cittadinanza italiana" e non l'ha ereditata per ius sanguinis come Allam manifesta la libertà di pensiero e il coraggio di essere "politically incorrect" a proposito di quello che si può considerare il problema di maggiore consistenza sociale oggi, l'immigrazione. Tre le tesi che non si possono non sottoscrivere senza riserve: l'Italia non ha bisogno di immigrati in specie clandestini, i danni d'ogni sorta arrecati dai quali superano di gran lunga gli ectoplasmatici vantaggi. Per non farsi prima o poi sommergere dall'ondata islamica è indispensabile un aumento di natalità degli Italiani, anche con adeguate tutele politiche, amministrative ed economiche. E' etico infine aiutare i popoli del Terzo e del Quarto Mondo: là dove hanno avuto la ventura di nascere, non incoraggiandone l'approdo avventuroso alle nostre coste Pubblicazione: 19 07 2011 (in il Giornale, 18 luglio 2011) Luciano Lelli Discorso sulle elezioni amministrative appena perse dal PdL e sugli esiti della sconfitta sopra i destini imminenti d'Italia Dopo un'esaltante serie di vittorie elettorali reiterate dal 2008 al 2010 (la quale ha suscitato depressione e furore nelle desiecta membra di gruppi e gruppuscoli costituenti l'ectoplasmatica sinistra) stavolta PdL e Lega non hanno ripetuto le passate performances, anzi. Squilli di tromba finalmente dagli avelli in cui giacciono gli squinternati eredi di una ideologia feroce ma determinatissima nella sua volontà di potenza. Sconcerto e delusione nella coalizione governativa, stavolta non animata come al solito dalle recite finora trascinanti di Silvio Berlusconi. Ora il quadro è fosco e alto il rischio che i delicati processi di resistenza ai morsi della crisi economica internazionale vengano destrutturati Pubblicazione: 08 06 2011 Luciano Lelli Sulla democrazia nelle teorie e nelle pratiche: azzardi ermeneutici di un impolitico Forse mai come nei giorni correnti si è affabulato di democrazia e dei rischi che essa corre in Italia: secondo un'opinione assai diffusa per via della presenza e delle iniziative di Silvio Berlusconi. Il dibattito a cui si assiste è generalmente di basso livello, a prescindere dalle angolature ideologiche di emanazione delle tesi sostenute. Qui si tenta una analisi più circostanziata e severa dell'essenziale fenomeno di organizzazione della vita sociale genericamente definito democrazia e si ipotizza che le cause di malessere della stessa non siano ascrivibili al soggetto da molti colpevolizzato Pubblicazione: 20 04 2011 Luciano Lelli In merito ai blateramenti ossessivi oggidì egutturati sulla cultura Da settimane, con insistenza inconsueta, si conciona in Italia di cultura, soprattutto per rampognare il governo che, incline alla nequizia, cinico e baro (secondo il cristallizzato giudizio degli oppositori) taglia a man bassa le risorse da destinare alla cultura e così infligge colpi esiziali agli assetti civili del Paese. Ma che cos'è propriamente la cultura? Solo il complesso delle espressioni di coloro che protestano a gran voce? Oppure la cultura è, robustamente, anche altro? Perché poi dev'essere lo stato (cioè tutti i cittadini paganti le tasse) a sostenere la cultura e non invece, con più pertinenza, la "società civile" e coloro che di una certa cultura si nutrono? Pubblicazione: 29 03 2011 Luciano Lelli La dimensione estetica nell'esistenza dell'umanità e delle persone Lungo l'intero flusso della storia, a redenzione dal "male di vivere", si è diffusamente fatto ricorso alle risorse della funzione estetica, sia a complemento di quella prioritariamente pratica che, in egemonia, entro la complessa fenomenologia delle arti. La crisi della civiltà che oggi ci attanaglia dipende anche da un deperimento della funzione estetica, nella doppia valenza identificata. E' ipotizzabile una fuoriuscita dall'angustiante empasse? Virtualmente sì, magari con forzatura utopica della speranza: se l'umanità e i singoli sapranno attuare una duplice renovatio, etica e, appunto, estetica Pubblicazione: 13 03 2011 Luciano Lelli La riesumazione dell'ideologia, falsificazione pregiudiziale della realtà Caduto nel 1989 il Muro di Berlino, parve che l'ideologia nella sua espressione più estrema, quella marxista, fosse messa fuori gioco, definitivamente. Invece, come velenosa araba fenice, essa è risorta dalle sue ceneri, in forma, in Italia, di antiberlusconismo, solo coagulante di una vasta ed eterogenea aggregazione di partiti e gruppi politici. L'improvvida riesumazione induce alla coltivazione del sospetto che dell'ideologia mai l'umanità riuscirà a liberarsi, se non parzialmente e provvisoriamente, per l'azione maieutica dei felici pochi che alle sue insidiose malie non si sottomettono con troppa proclività Pubblicazione: 03 03 2011 Ernesto Galli della Loggia Un disperato qualunquismo (con una postilla di Luciano Lelli) Il politologo e gran firma del Corriere della Sera nell'imminenza del nuovo anno ormai - sempre farcito di veleni e di macroscopiche negatività - decollato, dipinge un quadro veramente fosco concernente la situazione sociale, politica, economica, culturale dell'Italia. L'esperto inclina a ritenere che l'assetto funzionale del Paese, da decenni in inesorabile e progressivo deterioramento, sia pervenuto a uno stadio tale di patologia, da non consentire secondo ragione l'espressione di una previsione di redenzione. Non appieno in linea con la figurazione tutta buia di Galli della Loggia, Luciano Lelli la correda con una sua postilla sostanziata di precisazioni e animata da una propensione non ugualmente tutta nutrita di pessimismo Pubblicazione: 19 01 2011 (in Corriere della Sera, 30 dicembre 2010) Gianfranco Ravasi Artisti. Decoratori o cercatori di Dio? Una densa argomentazione, di grande spessore speculativo e informativo, sulla funzione degli artisti nel contesto della cultura contemporanea, con scandaglio gettato sul rapporto infranto, da ripristinare nella sua perduta pregnanza, tra arte e dimensione religiosa. Di tale imprescindibile esigenza è consapevole non solo la Chiesa, per secoli committente e fruitrice delle più mirabili espressioni dell'arte (iconica, musicale, verbale) ma anche i più ispirati artisti del Novecento. Pubblicazione: 15 01 2011 (in Avvenire Agorà Idee, 8 novembre 2009) Giorgio Israel La scuola fa schifo. E se fosse ottima? Articolo di rilevante consistenza, falsato però, sul piano della presentazione, da un titolo fuorviante. Perchè intento dell'autore non è affatto il contrasto del convincimento circa lo stato comatoso della scuola italiana con una supposizione antitetica, bensì una critica molto aspra dei metodi di valutazione delle scuole, degli insegnanti e degli apprendimenti basati sulle prove cosiddette oggettive (OCSE-Pisa, INVALSI). Molto condivisibile, anche se di ardua attuazione, la tesi che una valutazione autentica ed efficace può essere realizzata da gruppi valutativi presieduti da ispettori. Pubblicazione: 15 01 2011 (in il Giornale, 27 dicembre 2010) Dino Cofrancesco Non si governa dando retta a chi va in piazza In Italia (ma anche in Inghilterra e in Francia) si sta diffondendo e ampliando una tendenza perniciosa per la democrazia liberale: la pretesa di minoranze antigovernative anche facinorose e violente di imporre al Parlamento la propria volontà, solitamente assestata nella conservazione dell'esistente. Il lucido, rigoroso saggio qui riproposto analizza magistralmente l'angustiante fenomeno. Liberalismo e pluralismo partecipativo entrano in conflitto se i membri di una comunità nazionale non sono accomunati da un globale atteggiamento relazionale di civic religion Pubblicazione: 02 01 2011 (in Libero, 29 dicembre 2010) Luciano Lelli Da niente test a solo test: i paradossi della scuola italiana In Italia si dà una vera predilezione per le soluzioni antinomiche, con frequenti migrazioni dall'uno all'altro dei poli antitetici. Ciò si verifica con particolare costanza in campo scolastico. Per esempio, per anni e anni si è manifestata una opposizione ostinata e perentoria avverso le cosiddette prove oggettive (ed esterne) di valutazione. Quindi s'è fatto un salto clamoroso fino all'altra estremità, oggigiorno i test imperversano e sulla attitudine valutativa degli stessi fideisticamente si giura e spergiura. Bene sarebbe l'assestamento in una posizione più equilibrata Pubblicazione: 21 12 2010 Edgar Morin Lumi, si spegne il mito Una serrata, fascinosa riflessione sul rapporto tra religione e ragione che si fonda sulla tesi che la ragione arrogante ed esclusivista assume apparenza di nuova religione. Dalla quale occorre emendarsi, integrando le positività dei "Lumi" con una rinnovata attenzione all'imprevedibilità, all'affettività, al sacro. Perché "è oscura la fonte stessa da dove nasce la nostra luce" Pubblicazione: 05 12 2010 (in Avvenire, 27 aprile 2010) Luciano Lelli De Politica et de hominum politicorum iniquitate La politica è necessaria e inevitabile, anche se le persone dall'azione di coloro che la praticano come professione traggono più danni che vantaggi. In proposito l'attuale situazione italiana è addirittura esemplare: entro il flagello della crisi finanziaria ed economica, ci si aspetterebbe che tutti i politici lottassero solidalmente a perseguimento del bene comune. Nulla di tutto ciò. Prosegue imperterrita l'oscena partita che da oltre sessant'anni massacra il Paese: l'abbattimento del governo, l'estromissione dalla gestione del potere del premier che la maggioranza dei cittadini ha scelto quale nocchiero pro-tempore Pubblicazione: 17 11 2010 Luciano Lelli Precari e qualità della scuola Anche quest'anno, come da tempo succede, il problema scolastico maggiormente al centro dell'attenzione è quello dei precari. Ma esso non afferisce propriamente alla qualità della scuola, che di certo non sarà salvata dal suo attuale coma profondo dall'arruolamento in massa, senza accertamento alcuno di attitudini e competenze, di centinaia di migliaia di precari, storici e non. Per uscire dalla sabbie mobili che minacciano di inghiottirla, la scuola ha bisogno di un numero "adeguato" di insegnanti, motivati, preparati e soddisfatti di sé. Oltre che di una valorizzazione generalizzata delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione Pubblicazione: 27 09 2010 Angelo Aquaro Contro Darwin e i suoi apostoli Intervista allo scienziato Massimo Piattelli-Palmarini, in occasione della pubblicazione del libro che ha scritto in collaborazione con Jerry Fodor, Gli errori di Darwin, nel quale, fuori dall'ideologismo solitamente imperante nell'affrontamento di siffatte problematiche, rigorosamente all'interno del paradigma scientifico, viene messo in questione soprattutto uno dei capisaldi dell'evoluzione darwiniana, la selezione naturale Pubblicazione: 01 09 2010 (in la Repubblica, 29 marzo 2010) Luciano Lelli La scienza oltre se stessa: l'intelligenza umana al cospetto dell'intelletto di Dio L'argomentazione prende le mosse da tesi assai stimolanti di Luigi Verzé, sull'emanazione dell'intelligenza umana dall'intelletto di Dio e sulla potenza che detto riverbero conferisce all'intelligenza umana, per spingersi in una critica delle eccessive limitazioni poste a confine delle possibilità rivelative della ricerca scientifica in specie entro l'epistemologia di Kant e Popper. A corroborazione dell'ipotesi di un nuovo possibile slancio vengono convocati autori Pubblicazione 13 08 2010 Luciano Lelli Della catabasi di questa sciagurata Italia, datasi tra le grinfie dei fascisti rossi Testo nato quale argomentazione di politica, in forma di pamphlet violentemente polemico, in quanto tale non esente da espressioni di dileggio e di ostilità emotiva, rieditato a distanza di quasi tre anni con sua trasmigrazione - per l'inattualità entro di esso intervenuta per via della imprevedibile evoluzione degli eventi - dal settore argomentativo a quello narrativo. Una premessa puntualizza le intenzioni e l'atteggiamento attuale dell'autore Pubblicazione: 02 07 2010 Luciano Lelli Testi in versi Esercitazioni di scrittura in versi effettuate dall'autore sporadicamente entro un protratto arco di anni. Poiché nessun estetologo o critico consapevole dell' "arte" sua può arrogarsi il diritto di sancire se una elaborazione linguistica afferisce o meno all'empireo della poesia, ma solo è legittimato a manifestare in merito un suo personale giudizio di valore, queste espressioni si potrebbero anche denominare tout court poesie. L'autore preferisce però un appellativo neutro, denotativo. Quello, appunto, di "testi in versi" Pubblicazione: 31 05 2010 Michel Maffesoli Esultiamo, Dioniso è tornato. E' un'orgia di idee e passioni Una magnifica provocazione del pensatore francese, spirito libero e lungimirante, incentrata sulla suggestione del ritorno di Dioniso sulla scena della contemporaneità. Ciò significa estetizzazione dell'esistenza, diffusione capillare dell'arte nella vita quotidiana, attenzione al qualitativo, rifiuto della produttività, ribellione contro la devastazione degli spiriti Pubblicazione: 29 05 2010 (in il Giornale, 14 dicembre 2009) Edgar Morin Eloge de la métamorphose Un'argomentazione estremamente fascinosa del celebre sociologo e filosofo francese nella quale, secondo la consuetudine di ricerca e stilistica del pensatore, tesi altamente suggestive sul passato, il presente e l'avvenire dell'umanità vengono proposte mediante una sequenza prevalentemente analogica di illuminazioni e scandagli, capaci di innescare nel lettore un fervido e personalizzato lavorio intellettuale Pubblicazione: 16 05 2010 (in Le Monde, 9 gennaio 2010) Luciano Lelli Sinistra, centro, destra: parole abusate vuote di senso Analisi, in proiezione storica, delle concezioni sottese ai tre termini menzionati e delle strutturali modificazioni concettuali e prassiche intervenute nell'arco di un ventennio e oltre, soprattutto dopo il crollo del comunismo mondiale. Per incidenza del quale i termini si sono del tutto desemantizzati e la sinistra ha completamente smarrito il senso di sé e della sua -supposta - missione salvifica Pubblicazione: 09 03 2010 Giovanni Reale Davanti all'antica basilica è evidente il fallimento dell'arte contemporanea L'illustre filosofo si interroga sui motivi della "crisi dell'arte contemporanea", con riferimento "contrastivo" a un capolavoro eccelso quale il Sacro Monte di Varallo, pervenendo alla conclusione che essa è generata dall'oblio dei valori fondanti la condizione umana e dalla conseguente egemonia, imperante, di nichilismo e relativismo Pubblicazione: 04 01 2010 (in il Giornale, 23 novembre 2009) Luciano Lelli Arcaiche ossessioni e nuovi orizzonti per una scuola di qualità Viaggio in utopia per la palingenesi della scuola italiana, tentata di morire. Agghiacciato dalla implacabile miseria del presente, l'autore, abbandonatosi a una allucinazione onirica, è folgorato da una visione iperuranica Pubblicazione: 16 12 2009 |
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Questo sito WEB si prefigge di proporsi alla fruizione come "rivista" in una duplice accezione: in esso, periodicamente, vengono pubblicati contributi originali, prevalentemente del direttore del sito (non solo, ovviamente). Esso funziona però come rivista anche in quanto passa in rassegna, esplorando l'universo in espansione del WEB, argomentazioni, narrazioni, illuminazioni, intuizioni, approfondimenti, invenzioni, critiche, paradossi, dibattiti, interviste, polemiche, irrisioni, esplorazioni, ..... parsi al curatore rilevanti per l'intelligenza, l'originalità, lo spirito creatore, la libertà di ricerca, l'esemplarità (positiva e negativa), l'attualità da cui sono permeati. La riproposizione qui di detti interventi reperiti nel WEB intende pertanto costituirsi come una sorta di "rassegna stampa" a-temporale, oltre le contingenze della fuggevole quotidianità a cui sono spesso "condannate" anche riflessioni meritevoli di più duratura consistenza, fungere dunque da "cassa di risonanza" degli interventi trascelti e segnalati, come espressione di apprezzamento e valorizzazione della loro valenza culturale. Va da sé pertanto che non si ha in animo di appropriarsi di prodotti intellettuali appartenenti ad altre fonti comunicative ma di compiere rispetto agli stessi un servizio, appunto, di messa in ulteriore evidenza, sempre menzionando l'origine e quasi sempre invitando tramite link ad accedere direttamente ai "contenitori" originari. Con riferimento reticolare alle articolazioni della rivista, l'attività di ricerca e di scelta qui intrapresa delinea intenzionalmente una Weltanschauung, una concezione dell'antropologia umana connotata da costanza, ricorrenza e solidarietà delle argomentazioni e delle rappresentazioni qui rubricate. |
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modifica: 23 04 2023 |
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